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Vergognosa gazzarra in piazza a Molfetta dei sostenitori del sen. Azzollini contro il sindaco Natalicchio e la trasmissione Ballarò di RaiTre. La reazione del Pd
09 gennaio 2014

MOLFETTA – Il livello di civismo dell’opposizione di centrodestra ha davvero toccato il fondo. Un’opposizione rancorosa continua a seminare odio e a dividere i molfettesi, incitandoli contro il sindaco del centrosinistra legittimamente eletto dalla maggioranza dei cittadini molfettesi. Un clima di odio che spinge quasi all’aggressione fisica verso Paola Natalicchio. Sembra che l’ex sindaco del Pdl, oggi del Nuovo Centrodestra, non abbia gradito la trasmissione televisiva di Rai Tre “Ballarò” nella quale si parlava dei 10 milioni di finanziamenti assegnati con la legge di stabilità al porto di Molfetta sotto sequestro. La verità fa male e rode. Ma resta verità raccontata dal sindaco Natalicchio rispondendo alle domande di una giornalista arrivata da Roma per saperne di più sulle “leggi mancia” e su questo controverso finanziamento. Cosa doveva fare il sindaco? Cacciare la giornalista, rifiutando di rispondere alle domande, come ha fatto spesso dispoticamente il sen. Antonio Azzollini che disprezza la stampa non amica e risponde solo alle domande di suo gradimento?

Contro questa trasmissione, ma soprattutto contro il sindaco, verso il quale il centrodestra da mesi organizza una campagna di attacco alla persona, diffondendo veleni e falsità utilizzando sia blogger voltagabbana (come tutti gli ex, sono i più acidi), che caricano come un toro davanti al rosso, personaggi controversi che hanno chissà quali secondi fini, forse illusi con promesse al momento non note, sia servi “liberal” per i quali l’informazione deve essere solo quella obbediente al padrone (come insegnano Berlusconi e Azzollini, con un concetto molto personale della democrazia, fatto di intolleranza e dispotismo).

Già in passato questi fan di Azzollini si erano esibiti nell’aula del consiglio comunale in manifestazioni di intolleranza nei confronti di “Quindici” (colpevole solo di raccontare scomode verità)  ad opera di quello che abbiamo definito il “cerchio magico della Nutella”, protagonisti la stessa moglie di Azzollini e la sua segretaria, le pasionarie del centrodestra.
Ma oggi siamo agli striscioni “grondanti sangue” (per via della vernice rossa colante) e alle gazzarre di piazza ispirate da personaggi che del carnevale hanno fatto il loro stile di vita, dopo aver operato per anni come giullari del principe. E’ quanto è avvenuto ieri sera a Corso Umberto, dove alcuni “saltatori” fan di Azzollini invitavano la gente a boicottare il sindaco Natalicchio, anzi a cacciarla via, magari con una mezza insurrezione antidemocratica, una sorta di rivolta popolare e perché no, magari un’aggressione anche fisica.

Al di là dell’aspetto folkloristico, la cosa potrebbe diventare preoccupante se qualche mente malata potesse mal interpretare questa cagnara carnevalesca.
Accettare e rispettare le regole democratiche dovrebbe essere il primo principio di chi ha un incarico istituzionale in Parlamento, incarico che va onorato stigmatizzando queste iniziative estemporanee, queste derive che possono divenire pericolose, altrimenti se ne assume dolosamente la paternità, con un atto di una gravità senza precedenti in una città che ha conosciuto in passato infausti atti di violenza nei confronti delle istituzioni.

Il confronto politico va fatto in forma dialettica e costruttiva, assumendosi le responsabilità di eventuali errori (molto opportunamente l’attuale sindaco Natalicchio non si vergogna a chiedere scusa, quando sbaglia, cosa mai avvenuta prima) e contribuendo maggioranza e opposizione nei rispettivi ruoli a far crescere la città. Invece oggi si assiste a una battaglia contro sempre e comunque sui social network, alimentando l’insulto e la denigrazione personale, non volendo accettare la sconfitta elettorale.
Ci auguriamo che simili pericolose pagliacciate (che già vengono esaltate da demenziali e intolleranti blog e post su Facebook e da commenti diffamatori non filtrati su un sito commerciale locale) non abbiano a ripetersi e che il confronto politico torni nei binari della civiltà e non in quelli dell’eversione alla quale ci ha abituato per 20 anni il Cavalier Berlusconi, riducendo l’Italia allo stato attuale.

Sulla gazzarra di ieri sera interviene il Partito Democratico con un comunicato che risponde alla reazione scomposta contro una trasmissione televisiva, che ha messo a nudo alcune verità che, per colpa del senatore Azzollini, hanno portato ancora una volta negativamente alla ribalta nazionale la nostra Molfetta.
Ecco il comunicato del Pd:

«L’indegna gazzarra andata in scena nella serata di ieri da parte di un manipolo di scalmanati inneggianti ad un Senatore della Repubblica ormai al tramonto della sua infausta stagione politica, merita la più ferma reazione da parte della stragrande maggioranza dei molfettesi, di qualunque colore politico, che ancora crede nella legalità, nel buon governo e nel più rigoroso rispetto per le risorse pubbliche”.

E’ durissimo il commento di Giulio Calvani, segretario del locale circolo del Partito Democratico, sulla manifestazione improvvisata al Corso Umberto contro l’amministrazione di centrosinistra al governo della città.

“La scomposta reazione degli esponenti locali del centrodestra all’intervista rilasciata dal sindaco della nostra città – prosegue Calvani – , evidenzia in maniera eclatante che le parole pronunciate da Paola Natalicchio nel corso della trasmissione “Ballarò” hanno colpito nel segno, denunciando pubblicamente, con forza e coraggio, e senza nessuna ipocrita indulgenza verso i potentati locali, le tante gravissime distorsioni a tutti i livelli e le fosche nubi che si addensano sul nuovo Porto di Molfetta”.

“Se c’è qualcuno che deve vergognarsi – attacca il segretario del PD – è chi ha lasciato in eredità a questa città un fardello così pesante da sopportare, che rischia di pregiudicarne lo sviluppo e i destini, e non certo chi è impegnato notte e giorno per trovare una soluzione tecnica e amministrativa che possa essere realmente praticabile per uscire dall’impasse.

Se c’è qualcuno che non ama Molfetta è chi, per interessi di parte, ha violentato il suo orizzonte con centinaia di metri cubo di cemento gettati nel mare, per inseguire il miraggio di una “grande opera” a qualunque costo, e non certo chi oggi sta riconducendo le procedure nei canali della legalità e del rispetto delle regole, dopo anni di sciatteria amministrativa.

Se c’è qualcuno che dovrà rispondere al Tribunale della propria coscienza (prima ancora che a quello della giustizia penale che sta indagando sul senatore Azzollini e su tutta la classe politica che ha governato la città negli ultimi anni) è chi ha giocato a dadi con il futuro di una intera comunità, perdendo, e non certo chi sta cercando di restituirle fiducia e speranza”.

“Il Partito Democratico – ha concluso Giulio Calvani – è convintamente al fianco del sindaco Paola Natalicchio e del suo generoso tentativo di ristabilire, con dati di fatto oggettivi e incontestabili, la verità su una vicenda così delicata. Lasciamo a chi ha gravissime responsabilità politiche (in attesa che la magistratura faccia il suo corso per l’accertamento di eventuali ulteriori responsabilità contabili e penali) per il disastro annunciato di un’opera sequestrata dalla Procura di Trani, le urla e gli schiamazzi vuoti di senso. Noi siamo troppo impegnati nel dare risposte concrete ai cittadini per poterci occupare anche di loro».

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Lo striscione. La gazzarra: Folklore? Voglia di restaurazione? Quesiti, quesiti, dubbi, dubbi. Proviamo, speriamo freddamente, ad esaminare l'evento. La RAI, la tanto vituperata RAI decide di inserire, nel palinsesto di una serata di "talk show" (tra parentesi, incomincio personalmente ad averne abbastanza di trasmissioni in cui si urla soltanto, senza grande costrutto, ma è una mia opinione) un servizio su un fatto di crocnaca che coinvolge politici e non, e che la Magistratura inquirente sta cercando di acclarare, se responsabilità ci siano o meno (allo stato NON c'è alcun condannato). Altro discorso è quello di discettare sull'opportunità di costruire o meno il PORTO; ma è lì! Dovremmo farcene una ragione e continuare, una volta sistemate le faccende. Torniamo alla RAI: l'intervistatrice pone domande al Sindaco; il Sindaco risponde per quelle che sono le informazioni di cui dispone e, non mi pare abbia fatto nulla di più. La Nazione, o meglio, quelli che hanno seguito la trasmissione hanno scoperto che a Molfetta, probabilmente - ripeto, è da accertare e la Magistratura ci sta lavorando - c'è stato qualche episodio ...poco chiaro?, che ha permesso di spendere dei soldi pubblici (bene o male, lo dirà chi di dovere), in modo disinvolto?. L'informazione: in una DEMOCRAZIA è essenziale! Ricordiamoci che, all'indomani dello scoppio del "bubbone porto" (brutta immagine, ma non me ne viene un'altra), lo stesso ex Sindaco, dichiarando il suo stato di assoluta serenità, convinto come sembrava essere, di aver agito per il bene comune, ..."non vedeva l'ora di essere sentito dagli Inquirenti, per chiarire TUTTO!" Bene. Che cosa è successo? Gli Inquirenti l'hanno convocato. E lui? NON SI E' PRESENTATO!!!. Riprendendo allora il discorso della DEMOCRAZIA e del DIRITTO SACROSANTO DELLA COMUNITA' DI CONOSCERE SE IL PROPRIO DENARO (le tasse che paghiamo) SIA STATO SPESO BENO O NO. Si è presentata l'opportunità, PER TUTTI I CITTADINI, di Dx, di Sx, di sopra, di sotto, e non solo per l'entourage del sig. Azzollini (anche NOI siamo Cittadini di Molfetta!), di poter conoscere almeno UNA versione dei fatti. La si è colta! Una buona "reazione" da parte di chi si sente leso moralmente dal fatto che la nostra Città sia (ri)salita agli "onori" della cronaca, ancora per delle negatività, non mi pare che il fatto sia da attribuire a chi ha DETTO quel che si sa, allo stato, su una questione oscura. Pertanto, una contromossa apprezzabile, sarebbe stata quella di controbattere, nelle forme lecite e non parossistiche o brutalmente grevi, a quanto sentito da UNA CAMPANA. Invece? NO! La "clacque" dell'ex Sindaco preferisce i confronti truci e sguaiati che certo non favoriscono nessuno, men che meno i Cittadini (diciamo) comuni che restano frastornati e maturano sempre più una repulsione populistica verso la politica ed i politicanti e non fanno verità!. Dunque, a chi giova tutto ciò? Ai Cittadini? Assolutamente no: stavano male e continuano a stare, sospesi come sono fra due "forze" che non tralasciano un'occasione per farsi male, in nome e per conto degli stessi Cittadini. Trovo infine risibili le solite giaculatorie di coloro i quali misurano la bontà di un'Amministrazione, contando gli zeri e la frequenza delle somme che "arrivano a Molfetta". Costoro forse non si rendono conto che, tali somme, specialmente se mal meritate/ricevute sono state sottratte ad altre realtà che forse ne avevano bisogno quanto noi Molfettesi; ma questo discorso dei soldi più o meno ben spesi, lo accerterà la Magistratura. Da NON elettore del CD, vorrei permettermi di dire: abbassiamo i toni, togliamoci l'abitudine di fare, appunto, indegne gazzarre per ogni evento. Se sono menzogne quelle sentite, verrà fuori e fa specie che invece, il Senatore non abbia sentito il bisogno di controbattere, punto su punto, alle eventuali falsità, ma abbia - spero non sia così - avallato la ...manifestazione, che mi ricorda un'altro "sit in" per lo spsotamento - pensate un pò - della fatidica saracinesca, (la Foresteria della Capitaneria) da lui stesso voluta dove era già stata edificata. Non è bella, ma c'é e si sa chi l'ha voluta lì!





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