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Una sfida per il terzo settore: la legge regionale 17 Per garantire qualità della vita e favorire l'integrazione sociale
15 gennaio 2004

La legge regionale n.17 del 25 agosto 2003, sul sistema integrato di interventi e servizi sociali in Puglia, attuativa della Legge quadro n.328 dell'8 novembre 2000, si pone come una preziosa opportunità per il Terzo Settore. Finalità della legge è garantire la qualità della vita e i diritti dei cittadini e favorire l'integrazione e l'inclusione sociale, contrastando ogni forma di emarginazione. Essa offre ai cittadini impegnati in associazioni di volontariato, enti e fondazioni riconosciuti, confessioni religiose, organizzazioni sindacali, cooperative ed organismi di utilità sociale, senza fini di lucro, la possibilità di collaborare con gli Enti Locali e di partecipare alla programmazione e progettazione del nuovo sistema, nonché di controllarne la qualità dei servizi. Il Terzo Settore ha anche la possibilità di concorrere alla realizzazione del sistema integrato, mediante la stipula di convenzioni con l'Ente Locale. La vera novità, però, sta nel riconoscimento, da parte della legge, del ruolo del Terzo Settore. Aspetto rilevante della riforma, infatti, è l'invito rivolto ai soggetti del Terzo Settore alla partecipazione attiva, fondato sulla consapevolezza e legittimazione del ruolo di primaria importanza da essi svolto all'interno del territorio e della comunità locale. A questi soggetti, come si evince chiaramente sia dalla L.328 sia dalla L.17, si chiede di farsi portavoce delle esigenze della comunità, soprattutto delle istanze sociali, per poter meglio definire le strategie d'intervento dei servizi. Noi volontari e operatori, impegnati in vario modo nel sociale, siamo quindi direttamente interpellati. Possiamo scegliere di continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, ignorando la chiamata, oppure decidere di rispondere all'appello. Valori come rispetto, accoglienza, giustizia sociale,cooperazione, solidarietà possono essere affermati con forza e sottendere l'intero impianto progettuale, se scegliamo di cogliere l'opportunità che questo strumento legislativo oggi ci offre. A Molfetta, l'esigenza di coordinare le iniziative ed operare insieme era stata già avvertita da parte di alcune realtà: associazioni laiche e cattoliche, scuole, enti istituzionali. Embrionali tentativi di costruire la rete nel corso di questi ultimi anni sono stati faticosamente realizzati, ma si è riusciti a dar vita solo ad alcune “maglie”, da parte di soggetti aventi affinità negli scopi e nei metodi. Un'esperienza rappresentativa del lavoro in rete può essere individuata nella progettazione-attuazione del Centro di aggregazione “Liberitutti”, realizzato grazie alla Legge 285 del 1997 dai Comuni di Molfetta, Giovinazzo e Bisceglie, dalla Cooperativa sociale Koinos, dalle Associazioni Casa per la Pace, Famiglia Dovuta, Teatrermitage, Arciragazzi ed EPASS. Al Terzo Settore è lanciata una sfida, la coglierà? Ci auguriamo di sì, anche se siamo consapevoli delle difficoltà e dei rischi che si potranno incontrare. Ci domandiamo, ad esempio: i fondi erogati, visti i tagli della Finanziaria, saranno sufficienti? A chi e come saranno destinati? Il volontariato sarà realmente ritenuto soggetto protagonista o semplicemente sarà oggetto da “usare” per risparmiare sui servizi, penalizzandone la qualità (vedi assistenza nelle scuole)? Lo spirito della Legge sarà colto nella sua valenza più alta o vanificato in una mera spartizione della torta? I volontari della “Casa per la Pace”
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