Una rotonda sul nulla a Molfetta, il primato di una urbanistica brutta e degradata
MOLFETTA - Una rotonda sul mare, si potrebbe parafrasare la celebre canzone di Fred Bongusto degli anni Sessanta, con «una rotonda sul nulla», quella in fondo a via Spadolini a Molfetta.
Era proprio necessario completarla, non si poteva trovare il modo per evitare un’opera inutile? A chi serve? L’ufficio tecnico non aveva altre soluzioni?
Sono questi gli scempi lasciati in eredità, con sperpero di denaro pubblico (tanto per cambiare), da chi immaginava (nel libro dei sogni?) in 10 anni, di realizzare una città bella e invece ci ha regalato una città fra le più brutte e degradate della provincia.
Una rotonda inutile che forse doveva servire per un’ipotetica strada, per un ipotetico ponte che non c’è e non si farà mai.
Erano gli anni dei progetti di qualche ingegnere comunale che oggi, con una gran faccia di bronzo, si spinge a parlare di «bellezza». Forse lui ha un’idea di bellezza diversa da quella comune, una bellezza che confina col degrado o con l’inutile, come questa rotonda che fa belle mostra di sé e che forse sarebbe stata più utile in un'altra zona della città?
Ma la bellezza sta qui, con tutte queste «belle» palazzine che rappresentano il vanto di Molfetta dal punto di vista della brutta urbanistica, soprattutto senza servizi. Almeno in questo un primato lo abbiamo!
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