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Un po' di cronistoria
15 ottobre 2008

Secondo la Legge Regionale 12/2006 che riguarda gli esercizi commerciali, nei territori turistici, si era fissato un calendario che sanciva le aperture domenicali. A cogliere la palla al balzo sono stati, ovviamente, gli ipermercati. Il caso di Molfetta risultava alquanto anomalo: oltre a non aver ricevuto da parte del sindaco Antonio Azzollini la disponibilità a concordare, come previsto dalla legge, le giornate domenicali e festive in cui rimanere aperti, l' Ipercoop fu obbligato a chiudere nella giornata di domenica 16 marzo 2008. Con una delibera comunale, il Primo Cittadino faceva una distinzione impropria tra attività del settore alimentare e “non alimentare” concedendo unicamente a queste ultime la possibilità di deroga alla chiusura festiva. Sulla singolare scelta intervenne anche l'assessore regionale allo Sviluppo Economico che la definì “in contrasto con i principi di tutela della concorrenza”, ricordando che i centri commerciali sono obbligati ad una gestione unitaria. La Coop Estense, una delle maggiori cooperative di consumo d'Italia, ha quindi dovuto fare ricorso al TAR che, con l'ordinanza del 16 maggio 2008, ha stabilito il decadimento del provvedimento comunale dando autonomia decisionale per l'eventuale apertura. Il centro commerciale ha quindi riaperto e continuato la sua attività anche durante i giorni festivi. La nuova battuta d'arresto s'è avuta l'8 agosto. Un provvedimento del sindaco Azzollini ha nuovamente imposto la chiusura domenicale del solo settore alimentare a causa delle proteste da parte dei commercianti molfettesi, a partire dal 10 agosto. E' seguita la reazione dei dipendenti dell'Ipercoop che hanno espresso dissenso, attraverso una lettera al Sindaco, timorosi di perdere il proprio posto di lavoro a causa di suddette chiusure straordinarie. Nonostante la nuova ordinanza comunale imponesse sanzioni pari a 5.000 euro per ogni trasgressione, l'ipermercato ha continuato a restare aperto, sette giorni su sette, accumulando 15.000 euro di multa. 11 settembre: dopo l'ulteriore ricorso al TAR la Coop Estense ha ottenuto nuovamente la possibilità di restare aperti, no-stop, almeno sino al 2 ottobre con un ulteriore decadimento dell'ordinanza comunale. LA REAZIONE DEI COMMERCIANTI “L'Ipercoop per noi non esiste” questa è la lapidaria sentenza condivisa da alcuni commercianti del Corso. Dopo mesi di dibattito acceso, una parte del piccolo commercio molfettese ha deciso di rinnegare la presenza del centro commerciale a tal punto da censurare qualsiasi commento, fuori dal coro, delle commesse dei negozi. Entrando in alcuni esercizi in risposta alla richiesta di esprimere un parere in merito alle aperture domenicali ci è stato detto: “Non siamo state autorizzate a rilasciare alcun tipo di dichiarazione”. Invece, quando a rispondere sono i titolari, le opinioni si fanno divergenti, sintomo di una mancanza di coesione all'interno delle piccole associazioni di commercianti. “Non so cosa ci sia all'Ipercoop, ma a noi di quelle schifezze non importa nulla. Nè, tantomeno, ci tange la sua apertura domenicale perché noi vendiamo materiale tecnico, siamo un negozio specializzato”. A fare la voce grossa è chi gestisce Rina Sport che definisce addirittura 'fantascientifica' la possibilità di restare aperti la domenica di comune accordo. La proposta era stata avanzata dal più intraprendente Pino, responsabile della Sisley secondo il quale sarebbe più giusto restare chiusi un giorno infrasettimanale piuttosto cha la domenica per soddisfare al meglio i bisogni dei consumatori. “Questo è l'unico modo per riavvicinarci agli avventori, dato che il modo di fare commercio non può più essere quello di cinquant'anni fa”. C'è, infine, chi considera la concorrenza dell'Ipercoop schiacciante per il semplice fatto che oltre ad essere un polo commerciale è anche un centro “aggregativo”. La domenica i molfettesi, approfittando del clima gioviale, dato che ormai i centri commerciali sono sempre più strutturati come luoghi di svago e intrattenimento, preferiscono, alla passeggiata per le strade della città, fondere shopping e ristorazione guardando l'eventuale partita sul maxischermo. Se da un lato è obbiettivamente difficile far fronte a cotanta offerta, non è giustificabile il mancato tentativo di rendere più vitale la città. Chissà che il molfettese medio, spinto da amor patrio, non torni a dare fiducia, rinunciando al lusso per riscoprire una città da troppo tempo addormentata. Prima di prendere decisioni a riguardo della tanto discussa chiusura domenicale del Gran Shopping Mongolfiera e di eventuali intese tra piccoli commercianti, bisognerebbe valutare, più attentamente, le esigenze dei consumatori. Unanime la necessità di avere più tempo a disposizione, per chi lavora dal lunedì al venerdì, per fare compere con maggiore calma e oculatezza. Se da un lato ciò coincide con la politica imprenditoriale delle grosse aziende non sempre il piccolo commerciante ha la stessa sensibilità. Le soluzioni possono essere molteplici e immediate: da un maggiore rispetto degli orari di apertura ad un'ulteriore differenziazione dei turni di riposo, includendo la domenica come giorno 'feriale'.
Autore: Serenella d'Ingeo
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