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Telecom, si dissocia: niente linee telefoniche nella zona industriale. Per colpa del Comune? ESCLUSIVO
15 luglio 2005

Tutta colpa del Comune di Molfetta il mancato allacciamento delle linee telefoniche di cui si lamentano gli imprenditori della zona artigianale e Asi? Gli amministratori locali non rilascerebbero i permessi per la realizzazione dei nuovi impianti telefonici. E mentre l'on. Amoruso di An si affanna a presentare interrogazioni parlamentari sui ritardi della Telecom, “Quindici” scopre che le responsabilità non vanno cercate a Roma o alla direzione della società telefoniche, ma a Molfetta. Infatti, siamo venuti in possesso di una lettera con cui la Telecom annulla le richieste di attivazioni di alcuni impianti telefonici, «poiché – la società si dissocia – non abbiamo ottenuto i permessi necessari per la realizzazione dell'impianto». E chi deve dare i permessi? Il Comune? Se così fosse l'amministrazione comunale è responsabile di una grave mancanza nei confronti degli imprenditori. La cosa più grave è che anche quelli più fortunati che sono riusciti ad ottenere l'allacciamento (anche se in molti casi restano tante disfunzioni dell'Ente gestore, abbiamo verificato, ad esempio i casi di numeri assegnati e indicati nell'elenco telefonico sotto il nome di un'azienda, ma ai quali, se si chiama, rispondono altre imprese, mentre gli intestatari del numero in questione, non possiedono nemmeno la linea), non possono disporre della rete internet e del collegamento Adsl, indispensabili per poter lavorare con clienti lontani, soprattutto perché vitali per la trasmissione di tutte le informazioni commerciali. Un imprenditore ci ha detto che, quando si è rivolto a un funzionario comunale, lamentando la mancanza del telefono, si è sentito rispondere: noi abbiamo pensato agli allacciamenti idrici, fognari, elettrici, non a quelli telefonici ritenuti non indispensabili (incredibile, ma vero, ndr). Sarebbe interessante capire se nella logica del “governo a rete”, la rete telefonica non venga ritenuta indispensabile, dimostrando una grave ottusità in merito. Il sindaco, che non perde occasione per vantarsi dei progressi della zona di insediamenti produttivi, dovrebbe provare a rammendare una rete ormai stracciata, mentre l'on. Amoruso invece di interrogare Roma e riempire i giornali con le sue indubbiamente lodevoli iniziative in merito, dovrebbe interrogare i sui amici e alleati del centrodestra che governano la città, per evitare brutte figure, nel caso in cui la Telecom rivelasse le vere responsabilità dei ritardi. E' molto più facile accusare il cielo dei propri guai, che cercare la soluzione in terra, dietro l'angolo, nella “Casa comunale” gestita dalla “Casa delle libertà” la quale – come avviene a livello nazionale, lo dice la Confindustria - anziché agevolare gli imprenditori, causerebbe loro solo problemi e danni economici. Ci piacerebbe capire quale logica sta dietro queste disfunzioni.
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