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Un’ombra sul Giro: uno striscione offensivo per le donne ad opera del solito imbecille. La condanna del Comitato
15 maggio 2017

Un’ombra sulla perfetta organizzazione della 8ª Tappa del Giro d’Italia con partenza da Molfetta, per opera del solito imbecille che non manca mai. Quindici lo ha denunciato subito, seguito da tutti gli altri e dalle proteste delle donne anche sui social. Un grave errore di comunicazione è stato commesso da chi, forse, pensando ad un’idea originale, ha fatto realizzare e collocare a Corso Dante sul percorso del Giro, in pieno centro, questo striscione “Molfetta città delle belle donne saluta il Giro d’Italia” con l’immagine di due ragazze in bicicletta. Lo striscione sessista e offensivo durante tutta la gara. Si era pensato ad uno scherzo, ma poi ci si è resi conto che si trattava di una scelta voluta da chi forse di comunicazione capisce ben poco e che, invece, nella sua ignoranza pensava di mettere in evidenza un aspetto positivo, che in realtà era negativo. Se poi la cosa è stata volutamente evidenziata, è ancora peggio, non si può parlare di imbecillità e quindi colpa, ma di vero e proprio dolo ai danni dell’immagine delle donne e del Giro. In un primo momento la cosa era sfuggita alla presidente del Comitato organizzatore Loredana Lezoche, che ha sempre difeso la dignità delle donne. Di qui l’invito partito da “Quindici” alla dinamica presidente che sta controllando ogni particolare personalmente a far togliere lo striscione da Corso Dante prima che potesse essere ripreso dalle telecamere della Rai. In realtà, dopo aver appreso la notizia dello striscione offensivo, il Comitato di Tappa ha diffuso un comunicato col quale prende le distanze dall’autore dello stesso striscione, sostenendo di non avere “nulla a che vedere e di non condividere i contenuti distorti e sessisti dello striscione, di cui chiede l’immediata rimozione, apparso su un locale di Via Dante, a Molfetta. Quello striscione è stato, evidentemente, realizzato dagli occupanti del locale. Rispediamo al mittente ogni tentativo di strumentalizzazione a danno del Comitato di Tappa all’interno del quale la componente femminile è molto ben rappresentata. Non pubblichiamo la foto dello striscione della vergogna per rispetto nei confronti della città. Per il resto, buon giro a tutti”. Purtroppo con grande arroganza e ignoranza, gli autori dello striscione non lo hanno rimosso subito, ma dopo che il Giro era già passato a conferma del loro scarso senso civico e il disprezzo per le donne. Altra gaff della Tappa di Molfetta, è stata la confusione, ad opera di Rcs, nella consegna dei pass ad alcuni giornalisti: alla tappa di partenza (Molfetta) è stato consegnato il badge dell’arrivo (Peschici) con l’accesso alla sala stampa, per cui, i rigidi addetti al servizio di sicurezza, hanno impedito l’accesso a parte dei colleghi. Non sappiamo se a Peschici siano stati distribuiti alcuni pass di Molfetta. Una nota stonata nella perfetta organizzazione del giro

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