Tre vetture bruciate in poche ore: a Molfetta questi incendi non fanno più notizia, sono all'ordine del giorno
MOLFETTA - L'incendio di una vettura non fa più notizia a Molfetta: ormai sono all'ordine del giorno tra vandalismo e presunti avvertimenti da racket delle estorsioni. Sembra diventata una routine, una inquietante routine.
Nelle ultime ore ne sono state bruciate 3, mentre non si riesce a frenare questa spirale che comincia a preoccupare i cittadini che rischiano di ritrovarsi la macchina incendiata per strada senza potersi difendere, rimettendoci centinaia di euro.
Veniamo alla cronaca. Il primo atto di vandalismo è avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì nella zona 167, in via Fremantle vicino la scuola elementare “Zagami” ai danni di una Fiat 600 appartenente ad una ragazza impiegata come commessa in un supermercato: viene rotto un finestrino, all'interno dell'automobile viene riversato del liquido infiammabile e poi viene appiccato il fuoco, per il divertimento dei balordi.
Le fiamme vengono spente da volenterosi passanti, che anticipano il lavoro dei vigili del fuoco che arrivano a incendio già esaurito.
L'altro episodio, poche ore più tardi, ha come scena l'ormai nota zona di piazza Paradiso nei pressi di Corso Fornari, dove una Volkswagen Polo prende fuoco nei pressi del parcheggio dell'istituto Apicella. A provocarlo, dice qualcuno, sarebbe stato un corto circuito (!?) e nell'incendio sarebbe stata coinvolta anche una Ford Fusion, della quale è stata danneggiata solo la parte anteriore.
Infine il terzo episodio incendiario avvenuto nella notte fra sabato e domenica in via San Francesco d'Assisi, altra zona “calda, dove a prendere fuoco è stata una Nissan Micra. Anche questo incendio è stato spento dagli abitanti della zona prima dell'arrivo dei vigili del fuoco che sono arrivati quando le fiamme erano già state domate e avevano già fatto i loro danni.
Atti di vandalismo, corto circuito o altro? L'interrogativo è legittimo, soprattutto in considerazione della zona in cui gli ultimi due episodi sono avvenuti, un'area che sembra divenuta zona franca per la microcriminalità.
Ecco perché occorrerebbe una maggiore sorveglianza da parte delle forze dell'ordine che andrebbero rafforzate e anche da parte dei vigili urbani, la cui presenza in città si è ridotta ai minimi termini, come sottolineano anche molti cittadini nei commenti ai forum di “Quindici”.
Il comandante Gadaleta dovrebbe predisporre un adeguato piano di intervento e ilo sindaco Azzollini non dovrebbe limitarsi ad esprimere preoccupazioni verbali, ma impegnarsi seriamente a garantire un maggiore rispetto delle regole e un ripristino della legalità nelle zone a rischio.
E' quello che chiedono tutti i cittadini che vogliono sentirsi tranquilli quando lasciano le vetture per strada, soprattutto coloro che non hanno la disponibilità economica per permettersi di parcheggiare la propria vettura in qualche garage (tra l'altro, ce ne sono pochi, perché da sempre in questa città si è consentito ai costruttori di utilizzare i garage condominiali come propria fonte di reddito attraverso la vendita o la locazione separata da quella dell'immobile).