Travolgente concerto dei Terraross a Molfetta
Si conclude all'insegna dell'allegria e della musica popolare la rassegna "I suoni della cultura" 2022 promossa dalla Fondazione Valente
MOLFETTA – Energia, simpatia e divertimento hanno caratterizzato l’ultimo appuntamento promosso dalla Fondazione “Vincenzo Maria Valente” nell’ambito della rassegna “I suoni della cultura” 2022.
In due ore di musica il gruppo Terraross ha entusiasmato il pubblico che ha gremito l’auditorium Regina Pacis di Molfetta, coinvolgendolo in danze, dalla mazurka al sirtaki, alla pizzica, canti, sagaci scambi di battute, in altre parole rendendolo coprotagonista della serata.
Otto musicisti e tre danzatori che vantano grandissima esperienza, avendo tenuto concerti in Italia, in Europa e in Australia, oltre a partecipaee a programmi televisivi e film di successo (in molti ricorderanno “Sei mai stata sulla luna?” con, tra gli altri, Bova, Frassica, Impacciatore, Papaleo e Solfrizzi), hanno dato vita a un gradevole spettacolo che si è trasformato in un viaggio attraverso le sonorità più ancestrali del Sud.
Dominique Antonacci (voce, tamburello, percussioni), Nico Vignola (voce e chitarra), Anna Rita Di Leo (voce, tamburello), Stefano Pepe (bidonbasso), Vito Gentile (fisarmonica), Carlo Porfido (violino), Ciccio Raguso (voce, tamburello, fisarmonica), Antonio Terlizzi (strumenti a fiato) e i danzatori Paolo Bruno, Ornella Cavallo e Caterina Totaro hanno proposto uno spettacolo “made in Puglia”, dunque, a partire dalla scenografia mutuata dalle luminarie delle nostre feste patronali ma dominata dal nome del gruppo di “suonatori e menestrelli” e dal loro logo (un luminosissimo geco).
Del resto, il progetto “Terraross” nasce dalla volontà di riscoprire e valorizzare la cultura degli avi, la musica che fa parte della nostra storia e contribuisce a creare la nostra identità.
In un turbinio di ritmi si sono susseguite tarantelle, pizziche, tammurriate, evocando scene di vita quotidiana, il lavoro nei campi, l’amore e le voci dei mercanti ambulanti.
Un percorso tra Terra Jonica, Salento, Terra di Bari e Gargano, sconfinando in Campania, accostando brani della tradizione come “Kali Nifta”, “Lu Primm’ammore” o la Tarantella del Gargano, a brani originali come la tammurriata “All’alì” (riferita alla raccolta delle olive), e omaggiando grandi autori come Domenico Modugno, autore della pizzica “Tamburreddu (pizzica pizzica po)”, e Carosone, con “Mo vene Natale” e “O’ Sarracino”.
Non potevano mancare brani natalizi come la napoletana “Quanno nascette Ninno” o la tarantina “Pastorale”. Divertente lo scambio di melodie tra artisti e pubblico che non ha esitato a intonare a cappella la Santa Allegrezza.
Gran finale del trascinante concerto con la perfetta esecuzione della molfettese “Nonne nonne” (inserita nel cd “Mo vene Natale” che i Terraross hanno pubblicato nel 2015).
Alla serata sono intervenuti il presidente della Fondazione Valente Marcello Carabellese, la consigliera Annalisa Nanna e il direttore artistico Sara Allegretta, che ha invitato i Terraross a tornare nella prossima estate (auspicio sicuramente condiviso da quanti hanno assistito a un loro concerto).
Più che positivo il bilancio dell’edizione 2022 della rassegna “I suoni della cultura”, avviata lo scorso dicembre con il concerto di Domenico Rea e conclusasi domenica scorsa: un viaggio attraverso ogni genere di musica, dal jazz alla lirica, dalla musica popolare alla musica da camera, in 10 sedi e con la partecipazione di 120 artisti; con un denominatore comune: grande qualità.
Appuntamento alla prossima edizione della rassegna che prenderà il via il 6 gennaio.
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Autore: Isabella de Pinto
