Tommaso Minervini ancora una volta sceglie il centrodestra per candidarsi a sindaco di Molfetta
Questa sera l'incontro di partiti e movimenti dell'ex amministrazione di centrosinistra. I problemi del sen. Azzollini rimasto isolato con Pino Amato e che teme l'election day e la perdita dell'immunità parlamentare
MOLFETTA – Come “Quindici” aveva previsto, ancora una volta Tommaso Minervini (foto) sarà il candidato sindaco delle liste civiche di centrodestra, pur di tornare a Palazzo di Città. La notizia è stata ufficializzata ieri sera al termine di un incontro con le sei liste “tammacchiane”. Probabilmente a loro si affiancherà anche Pasquale Mancini (vedi intervista a “Quindici”).
Siamo al semiciambotto e sono saltati tutti i giochi precedenti di chi come Annalisa Altomare e Piero de Nicolo puntavano a portare il Pd nel “ciambotto” (copyright di "Quindici") del centrodestra-sinistra. Ora toccherà al Pd decidere cosa fare: scegliere di aderire a questa prima coalizione e completare il “ciambotto”, sacrificando il proprio candidato sindaco Annalisa Altomare oppure partecipare alla coalizione con le altre forze di sinistra SI, Dèp, Rifondazione, Linea Diritta.
Ma per fare questo dovrà rinunciare alla richiesta pregiudiziale del candidato sindaco e partecipare alle primarie, che, a questo punto, diventano quasi una strada obbligata.
Altra incognita è quella di Piero de Nicolo: resterà in questa coalizione oppure sceglierà di aderire al gruppo dei suoi amici di centrodestra, magari con una sua lista civica? In quest’ultimo caso dovrà rinunciare alle sue velleità di candidatura a sindaco. In caso contrario dovrà mettersi in gioco con le primarie.
Stesso discorso per il Centro democratico: Leonardo Siragusa resterà con il centrosinistra o aderirà al ciambotto?
Ecco perché la riunione di questa sera dell’area di centrosinistra che si propone di riproporre la coalizione vincente dell’ex amministrazione Natalicchio, si presenta come decisiva. Di fronte alla scelta di Tommaso Minervini non si può più continuare a rinviare e l’adesione alla coalizione di centrosinistra sarà una strada obbligata. Non è esclusa, però, la scelta del “liberi tutti” che, a parere di qualcuno, potrebbe portare più voti, in attesa di coalizzarsi al ballottaggio (a patto di arrivarci).
Come avevamo previsto alle prossime amministrative si prevedono tre coalizioni: il ciambotto di centrodestra con Tommaso Minervini, il centrosinistra col candidato che verrà fuori dalle primarie e il centrodestra con Antonio Azzollini, rimasto isolato. Finora solo Pino e Robert Amato (Udc) sono scodinzolanti davanti al senatore, come nella vignetta di Michelangelo Manente sull’ultimo numero della rivista “Quindici” in edicola, che vi riproponiamo. Per il senatore azzurro le possibilità di arrivare al ballottaggio restano veramente scarse ed è a rischio, soprattutto nel sempre più probabile election day (elezioni contemporanee per Comune e Parlamento) anche la sua rielezione al Senato (e la conseguente perdita dell’immunità parlamentare: oggi c’è l’udienza del processo per il crac della Divina Provvidenza di Bisceglie, nel quale è imputato). Non è escluso, per questo motivo, un colpo di scena dello stesso Azzollini con l’adesione alla coalizione delle liste civiche, sostenendo anch’egli Minervini, come ha già fatto in passato.
Poi ci sono i grillini ancora divisi e incerti sul candidato sindaco (i nomi fatti finora sono poco spendibili o credibili), un nodo che certamente sceglierà il vertice del Movimento e lo stesso deus ex machina Beppe Grillo. E tutti dovranno adeguarsi.
Uno scenario variegato, ma ancora non definitivo.
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