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Tomografie di corpi migranti, sei giovani artisti al Murgia Film Festival
26 giugno 2007

GRAVINA DI PUGLIA - Nell'ambito della seconda edizione del Murgia Film Festival, incentrata sul tema “Migrazioni/Migrations” e organizzata dall'Associazione ViaGrà(n), gli spazi dell'Area Fiera di Gravina di Puglia (Ba) ospitano la mostra collettiva intitolata “Tomografie di corpi migranti”, a cura di Francesco Paolo Del Re, in collaborazione con Michele Ricchetti e Paolo Damone. L'inaugurazione si terrà domenica 1° luglio a partire dalle ore 19. Spiega Francesco Paolo Del Re, curatore della mostra: “Il titolo fa riferimento alla percezione parcellizzata, smembrata del corpo nella dimensione estetica e culturale del contemporaneo. Le metafore della migrazione e del nomadismo incontrano l'idea dell'inviolabilità del corpo, vero e proprio tabù antropologico, e giocano a forzarne i limiti. Le singole membra in cui il corpo si lascia scomporre assumono una qualità nomadica, migrano lontano dall'unità percettiva delle identità monolitiche e assolute. L'esperienza dell'arte prova a seguire le rotte migratorie di corpi relazionali, relazionati, votati all'entropia, come mine vaganti o connessioni in cerca di appigli. A ogni deriva sensoriale corrispondono differenti tentativi di raccontare il corpo eccentrico, privo di un unico centro senziente. Nascono così delle vere e proprie tomografie, sguardi clinici di anime corporali, osservazioni diagnostiche senza prognosi, proiezioni di anatomie dissipate con scientifica ed entusiasta prodigalità.” In mostra opere di Marcella Adago, Zaelia Bishop, Gonzalo Orquin, Riot Queer, Damiano Tullio, Fernanda Veron. La pittura di Marcella Adago indaga anatomie ibride, antropofitomorfe, a partire dall'osservazione dei tronchi di ulivo. Il collage digitale di Zaelia Bishop mescola elementi organici e inorganici, biologia e meccanica. Gonzalo Orquin usa gli strumenti della pittura per uno studio realistico e allo stesso tempo poetico del corpo. Zombie senza cuore e pin up senza braccia sono i protagonisti delle illustrazioni di Riot Queer, ispirate a un surrealismo riletto in chiave punk, delicato e grottesco. Allude a un bricolage identitario il bricolage polimaterico di Damiano Tullio, che esprime le derive culturali dell'idea di corpo. Corpi fotografati con sguardo ossessivo per Fernanda Veron, che mescola suggestioni pop e nera ironia.
Autore: Domenico Sarrocco
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