Urla e minacce contro il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e il vicesindaco Maralfa
“È saltato un sistema di assistenzialismo che faceva comodo a molti. Non facciamo un solo passo indietro. Uno solo. Io non ho paura. Mi sono resa comunque disponibile a incontrare una delegazione per comprendere le "ragioni" della protesta, tutt'altro che nonviolenta. La risposta è stata NO”
MOLFETTA - Oltre quaranta persone questa mattina con urla moleste e minacce stanno paralizzando la sede di lama scotella e gli uffici del sindaco di Molfetta Paola Natalicchio. È stato necessario l’intervento della polizia Municipale e dei Carabinieri.
“Siamo tutti chiusi da mezz'ora nelle stanze in 167. È in corso una incivile protesta di persone assistite dai servizi sociali. Insulti, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio. Si sbattono pugni contro le porte e le vetrate. Si interrompe l'attività dell'intero Ufficio Tecnico. Mi sono resa comunque disponibile a incontrare una delegazione per comprendere le "ragioni" della protesta, tutt'altro che nonviolenta. La risposta è stata NO. Il tutto segue ad alcune minacce ricevute via sms. Non posso uscire dalla stanza. Avevo un appuntamento con un'associazione di genitori di bambini disabili: è saltato. Sono protetta da alcuni vigili e da alcuni carabinieri. Continuano le urla, i pugni ai muri, le minacce. Adesso basta. Non è questa la vita che un sindaco può fare. Ascolto sempre le proteste delle fasce fragili della popolazione, ma di altro si tratta. Le politiche di cambiamento e innovazione poste in essere dal settore Welfare iniziano a dare fastidio. È saltato un sistema di assistenzialismo che faceva comodo a molti. Non facciamo un solo passo indietro. Uno solo. Io non ho paura. Ma adesso la città che vuole davvero l'attuazione del nostro programma ci stia accanto. Questa non è più vita. Non possiamo lavorare nella paura”.