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Truffe e truffatori: il phishing e non solo
13 dicembre 2014
Il
ph
is
hing
in rete
è un fenomeno che sta diventando sempre più invasivo. Accanto a questa attività illecita, portata avanti sulla
rete globale dei computer
c’è, ed sempre più accentuata, anche l’attività che definiamo come
fishing porta a porta e l’offerta telefonica
.
Phishing:
è una parola inglese che è entrata nel lessico informatico, come sinonimo di
adescamento;
infatti individua tutta una serie di atti, per lo più illeciti o quanto meno non autorizzati, volti a carpire la fiducia di Persone
’deboli’
(anziani, persone sole), disattente, persone che facilmente si lasciano influenzare da altri individui, opportunamente – in certi casi – addestrati, se non autodidatti, per indurli a fornire dati sensibili che potrebbero essere usati a danno di chi, anche inconsciamente li fornisce. Il
ph
ishin
g porta a porta
è una forma di approccio… diretto, sempre dedicato a soggetti già sopra descritti e, non solo ad essi, consistente nel presentarsi – sono di solito giovani, più o meno ben vestiti (in questo caso potremmo dire che
l’abito farebbe il monaco
, nel senso che una persona distinta ingenera più empatia e fiducia nella
vittima
eventuale) – che si presentano, nelle ore più strane (di preferenza all’ora di pranzo) per chiedere di poter visionare le…
ultime fatture dell’elettricità e/o del gas,
per proporre vantaggiose condizioni economiche, da altro Gestore oppure addirittura dal medesimo, se
solo
si aderisce all’offerta che propongono in alternativa. Nel caso, lo scopo potrebbe essere sempre quello di poter rilevare, dai documenti che verrebbero esibiti dalla
vittima,
dati altrimenti non reperibili da usare per altri scopi, anche illeciti. Non possiamo non citare la molestia delle telefonate, a volte più di una al giorno, dello
stesso
Operatore di telefonia, che propone offerte tariffarie – attenzione:
offerte che vengono fatte telefonicamente, con clausole quasi sempre…
favorevoli
(esordiscono chiedendo il nome dell’Operatore che vorrebbero sostituire ed il costo attuale del suo servizio),
ma fatte telefonicamente.
Sfidiamo,pertanto, chiunque poi a ricordare nel dettaglio quanto viene proposto e anche
quanto viene
nascosto,
ovvero non sufficientemente esplicitato tipo la
durata dell’impegno/offerta,
quel che succede alla scadenza della nuova
offerta,
la nuova tariffa, eventuali
benefit, regali,
ecc. ecc.. In Italia,come in tutta l’Unione europea, esiste l’
Autorità garante della
privacy.
E’ un Istituto creato per garantire che i dati di ciascun Cittadino, forniti anche nel momento della stipula di una qualsiasi transazione commerciale, legale, istituzionale vengano custoditi con la dovuta riservatezza, anche se, secondo quanto stabilito da un Decreto Legislativo dello Stato (D. Lgs. 196/2003), c’è la facoltà specificamente espressa dal Cittadino e sottoscritta di ‘
autorizzare
’ il percettore delle informazioni sensibili, alla diffusione delle stesse per scopi
leciti
: indagini demoscopiche,ricerche di mercato, ed altro, ma sempre nel solco della legalità. C’è persino una clausola di recesso, a favore del Cittadino, il quale può, in ogni momento revocare l’autorizzazione, a suo tempo concessa. Però, in questo caso ci troviamo (noi Cittadini) letteralmente nelle
peste!
Vediamo perché. Prima di tutto, bisognerebbe “ricordare” quante ed a chi (Azienda, Banca, Ente qualsivoglia) abbiamo concesso l’autorizzazione – ai sensi del citato D. Lgs. – a rendere pubblici i nostri dati. Poi ci sembra piuttosto ardua la procedura di
disclaiming
(revoca dell’autorizzazione), anche perché, in alcuni casi, il diniego ad autorizzare l’uso dei propri dati, non
permette il perfezionamento della transazione!
Raggiungere
l’Ente garante della
privacy,
a mezzo lettera, telefonata, messaggio telematico è un’impresa quasi impossibile. Dunque, la morale di quanto sopra detto, si può sintetizzare così:
–
Il perfezionamento di un contratto, di un acquisto importante, di una qualunque transazione,
deve
contemplare uno scambio di dati fra chi vende e chi acquista/transa. I
dati
del nostro “venditore” (lo definiamo così, per comodità) sono pubblici; non sono, in alcun caso, utilizzabili dall’acquirente né lecitamente e men che meno per uso illecito. Al contrario, quelli del sottoscrittore/acquirente, sono –
dovrebbero –
essere riservati, ma
fornibili
a terzi, per gli usi contemplati dalla normativa vigente.
–
Come si capisce dunque, c’è una netta asimmetria fra il diritto/dovere del venditore all’uso
corretto e lecito
dei dati personali dei propri acquirenti ed il
diritto
di questi ultimi a mantenere integra la riservatezza dei propri dati sensibili.
Va precisato che non si pensa assolutamente che il “venditore” scientemente diffonda dati sensibili, al di fuori di quanto previsto dalla Legge. Tuttavia è evidente che,
terzi
(non autorizzati?) vengono in possesso di dati che dovrebbero non poter avere. Lo dimostrano tanti eventi che sinteticamente citiamo. Messaggi di
posta elettronica
da parte, ad esempio, di Enti Pubblici (Poste Italiane) che invitano a
cliccare
su appositi
link,
per fornire dati mancanti nei loro
data base.
Messaggi di sedicenti
gestori
di servizi di pagamento elettronico che
annunciano
la pubblicazione
on-line
di estratti conto, comunicazioni, ecc.; debitamente forniti di
link
su cui accedere per lo scambio delle informazioni. Normalmente sono comunicazioni fasulle, perché il Gestore, informato dell’evento, dichiara di non avere nelle proprie procedure, comunicazioni ai Clienti, fatte con simili modalità. Abbiamo già parlato dell’approccio di
promotori
che chiedono informazioni non dovute, allo scopo di proporre soluzioni non disponibili in altro modo. Spesso costoro, addestrati all’occorrenza, chiedono l’accesso al domicilio spacciandosi addirittura come
agenti
dei Fornitori di servizi, ma sprovvisti di qualsivoglia documento che ne certifichi l’appartenenza. Addirittura ci sono
agenti
che esordiscono con: …’
sig. “tal de’ tali”: l’INPS
(è un esempio capitato recentemente)
le ha inviato una lettera alla quale non ha ancora risposto: ci sono io qui per aiutarla a rispondere a tale lettera!
Ogni giorno, molti diritti dei Cittadini vengono calpestati impunemente da gente con pochi scrupoli. I più esposti, come già detto, sono i più deboli. Il
lavoro sporco
viene svolto essenzialmente da Giovani, i quali trovano in questa attività, una forma di sostentamento economico che, altrimenti, gli sarebbe negata –
e questo fa male!
Allora chiediamo a che cosa serve una normativa di legge che, stando a quanto viviamo tutti i giorni, sembra
fare acqua
da tutte le parti? A che cosa serve un Istituto come il
Garante della Privacy
, se è quasi impossibile usufruirne dei servizi ovvero accedere ad essi? Infine, come sia possibile che, a fronte di una teorica impossibilità all’accesso ai dati sensibili di ciascuno di noi, poi vi sia una tale diffusione – illecita? - che dà accesso anche a persone/entità che non dovrebbero poter accedere a tali informazioni. Forse questo è anche un fardello che ci ha regalato la globalizzazione?
© Riproduzione riservata
Autore:
Tommaso Gaudio
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Secula Seculorum
16 Dicembre 2014 alle ore 09:30:00
Se le statistiche sono vere, se la "statistica" è una scienza a cui bisogna credere, i secoli arretrati in cui la massa popolare italiana vive (nonostante la tecnologia), sono ben visibili: siamo ultimi in tutto, o quasi. La luce continua ad essere spenta. (Ha ragione "vengo dopo...")
Rispondi
tommaso gaudio
15 Dicembre 2014 alle ore 08:58:00
Non dobbiamo mai dimenticare che nel nostro Paese, abbiamo molti fardelli che, lungi dall'essere "condivisi" da tutta la Comunità, sono caricati sulle spalle di coloro ai quali, per mutuare un'immagine fornita da "truffa e frutta", si caricano sulle proprie spalle il peso delle tasse e/o imposte, dell'onestà dei comportamenti. Altro fardello derivante dai comportamenti dei nostri concittadini che non pagherebbero il dovuto (le famose tasse), ma che comunque usufruiscono come e forse più di tutti, di quel pò che offre lo Stato (che poi, siamo NOI!), èche questi, non dando nulla, assorbono risorse che ...non meritano. La Politica è marcia? La Politica prende ma non restituisce quanto dovuto? La Politica serve solo ad arricchire chi vi accede? Allora, poiché lo Stato siamo NOI, facciamo più attenzione nel concedere la nostra fiducia alla Politica: siamo noi che confezioniamo il letto di piume o di spine su cui ci adagiamo. Per collegarmi poi all'argomento della mia riflessione, io sostengo che in un "clima" di diffusa disaffezione verso i valori CIVILI, ci sta tutta la corruzione, il nepotismo, la disonestà, l'evasione fiscale, l'elusione fiscale e, non ultimo, l'approfittarsi di situazioni di debolezza (anziani, persone che si fidano ciecamente di questi nuovi "sciamani") mascalzoni che se le studiano tutte per fregare. Se poi a questo aggiungiamo una giurisprudenza carente se non addirittura ingiusta (leggi fatte per pochi, a danno di tutti), allora sì che siamo ben messi. Il RINASCIMENTO!
Rispondi
Vengo dopo il dottor t.g.
14 Dicembre 2014 alle ore 20:13:00
I "MORTI" non rinascono, quindi nessun "RINASCIMENTO". Passare direttamente a un "NUOVO ILLUMINISMO". Non facile ma non impossibile! Chi ci spense la luce? Dottor t.g., chi ci spense la luce facendoci arretrare di secoli?
Rispondi
frutta e truffa
14 Dicembre 2014 alle ore 12:42:00
Non dimentichiamo che anche lo Stato è il più grande truffatore attraverso il fishing con frasi del tipo "se paghi le tasse conviene" (conviene a chi?) oppure "con le tasse si ricevono i servizi pubblici" ma in realtà non si riceve nulla finendo vittime appunto da truffa.
Rispondi
Sigfrido l'avido
14 Dicembre 2014 alle ore 11:40:00
Viviamo una nuova e moderna Babilonia! La Storia si ripete anche se difficilmente riconoscibile.....questa è l'ETERNITA!
Rispondi
tommaso gaudio
14 Dicembre 2014 alle ore 08:52:00
Caro "vengo dopo ..." vorrei ricordarti che prima dell'Illumunismo, che ha portato una "luce" (che forse si è nuovamente spenta, nella nostra Civiltà), per seguire i famosi "ricorsi storici" (di cui sono completamente ignorante), dovremmo passare per un "RINASCIMENTO "! E,mi sembra, ma posso anche sbagliare, di non vedere ancora personaggi che possano operare questo neo-rinascimento, almeno per il momento. Non parliamo poi della volontà di adottarlo, questo neo-rinascimento. Non so come dirla: la vedo DURA! Daccordissimo poi, sulle necessità di cui abbiamobisogno, tanto per incominciare.
Rispondi
Vengo dopo il dottor t.g.
13 Dicembre 2014 alle ore 14:54:00
Niente a che vedere la "globalizzazione" egregio dottor t.g.. Il problema è prettamente culturale, necessitiamo di filosofi e non psicologi; necessitiamo di una "cultura religiosa" e non "religioni", dogmi e fedi. Viviamo in un "moderno medioevo, necessitiamo di un nuovo "ILLUMINISMO".
Rispondi
Fred dal cattivo mgusto
13 Dicembre 2014 alle ore 14:33:00
Ho letto: "L'antipolitica è una patologia"! Eh no, egregio Presidente, la "corruzione", principalmente quella politica e dei politici è diventata "PATOLOGIA", l'antipolitica è da discutere.
Rispondi
Roland Eagle
13 Dicembre 2014 alle ore 11:23:00
Questo è un fardello che ci ha regalato la "civiltà tecnologica". E' vero l'apertura di nuovi orizzonti comunicativi finora sconosciuti, è anche vero che, nello stesso tempo, ci ha oscurato l'anima e la capacità di analisi alle vicissitudini della vita, rendendoci manichini telecomandati, pedine da muovere e collocare a proprio comodo, facendoci anche credere siamo noi gli "artefici" di tutto. L'esempio pratico è il "telecomando" dell'apparecchio televisivo; comandi tu, tu solo decidi, non ti piace cambi canale.......un grande inganno, uno dei più grande del secolo!
Rispondi
MARTIRODDA
13 Dicembre 2014 alle ore 08:57:00
TOMMASO GAUDIO nell'esprimere la piena solidarietà per tutto quello che ha scritto necessito aggiungere che coloro che hanno forti interessi alla diffusione della nuova tecnologia in tutte le famiglie vanno obbligati a prendere immediati provvedimenti per questo genere di cose che si sta diffondendo,è assolutamente ovvio che con i tempi che corrono dobbiamo tutti tenere gli occhi aperti nei confronti di chi va in cerca di disattenti,coloro che parlano di soldi vanno immediatamente allontanati,le decisioni si prendono autonomamente dopo attento esame di produzione cartacea delle proposte.Ho tre utenze vodafone e quando mi propongono il telefono elettrico per sostituire quello della rete fissa,rispondo puntualmente di installarlo nelle loro case e di non chiamare più il numero per evitare di rovinare l'amicizia del cliente che ha sempre ragione.UN ANTICO PROVERBIO VENETO RECITA:OGNI GIORNO NASCE UN CUCCO BEATO CHI SE LO CUCCA.Godiamoci la vita che merita di essere vissuta.Occhio agli amministratori condominiali senza scrupoli,vanno esonerati immediatamente con il passaparola porta a porta.
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