MOLFETTA – Ancora una protesta di un lettore, una segnalazione-denucia di una situazione quanto meno anomala venutasi a creare in Via Matilde Serao. Come sempre Quindici, mette nel dovuto risalto, le problematiche rappresentate dai cittadini che, a torto o a ragione, vedono questa testata, come l’ultimo approdo utile, prima della resa definitiva, alla risacca della burocrazia.
Non è utile entrare nel merito della vicenda, ma semmai è utile, invece, ribadire alcuni concetti, poiché questa testata oltre a rendere un servizio indispensabile ai cittadini, quello dell’informazione, non ha mai negato di avere le sue opinioni ma, soprattutto, ha sempre rivendicato il diritto di averle e di renderle pubbliche, non rifugiandosi mai dietro il velo dell’ipocrisia. La scorrettezza è di chi finge di essere autonomo, autorevole, indipendente e al di sopra delle parti e poi non lo è nei fatti, prendendo in giro i lettori, non certo di chi non ha mai fatto mistero di avere delle opinioni su ogni fatto politico o amministrativo di questa città, accettando anche il rischio delle critiche da parte dei lettori e dei commentatori. Il quid plus di questa testata è stato anche questo.
Come già sostenuto in altri interventi su questo Giornale, rinnovare la politica non sempre basta, non sempre è sufficiente. Tanto è stato fatto con il radicale ricambio che c’è stato nelle ultime elezioni amministrative, ma occorre ben altro per rimettere a posto le cose. E’ utile rammentare, forse più ai nuovi amministratori e consiglieri comunali di maggioranza, oltre che naturalmente al Sindaco, che ai cittadini che questa cosa l’hanno compresa benissimo, che i quadri dirigenziali sono rimasti gli stessi, non sono mutati affatto e sono ancora lì, da mutare radicalmente, dove è possibile, senza dimenticare però che ci sono comparti della P.A. che non hanno dirigenti, settori strategici ne sono sprovvisti anche per eventi traumatici indipendenti - si spera - dalle problematiche politico-amministrative. Tra l’altro, occorre anche rammentare, che la fragorosa caduta del regime azzoliniano, ha comportato anche il venir meno di altri dirigenti in settori chiave della P.A. di cui nessuno, ovviamente, sente la mancanza personale, ma quella funzionale certamente sì, poichè sono ruoli che richiedono necessariamente delle nuove figure professionali.
In estrema sintesi, c’è molto ancora da rivedere, occorre “ricalibrare”, dove è possibile, in base alle norme vigenti, tutta la macchina amministrativa comunale, portandola a livelli massimi di efficienza e produttività. Bisogna riguardare da cima a fondo tutta la pianta organica. Diversamente non si va da nessuna parte. E’ bene che questo concetto sia ben chiaro. Ed è bene che questa nuova maggioranza, non faccia "la poltica del soufflé" sui quadri dirigenziali delle municipalizzate, ad esempio, che sono sempre gli stessi, da parecchi anni. Non è certo con la bacchetta magica del cambio di Presidenti, C.d.A., o quant’altro, che tutte le disfunzioni possono nel breve volgere di qualche mese, scomparire. Grave errore sarebbe quello di trapiantare semi nuovi, in un terreno arido e già contaminato da mille compromessi e collusioni con il vecchio quadro politico azzoliniano, sfociati in asseverazioni di atti formali, ambigui quando non anche discutibili e/o illegali. Le carte, i bilanci, stanno lì tutte a dimostrare che non vi sono state mai deliberazioni, anche discutibili, assunte con qualche parere "tecnico", difforme da quella che era la volontà politica. Chi si è reso complice, del dissesto, dell'acquisto di 13 autovetture Ford nuove di zecca, a volte utilizzate per andare al bar o fare la spesa, nel mentre la città marciva nella sporcizia (solo per citare un caso tra i tanti, ma sono innumerevoli), deve essere cacciato, quando non tutelato impropriamente dai contratti a tempo indeterminato. Un giudizio negativo, va espresso senza remore nei confronti di tutti i dirigenti ancora in carica, municipalizzate comprese (e non escluse, come invece vorrebbe qualcuno).
Cos’altro aggiungere, se non la missiva del lettore, del cittadino esasperato e disperato.
“Ho motivo di segnalare quale proprietario di unità immobiliari in via Matilde Serao assoggettato drasticamente al mantenimento della rete stradale privata delle "VERANDE" che l'ASM anticipando la trasformazione di strada pubblica dell'attuale privata via Maria Grazia Deledda, prima traversa di via Madonna della Rosa a sud della Rete ferroviaria, ha posizionato permanentemente da tempo i cassonetti della raccolta rifiuti differenziati e non, anche con la scusante della nuova asfaltatura di via Madonna della Rosa, dando un'ulteriore conferma che il sacrificio delle famiglie che non possono arrivare a fine mese a causa dell'obbligo al mantenimento ed altro, viene vanificato ancor di più perché devono subire l'arroganza delle facce toste che negando la cessione al Comune intendono esibire la dizione privata ritenendola un motivo di orgoglio e di possibile arricchimento che in 37 anni non si è mai potuto constatare senza aver preso adeguatamente le distanze dalla Convenzione con Il Comune sottoscritta obbligatoriamente con i rogiti d'acquisto delle unità immobiliari.
Purtroppo nonostante la campagna di sensibilizzazione permanentemente in atto per la cessione garantita di tutta l'area con via Serao permanentemente non carrozzabile e dotazione di contrassegno per il parcheggio, si rinvia ulteriormente l'attesa alla Deliberazione definitiva del Comparto n.18 da parte del Consiglio Comunale che se validamente sensibilizzato potrà porre fine a codesta situazione gravosa che si trascina ulteriormente e con un futuro a rischio di obbligo di contributo alla pubblica utilità poiché l'area non pubblica continua ad essere aperta e transitabile.
Nel ringraziare per la pubblicazione porgo distinti saluti.