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Tempo pieno a Molfetta, la soluzione: impegno di spesa dell'amministrazione Azzollini Il Comune di Molfetta ha inviato al Provveditorato una lettera d'impegno di spesa per evitare la soppressione del tempio pieno per l'anno 2011-12. Se non dovesse bastare, domani mattina sarà approvato un atto d'indirizzo dalla Giunta comunale, da inviare lunedì mattina all'Ufficio Scolastico
08 aprile 2011

MOLFETTA - Chiarezza sul duplice problema tempo pieno e organico scolastico per le scuole elementari di Molfetta, dopo la confusione di questi giorni. Si rischiava di perdere il tempo pieno per i prossimi anni e di subire un conseguente taglio dei docenti. L’incontro di questo pomeriggio tra il sindaco Antonio Azzollini, dirigenti scolastici, genitori e docenti nella sala stampa a Palazzo Giovene (presente anche la Giunta comunale), ha fissato una soluzione, nonostante l’alta tensione e i musi duri.

L’impegno di spesa dell’amministrazione. Questa mattina il Comune di Molfetta ha inviato al Provveditorato una lettera d’impegno di spesa. Se non dovesse bastare, l’impegno sarà assunto domani mattina in una delibera come atto d’indirizzo, da inviare lunedì mattina all’Ufficio Scolastico. Energiche le pressioni di genitori, docenti e dirigenti.
Perché questa lettera, redatta ora in poche ore, non è stata stilata e inviata già a marzo scorso, a ridosso della prima scadenza? Lungaggini burocratiche, ha spiegato il sindaco Azzollini.
La lettera dichiara «l’orientamento favorevole dell’amministrazione comunale alla fornitura del servizio mensa alle scuole primarie che intendono esercitare il tempo pieno, in continuità di quanto già fornito nella scuola dell’infanzia». L’accoglimento della spesa per la somministrazione del servizio e l’adeguamento delle strutture saranno sistemati nel Bilancio di previsione e nel Piano delle Opere Pubbliche, che scadono il 30 giugno 2011. Anche se «l’adeguamento di quelle strutture non abilitate alla mensa avrà una certa gradualità temporale», ha chiarito il sindaco Azzollini.
«È necessario formare una piccola delegazione per analizzare la questione dei prezzi dei pasti e del tipo di gare d’appalto che si devono fare - ha aggiunto - dopo di che i risultati del comitato ristretto saranno al vaglio di ogni genitore che potrà esprimere una sua opinione in merito». La volontà è elaborare un piano condiviso dalla maggioranza di genitori, docenti e dirigenti.
 
La circolare del Provveditorato. Il 15 marzo scorso il Provveditorato ha inviato ai circoli didattici locali una circolare in cui si chiedeva l’elenco dell’«organico di diritto di scuola primaria e per l’infanzia», atto interno al circuito scolastico, che non coinvolge il Comune. Anzi, ha aggiunto Salvemini, «la circolare n.21, che definisce criteri, modalità e tempi per la definizione degli organici, è del 10 marzo, dunque le responsabilità non sono solo del Provveditorato, ma anche del Ministero dell’Istruzione».
«Bisognava indicare il numero delle classi e la loro tipologia, se a tempo pieno o normale - ha spiegato il prof. Michele Laudadio, dirigente del I Circolo - e, una volta comunicati gli organici, si sarebbero potuti trasferire i docenti. La circolare prevedeva che entro il 9 aprile questi dati dovevano essere inseriti sulla piattaforma informatica, di contro non sarebbe stato possibile formare le classi».
Scadenza fissata il 24 di marzo (poi divenuta 9 aprile). «A noi i fax dalle scuole sono arrivati alle 13.19 del 22 marzo, alle 14.37 del 22 marzo, che era di venerdì, e l’altro alle 15, uno è persino arrivato il 24 marzo di mattina - ha continuato il sindaco Azzollini, con carte alla mano - io che rappresento voi non sto al servizio di nessuno se non di voi stessi, né di un funzionario del Ministero o della scuola».
Cosa richiedeva il provveditorato? Una dichiarazione d’idoneità delle strutture e l’assunzione degli oneri di spesa da parte del Comune. «A dire di trovare i soldi è facile, ma trovarli è un’altra cosa», la replica di Azzollini, perché «al momento non abbiamo soldi e il Comune di Molfetta ha subito un taglio di 2,4milioni di euro per il 2011» (con la possibilità che arrivino da Roma finanziamenti nell’ambito delle manutenzione degli istituti scolastici).
 
Dal 2009, lettere senza risposta. «Il problema risale a tre anni fa, quando abbiamo istituito il tempo pieno nelle scuole elementari», ha aggiunto il prof. Laudadio. Numerose sono state le lettere inviate al Comune dal 2009 (quando il Provveditorato aveva richiesto urgentemente l’assunzione degli oneri di spesa da parte), ma «non è stata mai data risposta». Insomma, le attuali richieste «il provveditore le ha già fatte tre anni fa e avevano le stesse condizioni di ora».
Qual è la differenza rispetto agli altri anni? «Il Provveditorato ha preteso un atto formale dell’ente locale - ha aggiunto la prof.ssa Tiziana Santomauro, dirigente del III Circolo - e gli istituti scolastici si sono trovati con l’acqua alla gola».
 
L’idoneità delle strutture. Ma le strutture scolastiche che usufruiscono della mensa non sono già idonee? «Negli anni passati sono stati i dirigenti scolastici a dichiarare sotto la loro responsabilità l’idoneità delle strutture, grazie anche alla disponibilità del Comune - ha spiegato la prof.ssa Santomauro - questa dichiarazione era accettata dal Provveditorato fino all’anno scorso, perché all’inizio dell’anno scolastico era il Consiglio di istituto a autorizzare l’avvio delle procedure, mentre quest’anno hanno preteso un documento formale dell’ente».
«L’unico organo deputato a conferire l’idoneità è l’Asl - ha spiegato ai genitori l’assessore alla Pubblica Istruzione, Luigi Roselli - e fino a ora non ha dichiarato inidonei le aule come refettori». Ora non è più possibile andare in deroga a questa situazione, perché dal prossimo anno scolastico «non sarà possibile usare le aule come refettori». Ma, di fronte a alcune proposte, «l’Asl il 24 marzo ha dichiarato che questo non sarebbe stato un problema per l’anno scolastico 2011-12, ma solo per il 2012-13».
 
Il problema sembrerebbe risolto, almeno con il Provveditorato. Ora occorre trovare i soldi necessari per finanziare l’adeguamento delle strutture. La vicenda non è conclusa, continuerà a marcare i prossimi mesi di vita amministrativa e comunale.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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