Recupero Password
Tragedie inondazioni, Molfetta resta a rischio L'intervista. Il prof. Vito Copertino
15 dicembre 2013

Di fronte alle tragedie di Ginosa e Olbia invase dall’acqua anche per colpa di una politica poco attenta all’ambiente, Quindici si è posto l’interrogativo: potrebbe succedere anche a Molfetta? Perciò abbiamo intervistato il prof. Vito Copertino, Ordinario di Ingegneria idraulica all’Università della Basilicata, a proposito del rischio idrogeologico presente nel territorio molfettese. La questione si è rivelata particolarmente cogente in questo periodo anche in Consiglio Comunale, in cui si è discusso del terzo PIP (Piano di insediamenti produttivi), di comparti di espansione e di altri argomenti di natura urbanistica. È possibile parlare a Molfetta di dissesto idrogeologico? «È necessario, prima di parlare di dissesto idrogeologico a Molfetta, precisare i termini del problema. Il dissesto idrogeologico può essere causato da movimenti franosi oppure da piene dei corsi d’acqua. Molfetta non è a rischio di frana per ovvi motivi di orografia e morfologia del suo territorio. Invece il rischio idraulico è reale e quindi il rischio di piene ed allagamenti è presente, dovuto a due motivi fondamentali: da un lato le caratteristiche delle piogge, dall’altro le condizioni del territorio dal punto di vista urbanistico e infrastrutturale. Il rischio idraulico è legato a quelli che gli esperti chiamano “eventi estremi” e questi a Molfetta possono verificarsi con tempi di ritorno variabili. Una pioggia prolungata, non eccezionale ma continua nell’arco di 4-5 giorni, è possibile che si verifichi e, nell’ordine delle cose, può capitare che dopo un periodo di piogge prolungate ci sia un evento intenso di piogge temporalesche che provochi un pericoloso deflusso di piena. Questa è previsione su basi statistiche, ma poi ci sono le condizioni urbanistiche». Cosa pensa del processo voluto dalla precedente Amministrazione Comunale di centrodestra di Molfetta davanti al Tribunale Superiore delle Acque, contro la deliberazione dell’Autorità di Bacino di Puglia che ha adottato il PAI-Piano di Assetto Idrogeologico? «Il giudizio del Tribunale delle Acque, ma non di meno quello della Cassazione, è stato chiaro nel respingere i motivi di ricorso del Comune e nel condividere il “merito” della questione così come asserito dall’Autorità di Bacino. Nel penultimo consiglio comunale l’avv. Ninnì Camporeale, candidato sindaco sconfitto e capo dell’opposizione, ha discettato di AMC, che è un indice di umidità del terreno (Antecedent Moisture Condition), molto importante perché rappresenta le condizioni del terreno prima che si verifichi l’evento intenso di pioggia. Il consulente tecnico, prof. Giugni, nel processo davanti al Tribunale delle Acque ha riconosciuto che lo studio alla base del PAI dell’Autorità di Bacino è legittimo, corretto, aggiornato e non ha, lo stesso Giugni, voluto assumersi la responsabilità di sostenere in maniera netta che le aree inondabili del Piano dovessero essere modificate alla luce di una indicizzazione delle condizioni di umidità del terreno prevedibilmente meno gravosa di quelle estreme, che possono benissimo verificarsi anche a Molfetta e che sono state adottate per l’applicazione del metodo del “Curve Number”, scientificamente accreditato in Italia e nel mondo. E l’abbiamo visto qualche giorno fa, durante l’ultima burrasca ciclonica con l’inondazione di via degli industriali e di tutta la zona della lama Dell’Aglio. D’altro canto è risaputo – e i contadini lo sanno bene – che basta poco perché i terreni in cui scorrono le lame diventino tanto impermeabili al punto che non si verifichi più l’infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo e si trasformi tutta la pioggia in deflusso superficiale». E a proposito delle condizioni urbanistiche? «In secondo luogo c’è la condizione in cui versano le lame molfettesi, le quali sono il veicolo che conduce le acque di pioggia fino alla foce a mare. Le piogge che vengono dalle Murge e quelle che piovono direttamente sul territorio comunale devono per forza arrivare fino al mare, tramite le incisioni e i solchi che sono sul territorio. Questo deflusso è oggi fortemente impedito a Molfetta dalle condizioni urbanistiche e dai tracciati delle strade primarie e secondarie che attraversano il territorio molfettese (la Statale 16, la ferrovia, la Statale 16 Bis, l’Autostrada e più a monte anche la Statale 98). Queste strade, insieme allo sviluppo urbanistico di edilizia residenziale e di aree produttive (industriale, artigianale e del grande commercio), spesso impediscono il deflusso a mare e diventano causa di allagamenti e di rischio di collasso delle numerose tombinature presenti nella campagna e nella parte urbanizzata del territorio. Il rischio maggiore che possa verificarsi è il dissesto provocato dall’insufficienza delle tombinature e dalla forza erosiva dell’acqua. La corrente idraulica può erodere le spallette delle strade e i rilevati presenti, ciò che è avvenuto in molti casi in Sardegna il mese scorso. Ed è avvenuto ad esempio nell’alluvione che ha interessato qualche anno fa le lame del territorio barese, in cui si è rischiata la catastrofe, particolarmente nella campagna di Cassano, dove il treno veloce Lecce-Milano ha rischiato il deragliamento perché i binari erano rimasti sospesi sulla voragine provocata dalla piena erosiva in una lama. È lo stesso evento che si è manifestato, con modalità distinte, nella città di Carbonara di Bari». Ci sono situazioni analoghe a Molfetta? «Situazioni analoghe di rischio sono, oltre a quelle delle insufficienti tombinature e attraversamenti stradali, quelle della lama “Martina-Cupa” in prossimità dello sbarramento di Via Berlinguer, oppure quella della lama “Marcinase”, nel punto in cui il deflusso è interrotto da una strada di servizio della zona artigianale, o ancora quella delle lame sepolte sotto l’area industriale dell’ASI. Sono queste le reali condizioni di pericolosità per il territorio di Molfetta, oltre alla condizione del centro abitato, minacciato dalla lama “Le Sedelle”, dove è prescritto un piano di protezione civile». Esiste a Molfetta il rischio di un’alluvione dannosa per gli abitanti e il territorio, rischio riconosciuto sul piano legislativo e sul piano scientifico? «Ricordo che Molfetta da una legge nazionale del 1998 è inclusa nell’elenco delle città italiane a forte rischio idrogeologico e dunque l’eventualità di una alluvione dannosa è nell’ordine delle possibilità, soprattutto se si continua a devastare il territorio con insediamenti abitativi e produttivi che sottraggono aree agricole al normale deflusso delle acque. Inoltre il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) ci aiuta ad affrontare il rischio da un punto di vista progettuale, non solo vincolistico. I cambiamenti climatici che stanno portando ad una tropicalizzazione del nostro clima stanno rendendo sempre più probabili le condizioni meteorologiche di cui abbiamo detto all’inizio. Oggi la statistica degli eventi estremi è in grado di aiutarci a mitigare il rischio di piena, con tecniche e calcoli anche matematici e dunque molto “rigorosi”, contrariamente a quanto dall’opposizione si è sostenuto in Consiglio Comunale. Come scientifici e rigorosi sono i modelli idraulici usati per la propagazione dei deflussi di piena e per gli effetti conseguenti. Dunque abbiamo, oggi più che nel passato, la possibilità di prevedere gli eventi estremi (previsione), mitigare il rischio di piena (prevenzione) ed evitare di appesantire il territorio cementificandolo e impermeabilizzandolo (pianificazione urbanistica). Di questo si devono far carico, oltre che l’Amministrazione Comunale, i cittadini molfettesi, i proprietari terrieri, i professionisti e gli imprenditori che sono coinvolti nella progettazione edilizia e urbanistica>>

Autore: Giacomo Pisani
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet