Udc, disunione di centro: appena nato è già diviso
Anche Mauro de Robertis e Pino Amato annunciano la nascita gruppo (loro)
Si è costituito formalmente il gruppo consiliare dell'Unione di Centro, il nuovo soggetto politico nazionale, nato dalla fusione del Cdu, Ccd e De. Ne fanno parte per ora i consiglieri Mauro de Robertis e Pino Amato.
Alla conferenza stampa di presentazione era presente il solo De Robertis (Pino Amato ha fatto una fugace apparizione) con altri personaggi politici tra cui Lillino di Gioia e Giovanni Ventrella. Al gruppo per ora non hanno aderito tutti i consiglieri dei partiti disciolti, quindi Carmela Minuto (nella foto) con il marito assessore Luigi Panunzio, Pietro Centrone e Benito Cimillo, i quali se non confluiranno in qualche altro partito, in Consiglio comunale rappresentano solo se stessi.
E' curioso come nello stesso momento Panunzio che rivendica di essere il referente locale del nuovo partito, fosse a Bari per una manifestazione del segretario nazionale Follini. Insomma, l'UdC deve ancora nascere e già emergono personalismi: non si potrebbe parlare di spaccatura giacché manca proprio manca l'oggetto della contesa, cioè il partito, almeno nelle forme istituzionali. Infatti, dopo la nomina del segretario nazionale, a cascata ci saranno i congressi regionali, provinciali e locali.
“Come il segretario nazionale Marco Follini - ha esordito De Robertis - ha rivendicato che l'Udc sarà l'anima critica del centrodestra, con lo stesso spirito intendiamo continuare a sostenere il sindaco Tommaso Minervini. Non siamo alla ricerca di poltrone che potremo anche lasciare, ma vogliamo essere coinvolti con pari dignità nelle scelte amministrative”. Altro argomento affrontato è stata la situazione amministrativa. Su questo punto Lillino di Gioia è partito in quarta. “Tommaso Minervini si trova nella fortunata situazione di avere tra le mani tutta la pianificazione territoriale, per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Bisogna farlo in maniera chiara, corretta, nel rispetto delle regole e dei cittadini”. Sono state sottolineate le inadempienze dell'amministrazione come l'adeguamento del Prg al Putt, l'attuazione dei piani dei servizi, dell'agro, del comparto turistico e delle coste.
Altra questione sollevata con fermezza, è stata quella della contrarietà all'uso delle deroghe al piano regolatore che crea disparità tra i cittadini, e un uso distorto del territorio. Toni altrettanto critici sul futuro del Porto. Di Gioia rivendicando una certa competenza in materia ha spiegato lo stato delle cose. “I finanziamenti previsti al momento non possono essere utilizzati – ha detto - perché mancano alcuni passaggi: approvazione del Piano regolatore del Porto, progetto esecutivo, il Via (Valutazione di impatto ambientale)”.
Contrarietà anche sulla costituzione della società per la progettazione, costruzione e gestione del molo mercantile, ritenuta inutile e antieconomica per la fumosità dell'oggetto della gestione.
Insomma, una serie di stilettate all'operato del sindaco e una velata accusa di pressappochismo che esprimono un malessere avvertito nella maggioranza, ormai non più mascherabile. Un'insofferenza diffusa nella “politica del fare” di Tommaso Minervini che sta spiazzando i consiglieri comunali i quali temono, nella fretta del fare, di fare le cose male, soprattutto sui temi importanti, su cui sarebbe utile un dibattito aperto e trasparente nella città. Del resto quando Ventrella parla del rispetto della legalità, moralità, trasparenza e del programma del patto elettorale, vuol dire che, evidentemente, anche per alcuni consiglieri comunali l'amministrazione su tali questioni è stata poco brillante, o non lo è stata per niente.
Francesco del Rosso