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Teatro, stasera all'Odeon di Molfetta "Nati sotto contraria stella"
04 marzo 2005

MOLFETTA – 4.3.2005 Veri protagonisti dello spettacolo, non sono i personaggi dell'opera, ma i loro interpreti; e cioè sei comici, che si presentano al pubblico per raccontare la dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo, una storia che in qualche modo tutti pensano di conoscere. Essi credono di poterla "raccontare" osservando il più autentico spirito elisabettiano: primo perché sono convinti di saper alternare abilmente il tragico al comico; secondo perché ogni attore crede di poter interpretare più ruoli con disinvoltura; e terzo perché in scena, anche i personaggi femminili, sono interpretati da uomini. Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; ma messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica. Ma loro non lo sanno! Forse qualcuno lo immagina, ma preferisce non approfondire. Il fatto è che di pari passo con le buone intenzioni, vanno le loro effettive capacità (o modalità) di stare in scena. Essi, in una maniera del lutto inconsapevole, si portano in palcoscenico i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, e rappacificazioni. Rivali e complici allo stesso tempo: da un lato si rubano le battute, e dall'altro, si aiutano come meglio possono. E sebbene si limitino a pronunciare le parole scritte dall'esimio poeta, i loro atteggiamenti fanno scattare tutta una serie di azioni e reazioni dissociate dal testo che, in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, danno vita ad uno spettacolo nello spettacolo. A partire dal "Romeo e Giulietta", è stato trascritto un nuovo testo in cui sono stati eliminati tutti i riferimenti a fatti e persone dell'epoca, tutti i numerosi giochi di parole assolutamente intraducibili e gran parte delle metafore poetiche incomprensibili alla nostra cultura mediterranea. Sono rimasti i personaggi, le loro azioni e i loro sentimenti. Si è arrivati ad un testo che rappresenterà il copione utilizzato dai comici, per raccontare "La dolorosa storia". Ad esso verrà aggiunta tutta una drammaturgia non verbale fatta di azioni, reazioni, stati d'animo. A parte il Prologo e l'Epilogo, le parole pronunciate in palcoscenico saranno quelle di William Shakespeare. Leonardo de Sanctis
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