Terremoto sulla giunta Minervini a Molfetta. Cresce il nervosismo nella maggioranza. Botta e risposta tra sindaco e Fratelli d’Italia
Tommaso Minervini e Adamo Logrieco
MOLFETTA – C’è un certo nervosismo nella maggioranza ciambotto che governa la città di Molfetta. E’ soprattutto il sindaco Tommaso Minervini a sembrare nervoso dopo il terremoto politico che si è abbattuto sulla sua colazione, in particolare per il possibile conflitto di interessi della consigliera comunale Francesca De Palma della quale sono state chieste le dimissioni per un appalto di un suo congiunto.
Ora Minervini sembra aver perso la pazienza e, in perfetto stile meloniano, si lamenta delle critiche dell’opposizione.
Ecco il suo post sui social: «Mi riservo di adire le vie legali penali e civili per i gravi danni alla mia immagine e alla mia reputazione che, con i contenuti dei comunicati diffusi, viene proditoriamente oscurata.
Adesso basta. Non si tratta più di critica politica.
E’ in atto un’azione continua e costante di sciacallaggio nei confronti del singolo. Si accusa lasciando intendere chissà quali oscuri accordi tra la mia persona e il mondo imprenditoriale. Si induce l’opinione pubblica a credere che alla guida della città ci sia un mostro da abbattere.
E questo solo per strappare titoli, like, e, cosa assai più triste, in alcuni casi, per tornaconto personale, per vecchi rancori, per richieste rimaste insoddisfatte perché francamente irricevibili.
Intanto facciamo chiarezza. Il Sindaco non si occupa di appalti e, a Molfetta, tutti gli appalti vengono espletati nella massima trasparenza e legittimità come si evince dagli atti a cui tutti possono accedere.
Da questo modo social di fare politica ne deriva un grave danno di immagine alla città, ma anche alla persona del Sindaco, alla sua reputazione, alla sua sicurezza, e quando, in passato la politica ha creato mostri da abbattere sappiamo bene come è finita».
A Minervini ha replicato Adamo Logrieco, Coordinatore FdI Molfetta dell'opposizione di centrodestra: «Il Sindaco Minervini affida ad un post lamentoso sulla propria pagina Facebook “Tommaso Minervini – Molfetta Positiva” la difesa d’ufficio alla sua traballante maggioranza.
Nel post minaccia azioni legali verso un mondo politico reo di mettere in pericolo la sua incolumità, oltreché la sua immagine.
Attacca ex alleati (grazie ai cui voti è stato eletto Sindaco), si martirizza come San Sebastiano, per citare le sue stesse parole.
Nei fatti, il Sindaco, cerca maldestramente di tacitare l’intero fronte di opposizione paventando azioni legali prive di fondamento giuridico. Signor Sindaco, glielo diciamo nei denti, le sue minacce non ci fanno paura e non faremo mezzo passo indietro. Anzi, andremo avanti con maggiore tenacia su tutti i fronti politici e amministrativi.
Vogliamo una risposta immediata alla seguente domanda: è vero oppure no che una consigliera comunale è moglie del legale rappresentante di un’impresa appaltatrice di lavori per il Comune di Molfetta del valore di 3,5 milioni di euro?
Qui la legittimità ci interessa poco (ma approfondiremo anche quella), stiamo parlando di opportunità.
È opportuno che sieda in Consiglio comunale una persona che, nei fatti, è coniugata con un soggetto portatore di interessi economici milionari nel Comune stesso?
Le rispondiamo noi: NO, è drammaticamente inopportuno. E Lei, signor Sindaco, lo sa benissimo.
La verità è una soltanto, la sua ormai zoppicante maggioranza non può permettersi le dimissioni della consigliera in questione, perché le subentrerebbe un esponente del gruppo politico “Molfetta che vogliamo”, dichiaratosi in opposizione a questa Amministrazione.
Nel gioco degli scacchi, signor Sindaco, si direbbe “Scacco al Re”, o forse sarebbe meglio dire “Scacco a Diocleziano”».