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Vergognoso raduno di naziskin a Corso Umberto. Molfetta: città della pace?
16 ottobre 2007

MOLFETTA - Articolo 18 della Costituzione Italiana: i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente scopi politici mediante organizzazione di carattere militare. Disposizione attuativa numero 12 della Costituzione Italiana: è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. La legge Mancino del 1993, sanziona l'utilizzo di simboli di organizzazioni e movimenti che istigano all'odio razziale. La croce cosiddetta celtica stilizzata si trova ad essere equiparata alla svastica del nazismo, costituendo apologia di reato. Alla luce di questi articoli costituzionali, vigenti in Italia dal 1946, sorge spontaneamente una domanda: come è potuto accadere che un gruppo di ragazzi appartenenti al gruppo di Forza Nuova, alcuni con teste rasate, altri con cappucci neri abbiamo avuto il permesso di presidiare dalle 16.30 alle 21.00 di sabato 13 ottobre presso il corso Umberto di Molfetta, “la città della pace”?? Sarà forse per il fatto che non a tutti importa che dei giovani siano interessati non ad ideali di uguaglianza e rispetto delle differenza ma a quelli di violenza e intolleranza. Non è stato certamente dato alla cittadinanza un esempio di democrazia con questa manifestazione conclusasi con insulti, urla e lanci di bottiglie di vetro, che hanno reso necessario l'intervento dei carabinieri. La città di Molfetta è piena di scritte nazifasciste, per le quali non è stato preso nessun provvedimento… eppure bastava un po' di vernice. Per la questione dei muri imbrattati di “nero” si è potuto, con molta rabbia e tristezza chiudere un occhio, ma di fronte ad una manifestazione come quella di sabato scorso, tollerarla diventa un reato! Se il 25 aprile è stato esposto durante il corteo, uno striscione con la scritta “Tonino liberaci dai comunisti”, dietro la statua del povero Mazzini, adesso anche io rivolgo un appello a nome di tutti coloro che ogni giorno si impegnano affinché gli ideali di tolleranza e democrazia siano rispettati… LIBERATECI DAI FASCISTI!!!!!
Autore: Arianna Pansini
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Decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122 (in Gazz. Uff., 27 aprile, n. 97). - Decreto convertito in l. 25 giugno 1993, n. 205 (in Gazz. Uff., 26 giugno 1993, n. 148). -- Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa (1) (2). (1) Vedi il d.m. 4 agosto 1994, n. 569 di attuazione. (2) In luogo di Ministro/Ministero di grazia e giustizia leggasi Ministro/Ministero della giustizia ex d.p.r. 13 settembre 1999. ARTICOLO 2 Disposizioni di prevenzione. 1. Chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila. 2. È vietato l'accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche alle persone che vi si recano con emblemi o simboli di cui al comma 1. Il contravventore è punito con l'arresto da tre mesi ad un anno. 3. Nel caso di persone denunciate o condannate per uno dei reati previsti dall'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, per uno dei reati previsti dalla legge 9 ottobre 1967, n. 962, o per un reato aggravato ai sensi dell'articolo 3 del presente decreto, nonché di persone sottoposte a misure di prevenzione perché ritenute dedite alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza o la tranquillità pubblica, ovvero per i motivi di cui all'articolo 18, primo comma, n. 2- bis) , della legge 22 maggio 1975, n. 152 si applica la disposizione di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, e il divieto di accesso conserva efficacia per un periodo di cinque anni, salvo che venga emesso provvedimento di archiviazione, sentenza di non luogo a procedere o di proscioglimento o provvedimento di revoca della misura di prevenzione, ovvero se è concessa la riabilitazione ai sensi dell'articolo 178 del codice penale o dell'articolo 15 della legge 3 agosto 1988, n. 327. Per chi non lo sapesse e chi fa finta di non saperlo la croce celtica in italia è vietata La croce celtica è stata dichiarata ufficialmente illegale nel nostro paese dalla legge numero 205 del 25/6/1993 conosciuta comunemente come Legge Mancino. In Italia nel 1993 la legge Mancino sanziona l'utilizzo dei simboli di organizzazioni e movimenti che istigano all'odio razziale, la croce cosiddetta celtica stilizzata si trova ad essere equiparata alla svastica del nazismo, costituendo apologia di reato. Le motivazioni contenute nel testo di legge rimandano a presunte riconducibilità del simbolo ad ideologie razziste, xenofobiche nazifasciste
In risposta alla Redazione di Quindici on-line, precisiamo con fare civile quanto segue. La libertà di critica è ovviamente legittima, ma non lo può essere quella di diffamazione. A sancire ciò non è Forza Nuova, ma l'articolo 596 del codice penale della Repubblica Italiana. Affermare, tra l'altro, che “di fronte ad una manifestazione come quella di sabato scorso, tollerarla diventa un reato!” potrebbe apparire come un'incitazione a delinquere. Si tratta di un'affermazione pesante, che fa traspirare una concezione ambigua e faziosa della democrazia. Tenendo infatti conto che durante la manifestazione di sabato i militanti forzanovisti non hanno commesso alcun reato, se ne deduce che secondo l'autrice del fazioso articolo certe manifestazioni andrebbero non permesse od interrotte per il solo fatto di essere organizzate da persone schierante radicalmente a destra. Articolo fazioso in quanto pieno di strafalcioni ed inesattezze, non si sa se dovuti solo a partigianeria politica o anche a semplice (e pietosa) ignoranza. A cominciare dall'equiparazione tra la svastica e la croce celtica, quest'ultima del tutto legale in quanto simbolo da secoli utilizzato dal cristianesimo in migliaia di cimiteri e monumenti sacri in località sparse in tutta Europa, città di Molfetta compresa. E per finire alla clamorosa e smaccata mancanza nell'articolo di ogni allusione alla sola ed unica causa del turbamento dell'ordine pubblico durante l'iniziativa di Forza Nuova: l'arrivo minaccioso di un gruppo di delinquenti anarchici. Fino ad allora infatti il banchetto politico si era svolto in maniera composta ed ordinata, come in nostro stile, e tanta gente si era avvicinata per avere informazioni, a dimostrazione del clima sereno che si respirava. Decine di semplici cittadini ne sono testimoni. E non è un caso che tanta gente ha avuto il coraggio di stigmatizzare anche a voce alta l'atteggiamento dei delinquenti su citati, rivolgendoci parole di sostegno. Del resto, che interesse potrebbe avere un movimento politico come il nostro, che lotta spinto solo ed unicamente da sentimenti di amore per la propria gente e per la propria Terra, a provocare disordini di ogni genere? Le nostre iniziative (e qui siamo all'abc della politica), come quelle di tutti gli altri partiti o movimenti, sono finalizzate a raccogliere l'appoggio ed il consenso della gente, non certo ad allontanarlo. Concludiamo ringraziando la Redazione per lo spazio concessoci.


in risposta a "verità vera" allego i link dei siti delle "associazioni" che hanno sfilato a molfetta sabato pomeriggio. http://www.bloggers.it/apuliaskinheads88/index.cfm www.forzanuova.ba.it/ giudichi lei se la loro ispirazione è di stampo democratico o, come amano definirsi loro nazional socialisti. il coordinatore d forza nuova che ha chiesto l'autorizzazione ai vigili è Sergio Pizzi del quale allego un "simpatico" stralcio da repubblica da Repubblica LE INTERCETTAZIONI Cronaca di un'aggressione "E' rimasto pure in piedi..." BARI - Dalle intercettazioni telefoniche emerge che in quel periodo gli indagati sostenevano che "la guerra ? iniziata". Una delle vittime dei pestaggi, il pi? violento tra quelli contestati agli arrestati, ? Giuseppe Errico, attivista del centro sociale 'Coppola Rossa' di Adelfia (Bari). Fu picchiato il 7 giugno 2003 per strada, a Triggiano (Bari), da dieci persone che lo colpirono con bastoni, mazze e con un cric. Errico fu ricoverato in ospedale dove i medici gli applicarono 20 punti di sutura. Dell' aggressione, alcuni degli arrestati parlano in diverse conversazioni telefoniche. Una di queste risale alle 9.37 del 7 giugno 2003. Sergio Pizzi parla con un altro giovane chiamato 'Antonello'. Nel corso della telefonata - scrive il gip - "Pizzi affermava di essere uno dei responsabili dell' aggressione ed avvertiva i 'camerati' che la 'guerra e' iniziat?": A: Oh... Sergio dimmi... P: Ehi... dove stai? A: Eh... niente sto con Giacomo (identificato in Giacomo Vitucci) stiamo... P: Allora vedi che stanotte ? successo eh... A: E' successo? P:Eh... a Triggiano, a uno di loro, gli ho spaccato il cric in testa... A:Ah... P:Eh... 'Belfast' (soprannome del militante dei centri sociali) ? andato in ospedale e l' altro, qualche lesione cos? e anche uno dei nostri, cio? si ? messo quattro punti in testa 'Fabrizietto' (Fabrizio Fiorito, scrive il gip) A: Fabrizio quello di Triggiano? P: Si!, poi ti spiego bene... bene la storia... eh... aprite gli occhi perch? adesso ? scattata la guerra... eh... sono persone grandi che ci hanno i 'coglioni', io non me l' aspettavo, tutti e due... 'Belfast', 'Belfast' ? uno che non sa menare, per? ? un incassatore, cio? dopo che si ? preso il cric in testa da me, cazzotti a getto da me... - Pubblicit? - A: Si... P: Massimo gli ha spaccato una spranga di fer... di di legno in testa... lui gi? grondava sangue, si ? spaccato ancora di pi? e non ? caduto, non ? caduto ed ? rimasto in piedi. (...) "L' estrema pericolosit? sociale di questo gruppo di picchiatori - afferma il gip - ed in particolare del Pizzi Sergio, che assume nella vicenda la veste apparente di leader del movimento politico in questione, si rilevava anche dal messaggio (sms, ndr) che quest' ultimo aveva inviato" su un' utenza cellulare in uso all' unico indagato che risulta al momento irreperibile. Nel messaggio - annota il giudice - "si leggeva testualmente (e molto chiaramente): "Gli ho aperto il cerrone a Belfast, stavolta se l' ? cavata con 20 punti, la prossima lo ammazzo". (14 aprile 2004) in oltre, egr. sig. Verità Vera, la bottiglia è partita dalla squadraccia e, in oltre domenica sera due persone sono state minacciate da un duo di nazi a caccia di "feccia rossa". adesso smentisca o sminuisca l'accaduto.





Caro signor/a non troppa Vera verità, per quanto riguarda la presunta mancanza di simboli fascisti, la informo che la croce celtica, presente sulle bandiere del presidio di sabato scorso venne adottata dal Parti Populaire Francais (Partito Popolare Francese), un partito politico fascista condotto da Jacques Doriot prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Le associazioni culturali della croce celtica detta anche “croce solare” che portavano avanti idee a sostegno di un' “occidentalità” dell'Europa e delle cosiddette “antiche tradizioni ariane”, hanno incoraggiato sin dagli anni 60 l'adozione di una forma stilizzata dell'emblema, da parte di diversi gruppi di estrema destra, in particolare in Francia dove era il simbolo dei terroristi dell'OAS. Inoltre come ho già scritto nell'articolo la legge Mancino del 1993 equipara la croce cosiddetta celtica alla svastica del nazismo, costituendo apologia di reato. Si documenti!!! Per quanto riguarda le scritte sulla chiesa, che sono state GIUSTAMENTE ed in fretta cancellate, su di esse ho un'opinione altrettanto negativa ma non credo che abbiano a che fare con l'avvenimento di sabato scorso del quale si sta discutendo in questa sede. Infine, per quanto riguarda il lancio delle bottiglie, se davvero fossero state lanciate da quelli che lei definisce “rossi”, come mai dopo lo scontro numerosi pezzi di vetro erano chiaramente visibili sul marciapiede opposto a quello del presidio? O si tratta di una sua svista o forse nella follia generale del presidio sono state stravolte anche le leggi delle fisica.



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