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Un giorno come tanti, poi all’improvviso il suono delle campane
15 dicembre 2021

Il 25 novembre 2021 è un giorno come tanti. In prima linea allo sportello dell’istituto dove lavoro, tanta gente in fila ad aspettare pazientemente che arrivasse il proprio turno. Improvvisamente il suono delle campane che annunciavano giubilo, festa, buone notizie. Ed in contemporanea decine di ‘bip’ provenienti dal cellulare, decine di messaggi. Erano messaggi di auguri, di felicitazioni, di congratulazioni, di gioia immensa. L’ufficialità è arrivata con il bollettino sala stampa della Santa Sede, che promulga i decreti della Congregazione delle cause dei Santi: “virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Bello” Zio Tonino, qui si dice che sei “venerabile”!!! Venerabile: “titolo attribuito ai Servi di Dio dopo il riconoscimento e la proclamazione da parte delle autorità ecclesiastiche dell’eroicità, delle loro virtù o del loro martirio”... così recita una delle pagine che ho consultato su internet... Ad ogni modo ormai l’iter lo conoscevo benissimo; in famiglia ce lo siamo ripetuto infinite volte: Servo di Dio - Venerabile - Beato - Santo!!! La pioggia di emozioni che ti pervade quando una notizia del genere riguarda una persona che non solo hai conosciuto, ma che ha il tuo stesso sangue, una persona che hai potuto abbracciare, con cui hai parlato, mangiato, nuotato, passeggiato, studiato, scherzato, è indescrivibile. Quello che ricordo di lui sono cose semplici. Purtroppo zio Tonino è mancato nel periodo più importante della formazione e dell’educazione della mia persona: avevo appena 11 anni quando è stato nominato vescovo e neanche 22 quando è morto! Spesso egoisticamente ho pensato che avrei voluto essere uno dei giovani della sua diocesi, perché così avrei potuto godere maggiormente dei suoi insegnamenti e della sua presenza. Ho anche pensato che non è giusto che sia andata così, che sarebbe dovuto rimanere più a lungo qui con noi. Ma i progetti di Dio erano evidentemente altri! E per quanto mi manchi da morire ancora oggi, il mio cuore e il cuore di noi familiari trabocca di gioia. Ma questa non è una festa solo per la sua famiglia. E’ una festa per tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato, che hanno creduto in lui, che lo hanno pregato, che lo hanno da sempre considerato SANTO e che da quasi trenta anni vengono da ogni parte d’Italia a pregare sulla sua tomba. Raffaella Bello

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