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Torna il presepe tra novità e tradizione
15 dicembre 2007

Qu a n - ti di noi r i c o r - d a n o come, da bambini, allestivano il presepe in casa, insieme ai genitori? Quanti ancora lo fanno e lo insegnano ai fi gli? Sono dolcissimi ricordi d'infanzia: purtroppo, oggi il presepe sta perdendo la sua funzione liturgico-culturale e famigliare, per divenire uno dei fattori del consumismo e un modo tutto estetico di ostentare la propria bravura nella sua realizzazione. Solo in pochi, appassionati e non, hanno la reale consapevolezza del simbolo del presepe. E allora, ricordiamo che il presepe ha il suo antecedente nella festa romana dei Sigillaria, durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla, le statuette dei familiari defunti, lucidate e poste dai bambini in apposite nicchie. Prima della rappresentazione vivente della natività, realizzata nel 1223 a Greccio da San Francesco, va detto che nel IV secolo le feste tradizionali romane vennero tramutate in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i signifi cati religiosi. E allora, cos'è il presepe? Non solo un atto di commemorazione e celebrazione della nascita di Gesù, ma un modo per riunire la famiglia, per stringersi intorno a quella che dovrebbe essere l'allegoria dell'unità e della serenità famigliare. A Molfetta moltissimi sono coloro che, sottraendolo alle attività quotidiane, impiegano il proprio tempo per realizzare la “greppia”… e senza dubbio i presepi più rinomati sono quelli che ogni anno possiamo ammirare nella Chiesa di San Domenico e alla Basilica della Madonna dei Martiri. “Una tradizione antichissima, che ha la sua origine negli anni 20-30, quando il presepe era ubicato nella parte laterale della chiesa”: il presepe di San Domenico, che da circa 40 anni ha un'impostazione napoletana, è uno dei più visitati ed apprezzati, giacché, a detta del parroco don Franco Sancilio, il visitatore “richiede ogni hanno una qualche novità, nella struttura e nell'impostazione, che impegna la nostra equipe per circa tre settimane, in un lavoro serale che è teso a soddisfare le attese estetiche del fedele”. Abbiamo anche saputo che in chiesa sono conservate le statue originarie, che avrebbero bisogno di un restauro: il rammarico di don Franco è quello di non riuscire a trovare un ottimo restauratore che sia in grado di farle tornare al loro splendore. Alla basilica della Madonna dei Martiri la realtà è leggermente diversa. Non perché il presepe in basilica risalga al 1899, quando era realizzato addossato alla parete principale: quanto per la presenza di numerosi presepi. Oltre a questo presepe in basilica, la cui realizzazione è affi data a frate Filippo e ad alcuni volontari, ritroviamo il presepe vivente nel chiostro (aperto alle visite il 25-26-30 dicembre e 1-6 gennaio) e quello artistico (che inquadra uno scorcio del centro storico), ubicato nel salone del museo da circa 4 anni. Non dobbiamo dimenticare il nostro centro storico, perché anche qui c'è una fervente attività. In via Piazza è stata allestita una mostra di presepi, organizzata dalla associazione nazionale “Gli Amici del Presepe”, i quali sono stati realizzati in maniera artigianale da una serie d'artisti conterranei, con lo scopo di portare il molfettese e il turista nel centro storico. Le attese non sono state deluse: perché non solo c'è stata una certa affl uenza, ma i visitatori, che molto hanno apprezzato, sono stati entusiasti di quest'iniziativa. Ma la vera novità si trova in un locale privato di via Termiti, dove artisti locali, a partire da luglio, si sono impegnati nella costruzione di un presepe privato autofi nanziato. Si pensa che verrà inaugurato il 13 dicembre per rimanere in esposizione sino alla festività liturgica della Candelora. E potrà essere visitato nelle ore serali, proprio per favorire il movimento turistico nel centro storico … un presepe ancora in allestimento, la cui bellezza artistica è già visibile: una bellezza che emerge dal clima familiare e di festa che si respira tra gli artisti. Con la speranza che il molfettese non screditi per l'ennesima volta un'iniziativa così straordinaria.
Autore: Marcelo la Forgia
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