Terlizzi, proteste politiche sotto casa di Vendola
La notte scorsa un gruppo di ragazzi di Terlizzi ha bussato più volte alla porta della casa di Nichi Vendola, nel centro storico della stessa cittadina dove il presidente della Regione risiede, protestando contro i tagli alla Sanità pugliese
TERLIZZI – La notte scorsa un gruppo di ragazzi di Terlizzi ha bussato più volte alla porta della casa di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, protestando per i tagli alla sanità locale.
La casa si trova nel centro storico della stessa cittadina, dove Vendola è nato e attualmente risiede.
L’intervento dei carabinieri della Compagnia di Molfetta, dopo le 3.30, ha permesso l’identificazione dei quattro ragazzi che per fortuna si sono fermati solo a esclamazioni e urla senza ulteriori atti di violenza.
Sarebbero due ragazzi di 23 anni e due di 27 ad aver commesso il folle gesto e si presume che la protesta abbia radici politiche perché si è subito sparsa la voce, non confermata dalle forze dell’ordine, che i contestatori frequentino aree politiche di destra.
Lo stesso presidente, durante la conferenza stampa di fine anno a Villa Romanazzi Carducci a Bari, ha raccontato parte dell’episodio come la caduta dalle scale mentre si affrettava a capire cosa stesse succedendo.
E’ stato lui ad allertare i carabinieri che hanno identificato i giovani.
«Non ho trascorso una bella nottata perché giovani del Pdl – ha spiegato lo stesso presidente - hanno pensato bene di venirmi a molestare sotto casa immaginando che un’abitazione privata sia essere una sorta di protesi della lotta politica. Ho scelto di vivere nel centro storico del mio paese – ha precisato - di fronte al mercato e non in una villa separata dalla gente e penso che continuerò così. Spero solo che i giovani del Pdl imparino le regole della lotta politica».
Tante le reazioni del mondo politico e di diversa natura sulla natura dell’accaduto.
Solidarietà dai tantissimi esponenti del suo partito, Sinistra, Ecologia e Libertà, quella del presidente della Provincia Schittulli passando poi alle molte lettere di politici del Partito Democratico, dell’Italia dei Valori e di Futuro e Libertà.
Sul fronte Pdl nessuna comunicazione ufficiale ancora, per smentire o meno la natura del fastidioso ‘disturbo’ al presidente, che alcuni hanno ipotizzato poter anche essere una sorta di ‘invenzione’ per altre finalità.
La Procura della Repubblica di Trani ha aperto un fascicolo di indagine ma i giovani non sono ancora tra gli iscritti nel registro degli indagati perché non è stata presentata, al momento, una querela da Vendola.