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Tutte le misure della legge di stabilità 2014
15 gennaio 2015

La fine del 2014 e l’inizio del 2015 segna un momento fondamentale per i cittadini che, spesso troppo presi da panettoni, spumante e organizzazione festeggiamenti, prestano poca attenzione alla legge di stabilità che in realtà è diretta ad incidere sulle scelte di tutti gli italiani nell’anno successivo. Ecco, allora, un breve riepilogo di alcune delle misure previste dalla legge di stabilità 2015 (L. 190 del 23.12.2014 - entrata in vigore il 1° gennaio ed approvata dal Parlamento poco prima di Natale) che vedranno coinvolti più da vicino un gran numero di cittadini italiani. Innanzi tutto è stata riconfermata in via definitiva l’agevolazione, prima prevista solo per il 2014, relativa al “bonus Irpef di 80 euro” per coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente non superiore a 24.000 euro e non inferiore a 8.000 euro. Accanto a questa misura è stata introdotto il cosiddetto e meglio conosciuto “bonus bebè”, ovvero un assegno annuo di 960 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017. L’assegno verrà corrisposto mensilmente a decorrere dal mese di nascita o adozione, su domanda dell’interessato all’INPS, fino al 3° anno d’età o di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione, a condizione, però, che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente abbia un ISEE non superiore a 25.000 euro annui. Se l’ISEE non supera i 7.000 euro annui, l’importo dell’assegno è raddoppiato. Come preannunciato più volte dal Governo, entra in vigore la possibilità di chiedere il Tfr in busta paga. Per i periodi di paga tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo), che abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno 6 mesi presso il medesimo datore di lavoro, possono richiedere di percepire in busta paga, come parte integrativa della retribuzione, le quote maturande del trattamento di fine rapporto (TFR). L’opzione può essere esercitata anche per le quote destinate dal lavoratore a forme di previdenza complementare. E’ bene sottolineare però, che qualora il lavoratore esercita l’opzione, questa è irrevocabile fino al 30 giugno 2018. Inoltre, v’è da considerare che la parte integrativa della retribuzione - costituita dalla quota di Tfr - corrisposta, è assoggetta a tassazione ordinaria (non, quindi, a tassazione sostituiva come accadrebbe in caso di corresponsione del TFR al termine del percorso lavorativo). Tuttavia, però, questa non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini della verifica della spettanza del bonus “80 euro”. Un’altra misura che interessa i lavoratori dipendenti riguarda i buoni pasto. Infatti, dal 1° luglio 2015 la quota dei buoni pasto non sottoposta a tassazione passa dagli attuali 5,29 euro a 7 euro, solo nel caso in cui tali buoni siano in formato elettronico. Un diverso discorso (che meriterebbe di specifici approfondimenti inopportuni in questa sede data la loro complessità), invece, dovrebbe farsi per i lavoratori autonomi i cosiddetti “minimi” la cui aliquota di tassazione è stata innalzata dal 5% al 15%, con una diminuzione, per talune categorie, delle soglie reddituali per usufruire del regime in oggetto, che è stato ridisegnato, andando così ad abrogare il vecchio regime che rimane in vigore solo per chi aveva già aderito. Sono state inoltre confermate le seguenti detrazioni. La detrazione per le spese di risparmio energetico è prorogata per tutto il 2015 nella misura del 65%. Per gli interventi su parti comuni condominiali, il bonus resta nella misura del 65% fino al 31.12.2015 (anziché fino al 30.06.2015).La detrazione è al 65% ora anche per le spese di acquisto e posa in opera e degli di impianti di climatizzazione invernale a biomasse combustibili. La detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia è prorogata per tutto il 2015 nella misura del 50%. Analogamente, viene prorogato di un altro anno (dal 31.12.2014 al 31.12.2015) il c.d. “bonus arredo”, la detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile di ristrutturazione, nonché di grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ (A per i forni). L’agevolazione spetta su un importo non superiore a € 10.000. Inoltre, la legge ha ora specificato che la fruizione del bonus arredo prescinde dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Inoltre, la detrazione per i lavori di prevenzione antisismica è innalzata al 65% (anziché 50%) fino al 31.12.2015. Si sottolinea, ancora, che dal 1° gennaio è scattata l’abrogazione dell’esenzione dalla tassa automobilistica (“bollo auto”) per i veicoli di oltre vent’anni considerati di particolare interesse storico e collezionistico (ad esempio, per competizioni, esibizioni e mostre, rilievo estetico e di costume), che ora quindi saranno sottoposte a tassazione “ordinaria”, ovvero al pari delle altre autovetture. Inoltre, il Governo ha confermato che anche per il 2015 il canone Rai che rimane invariato e lo stop ai rincari Tasi la cui soglia massima rimane allo 2,5 per mille. Questi, in breve, i punti cardine della manovra approvata dal Parlamento, per un “buon 2015” (…) fiscalmente parlando (…), ça va sans dire.

Autore: Rebecca Amato
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