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Un “labor limae" alla molfettese: “Mélange” di poesie, inezie, lazzi e musica
07 dicembre 2017
MOLFETTA
- Chi dice che la cultura va fatta solo in lingua letteraria? Cultura è anche quando il legame con la propria città è così forte da permettere di (ri)leggere il passato con la lente della quotidianità.
Il "labor limae" effettuato da
Mimmo Amato
e
Mizio Vilardi
è un modo di fare cultura sicuramente alternativo, volto a trasmettere alle nuove generazioni la bellezza del dialetto molfettese senza cadere nelle monotonia di una sterile declamazione di poesie. Tratti dal mondo latino e dalla letteratura italiana e straniera, la sperimentazione propone al pubblico numerosi componimenti presentati presso la sede dell' ANEB (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta.
«Il teatro di Proietti è mescolanza, e io ne percepisco appieno la matrice: ecco l'idea che ha ispirato il titolo "Mélange"a questo incontro: si tratta di una mistura di poesie, inezie, lazzi e musica», precisa Amato.
Proprio dalla sua ultima raccolta di poesie, dal titolo “
Pë
ttëchë
” deriva il filo conduttore dell'incontro: la tematica amorosa in tutte le sue sfaccettature.
Dal "Vivamus mea Lesbia" catulliano, piena espressione della relazione fuori dalle convenzioni e soggetta all'invidia al Canto V della Divina Commedia, simbolo dell'amore passionale e adultero, passando per la lirica amorosa di Jacques Prévert, il compito di intrattenere i presenti, suscitandone allo stesso tempo l'ilarità e la riflessione, si mostra arduo. Ma si mostrano all'altezza della situazione i due interlocutori , che sono riusciti a fare del "mélange" un marchio indelebile e arguto delle radici molfettesi.
Le declamazioni, intervallate da facezie anch’esse personalizzate e anch’esse in dialetto molfettese, sono state arricchite da canzoni, con accompagnamento della chitarra, come "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo, in contrapposizione all'amore libertino, tradito e sofferto emerso dalle poesie.
La poesia appartiene a tanti, ma l'originalità appartiene a pochi.
© Riproduzione riservata
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