Una vergogna gli incidenti nell'ultima partita del Molfetta calcio
Egregio Direttore,
Sono un assiduo lettore del suo giornale e un vecchio appassionato di calcio e quando gli impegni me lo permettono seguo le gare casalinghe del Molfetta. Lo faccio da tanti anni, da tifoso equilibrato. A me piace vedere il bel calcio e mi fa piacere quando la squadra della mia città vince. Certo non mi sveno se perde. Parto solo dal presupposto che gli avversari qualche volta possono essere più bravi dite.
Così ho fatto domenica scorsa, 21 settembre. A dir la verità allo stadio non ci volevo andare. Avevo ancora negli occhi le immagini dei fatti di Avellino ma poi, data la bella giornata, mi sono deciso. Non l'avessi mai fatto. Sono tornato a casa DISGUSTATO e fino a quando al timone del Molfetta ci saranno questi “personaggi” penso proprio che al Paolo Poli non ci andrò più.
E dire che la gara era cominciata benissimo per i nostri ragazzi; gioco, azioni belle, occasioni fallite di un soffio. Ma tutto questo è durato una quindicina di minuti.
Ad un certo punto però sembra che una grossa tarantola abbia pizzicato tutti: giocatori in campo, giocatori in panchina, dirigenti e, di conseguenza, un gruppetto di facinorosi che vogliono passare per “supporter” del Molfetta.
Un ambiente surriscaldato dall'atteggiamento di giocatori e dirigenti irresponsabili che inveivano contro il direttore di gara (un po' scarso in verità) per aver cacciato giustamente Uva che ha rifilato una testata tremenda al suo avversario (fosse per me lo manderei a giocare i tornei parrocchiali, dopo rigorosa confessione) e aver decretato un rigore sacrosanto.
Non è la prima volta che ci sono capitati arbitri non all'altezza della situazione. Ma questo non giustifica il comportamento vergognoso di calciatori e dirigenti che con il loro fare danno la palla in bocca ai delinquenti che poi fanno invasioni di campo e quant'altro.
Quello che visto domenica rasenta l'assurdo.
Ho visto questo sig. De Nicolò, il presidente (la p minuscola è voluta), gesticolare, arrabbiarsi contro l'arbitro. Lui che dovrebbe essere lo specchio della Società, ma che va facendo??? E' modo di comportarsi? Sai cosa mi ricordava? Il famoso “pezza lord”, gli mancava solo la tuta unta di grasso. Certo, ricordando i passati Presidenti, Fiore, Belgiovine, Cantatore, Spezzacatena, questo qua mi sembra proprio agli antipodi. Nel secondo tempo non l'ho più visto in campo. Non so se è stata una sua decisione oppure se l'arbitro l'ha cacciato. In ambedue i casi il fatto mi ha dato sollievo per il fatto di avermi risparmiato questa “macchietta” di presidente.
Ho visto questo sig. Barione, l'allenatore, (ma da dove l'hanno preso????) agitarsi come un pazzo, contro l'arbitro, il guardialinee, gli ho visto fare 40 metri per andare a dire con fare minaccioso qualcosa al collega dell'altra panchina, applaudire con sarcasmo gli avversari. Ma che va facendo?????In tutto ci vuole dignità anche nel perdere una partita. Ma cambiasse mestiere.
Ho visto il sig. de Gennaro anche lui agitarsi come l'ultimo degli scalmanati. Mi hanno detto che è una persona esperta, equilibrata. Chi me l'ha detto, vedendolo domenica, avrebbe subito cambiato parere.
Ho visto.
Purtroppo ho visto quello che più mi ha rivoltato lo stomaco.
Volevo proprio sapere chi è stato quell'Idiotache ha fatto venire al campo tutti quei bambini? Non ne ho mai visti tanti. Tanti inutili. C'erano creature di 6-7 anni, penso, con il compito di raccattapalle ma che tutto facevano tranne che recuperare i palloni. Anzi, anche loro, presi dallo schifo che si stava svolgendo, erano quasi entrati nel rettangolo di gioco, tanto da costringere l'arbitro a fermare la partita per mettere un po' di ordine.
Ho chiesto al mio vicino chi fossero quei bambini. Mi è stato detto che sono gli allievi della scuola calcio del Molfetta.
Che orrore!!! Fossi uno dei genitori di quelle creature, la prima cosa che farei sarebbe quella di ritirare il mio figliolo da quella che non è una scuola calcio, ma una “Scuola di scorrettezze”.
Questi poveri bambini dopo due ore, costretti ai bordi del campo cosa avranno potuto imparare? Hanno imparato che se un avversario ti fa fallo, tu gli puoi dare benissimo una testata. Hanno imparato che è lecito scalciare gli avversari. Hanno imparato che è lecito protestare contro le decisioni arbitrali (se lo fa il presidente, se lo fa l'allenatore). Hanno imparato qualche parolaccia in più. Hanno imparato che è lecito lanciare di tutto dalla tribuna, bottigliette, pietre ecc.
NON HANNO IMPARATO NULLA DI CALCIO come il gioco più bello del mondo, dove ci si misura lealmente con l'avversario, si accettano le decisioni di chi è preposto a dire se ce o non c'è fallo, come il gioco che, qualsiasi risultato si consegua, ti deve far crescere “dentro” come UOMO.
Se sono questi i presupposti di tutto il campionato, e siamo solo alla 2ª giornata, figurarsi cosa succederà quando ci saranno le partite che contano. Andranno con i coltelli nei pantaloncini???
Questi signori meditassero un po' sulle cose sconce che tutti hanno visto, se ne hanno la volontà e la capacità, cosa di cui nutro seri dubbi, e se non sono capaci abbiano la forza di farsi da parte.
Chiedo scusa, signor Direttore, di questo mio sfogo. Se vorrà pubblicare questa mia, La prego di farlo senza la mia firma. Saprà certamente che alla stupidità non c'è mai limite. D'altronde quello che è successo domenica ve lo potranno dire in molti, anche il responsabile sportivo del suo giornale che, penso, era al Paolo Poli.
Con stima
Lettera firmata
Un episodio deplorevole che getta discredito sulla squadra e sui suoi dirigenti e che come organi di informazione non possiamo non deplorare. Se questa è la rinascita del calcio a Molfetta, non c'è da menarne vanto. Anzi! Dove sono finite le gloriose tradizioni alle quali i dirigenti dicono di richiamarsi. Quelle tradizioni erano anche di correttezza ed educazione in campo e fuori. Ma la violenza negli stadi è materia di ogni domenica. Purtroppo. Spesso anche per l'inerzia dei dirigenti, che invece dovrebbero deplorare questi comportamenti. Ci auguriamo che il presidente del “Molfetta calcio”, che è anche consigliere comunale, voglia chiedere scusa a tutti, anche a nome di coloro che hanno avuto comportamenti disgustosi. Ma che, soprattutto, si impegni a garantire comportamenti corretti in campo e fuori. Altrimenti lasci perdere, il calcio non è per lui.