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Un ministro chiede chiarezza sulle bombe nel mare di Molfetta
27 gennaio 2001

MOLFETTA – 27.1.2001 Il ministro per le Politiche agricole, Pecoraro Scanio, in una lettera inviata ai ministri della Sanità, Veronesi e dell’Università, Zecchino, chiede di fare chiarezza “sulla grave situazione delle armi chimiche affondate in Adriatico durante la seconda guerra mondiale. Sono infatti 20.000 le bombe chimiche che giacciono su un tratto di mare esteso 10 miglia nautiche che si trova a 35 miglia al largo di Molfetta. Si tratta, come già reso noto da un rapporto dell’Icram (Istituto per la ricerca sul mare) di ordigni chimici (bombe d’aereo, mine, proiettili di artiglieria) mai usati durante la seconda guerra mondiale e che, fino alla fine degli anni ’70, furono smaltiti in Adriatico come se il mare fosse una grande pattumiera. Dal rapporto dell’Icram, già pubblicato qualche tempo fa su “Quindici”, si rileva che gli ordigni hanno un caricamento costituito da aggressivi chimici fra cui l’iprite e l’arsenico. Si teme, perciò, che in Adriatico siano state lanciate, durante la guerra dei Balcani, anche bombe all’uranio impoverito.
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