Una fioriera a Molfetta, trasforma una strada pubblica in una privata. Chi abita in zona? Qualche potente del Comune? Un lettore scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” una lettera su un episodio talmente assurdo che preferiamo lasciare ai commenti dei lettori.
«Gentile Redazione,
mi meraviglio che nessun giornale locale abbia pubblicato l’ultima… “porcheria” realizzata dall’amministrazione comunale.
Mi rivolgo a voi che siete gli unici che credo non facciano informazione pilotata e non nascondano le notizie.
Come si fa a consentire che qualcuno trasformi una strada cittadina in una area privata, senza che nessuno si ribelli. Va bene che a Molfetta non esiste più la legge e abbiamo i fruttivendoli che mettono bancarelle dappertutto anche senza permesso, va bene che basta avere un amico al Comune per ottenere uno stallo davanti alla propria abitazione oppure far mettere un “cavallo di frisia” in ferro per impedire il parcheggio. Ma finora non eravamo mai arrivati a consentire a un privato di appropriarsi di una strada.
E’ quello che è avvenuto in vico 1 San Sigismondo, in pratica la parallela della più nota via S. Angelo. Ebbene, qualcuno ha deciso di bloccare questa strada per motivo imprecisato, che mi auguro non sia di natura personale, impedendo l’accesso delle auto, con notevole disagio per i cittadini che non possono più risalire da quella stradina per arrivare in piazza Vittorio Emanuele, ma sono costretti a un lungo e disagevole giro che si aggiunge alle difficoltà che comporta il traffico in una città ormai ridotta ad un cantiere, tra lavori pubblici e privati.
Come mai è stato consentito questo obbrobrio? Chi abita in quella zona, da avere il potere di appropriarsi di una strada? Vedremo le auto private parcheggiate in zona? Come mai non è stato comunicato nulla ai cittadini e agli stessi abitanti del quartiere. Sembra uno scippo stradale in piena regola.
Spero che “Quindici” voglia dare notizia di questo ulteriore scempio alla città, che avviene in procinto di una campagna elettorale che si annuncia accesa e che, sinceramente, poteva essere evitato anche per non aggravare l’opinione dei cittadini che a Molfetta tutti possano fare tutto, amici e non.
Grazie per l’ospitalità».
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