Tempesta perfetta a Molfetta: i dubbi della città, come cominciare a governare con una spada di Damocle sulla testa?
MOLFETTA - Un imputato è innocente fino a prova contraria. La stessa cosa vale per una carica politica? Un sindaco è un cittadino come gli altri? Oppure ha una duplice veste di cittadino e carica pubblica? Nessuno vuole colpevolizzare l'uomo, ma la carica politica, che dovrebbe essere scevra da ogni sospetto di malaffare, è compatibile con un'indagine a suo carico?
Sono questi gli interrogativi che girano a Molfetta dopo il nuovo scandalo che ha colpito il sindaco appena eletto Tommaso Minervini a capo di una coalizione “ciambotto” di liste civiche.
La vicenda del nuovo mercato è piena di misteri, che oggi si arricchiscono di questa indagine della magistratura.
La coalizione vincente stava già litigando per la divisione delle poltrone, degli assessorati e degli incarichi. Si stava già studiando come far dimettere qualche consigliere che diventava assessore, per far scattare il seggio per l’amico di partito. C’era già l’assalto alla carica di presidente del consiglio comunale, la più appetibile perché ben retribuita a fronte di scarse responsabilità e soprattutto di poco lavoro.
E mentre si allungavano i tempi della comunicazione della nuova giunta, rinviati ai primi di agosto, è scoppiata la tempesta perfetta, con un’indagine della magistratura che toglie serenità alla nascita di un nuovo esecutivo.
Il Movimento “Molfetta libera” (Sinistra italiana e Area pubblica di Bepi Maralfa) ha già chiesto le dimissioni di Minervini e un ritorno al voto.
Cosa accadrà ora, cosa deciderà il sindaco eletto, come potrà affrontare la pioggia di critiche che gli sono piovute e gli pioveranno addosso.
Confermando il rispetto per l’uomo e la sua presunzione di innocenza, occorrono risposte politiche che la città ha il diritto di pretendere e che non possono essere dilazionate per altri 5 anni. Anche perché come si potranno anche assegnare incarichi amministrativi a persone indagate? Non si tratta di essere giustizialisti, ma di chiedere subito chiarezza. La città lo pretende. Siamo garantisti sul piano giudiziario, ma il piano politica è altra cosa. La chiarezza è fondamentale.
La chiarezza e la trasparenza dovrebbero essere le prime caratteristiche di chi vuole cominciare a governare la città, senza ombre e senza dubbi. Non si può governare serenamente con una spada di Damocle sulla testa, la nave come affronterà i marosi che la circondano, in questa che sembra una tempesta perfetta?
Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore.
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