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Sul Corriere del Mezzogiorno mezza pagina sulla lettera inviata dalla moglie di Riccardo Muti a Quindici
29 settembre 2007

MOLFETTA - Il Corriere del Mezzogiorno inserto pugliese del Corriere della Sera ha dedicato oggi una mezza pagina (nella foto) alla lettera che la signora Cristina Mazzavillani, moglie del Maestro Riccardo Muti ha inviato a Quindici e che è stata pubblicata sul numero della rivista in edicola. Vi proponiamo il testo integrale dell'articolo (illustrato con la foto di copertina di Francesco Mezzina) pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno dal titolo: «Molfetta sporca e puzzolente, che delusione». Lettera di Cristina Mazzavillani, moglie di Riccardo Muti, a «Quindici» mensile cittadino: BARI - «Ma soprattutto la barca posava tranquilla sul porto largo, immenso, quieto, disteso...e sporco di Molfetta. Ma quanto sporco! Inesorabilmente, orribilmente sporco e puzzolente». E' un breve passaggio della lunga lettera firmata da Maria Cristina Mazzavillani, moglie del maestro Riccardo Muti. Missiva pubblicata nel numero di settembre dal mensile locale «Quindici», impegnato da mesi in una campagna di sensibilizzazione e denuncia dello stato di degrado e scarsa igiene in cui versa il centro storico del Comune a venticinque chilometri da Bari. Alle proteste dei residenti si è aggiunta la voce della signora Muti che, a fine luglio, ha trascorso con la famiglia le vacanze estive a Molfetta. La sceneggiatrice di teatro e presidentessa del «Ravenna Festival» usa parole dure, uno sfogo amaro di chi - come spiega nella lettera - ha avuto modo di conoscere e apprezzare le meraviglie del paese fin dagli anni Sessanta. Quando, fidanzata con Muti, «tradiva» la sua Ravenna per godersi il sole e «il mare dolcemente azzurro su cui sorge uno dei più bei porti d'Italia che l'Adriatico possa offrire». «Si dirà - scrive - non si sputa sull'ospitalità. Eppure non riesco proprio a tacere. Amo Molfetta da quando mio marito Riccardo Muti mi ci portò insieme ai suoi e ai miei genitori alla fine degli anni '60. Cosa direbbe oggi Don Mimì (il papà di Riccardo Muti, ndr)? Si urina ovunque, si getta di tutto, tracce di vomito sul bel selciato di pietra antica, autoradio a volume iperbolico e tant'altro che non è bello infierire!». La descrizione è impietosa. «È quello che denunciamo noi da mesi - spiega Felice De Sanctis, direttore di Quindici - attraverso le nostre inchieste. Non è Napoli, intendiamoci. Ma la situazione non è comunque sopportabile. Sembra che la città abbia rinunciato al proprio decoro». La signora Muti bacchetta gli stessi molfettesi e li esorta a reagire. «Le amministrazioni comunali possono avere le loro colpe - sottolinea - ma anche il cittadino deve imparare a essere tale e fare la sua parte per poi potersi lamentare». Mazzavillani - dopo aver ammesso la sua «tristezza profonda» per lo spreco che si fa «del grande potenziale di Molfetta» - lancia un invito agli abitanti: «Difendete l'acqua del vostro mare, le vostre piazze, vigilate, siate paladini della vostra immagine. Ricordo quando con ammirazione guardavo i vostri anziani lavare e pulire il tratto di marciapiede davanti alle abitazioni, fossero pure umili e bassi». Vincenzo Damiani
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Da quello che si legge nei vari commenti, mi sembra di capire che la maggior parte della colpa è dei cittadini... e forse anche di quelli più giovani. Ha proprio ragione la Sig.ra Muti! Signori! Molfetta è cambiata, ma è cambiata in peggio... Io non tanto darei colpa alla politica, ma soprattutto ai cittadini. Vi siete mai chiesti perchè, se Voi entrate in un qualsiasi ufficio trovate mille cartelli o foglietti appesi che vi dicono che non si fuma, che non si fa questo o non si fa quello; che non si buttano carte per terra ecc., ecc. Ebbene io sono stato in ben due città del nord e quello che mi ha colpito di più è il rispetto dell'ambiente. Io vi sto parlando di più di vent'anni fa! Non ci sono cartelli dappertutto, come da noi, che invitano i cittadini a seguire certe regole o certi comportamenti. La aiuole non sono recintate e splendono di verde e fiori di ogni specie, e nessuno li tocca o deturpa qualcosa con quegli atti di vandalismo... Venga a vedere cosa succede in campagna, gentilissima Sig.ra Muti, venga a vedere. Molta gente addirittura ha messo dei cartelloni occasionali e ben LEGGIBILI: "Non buttate rifiuti" Ma succede il contrario, sembra un invito a fare il contrario; come se vi fosse scritto "Discarica pubblica" oppure "Pubblico immondezzaio". Sono soprattutto i giovani che vi fan festa in campagna per non festeggiare nelle proprie case e poi vi abbandonano nel terreno del confinante o addirittura per strada bottiglie, lattine, rifiuti ed altri scarti di ogni genere. A coloro che si comportano così io dico "FATE SCHIFO"! non avete alcun rispetto per gli altri... Ciccille, và bbuene, chire sò ggiuvene! Va bene, sono giovani, e i loro genitori? Significa che non li hanno educati per bene! "Oh! caro figlio hai fatto la festa in campagna? e i rifiuti, dove li avete buttati? nel terreno a fianco?...In quello dirimpetto? Oh! hai fatto bene caro figlio mio... Ciccillè, me raccoménne Ciccille...


Cosa replicare alle sacrosante obiezioni della signora Muti sulla situazione, non mi sento nemmeno di dire della città, ma della educazione dei molfettesi? E' proprio questo il punto: fermi quelli che sono i doveri e le responsabilità dell' ente pubblico, la colpa di questo rilassamento dei costumi a Molfetta è dei cittadini, soprattutto dei giovanissimi, che nonostante la scolarizzazione sempre più diffusa, ignorano completamente le minime regole del vivere civile. Purtroppo devo dire che, avendone avuta esperienza, che i ragazzi molfettesi sono molto più maleducati di quelli dei paesi vicini. Voglio citare, uno per tutti, un episodio a cui ho assistito ieri sera alle ore 23,30. Percorrevo via Ten. Tagno in auto con la mia famiglia e, grosso modo vicino all' imbocco di via San Benedetto, ho visto uno di quei tanti locali affittati agli adolescenti, sul cui uscio c' era un ragazzotto, secondo me sedicenne. Questo che ti fa? Aveva in mano una lattina forse di Coca Cola, la butta a terra per strada e rientra nel circolo chiudendo la porta. A vedere questa scena mi è salito il sangue alla testa e non mi sono fermato per rimproverare il tizio, solo per non essere detto dalla moglie che non si può mai sapere con chi si ha a che fare e che a quell' ora non era il caso di fare storie. Non riesco ad aggiungere altri commenti, perchè questo è solo uno dei tanti aspetti della inciviltà dei nostri giovani. Quanto alla lettera della signora Muti, purtroppo certe cose le leggiamo sempre tra noi e i reali destinatari le ignorano, dediti solo ad apprendere la cultura propinata dai vari "Grande Fratello" e schifezze similari. Viene quasi da dire: meno male che a cinquantadue anni siamo arrivati e non vedremo quello che ci aspetta tra altri cinquanta!!!!

E' da tempo che molti cittadini attenti, scrivono e fanno notare, quello che la sig.ra Muti ha scritto, ma con esiti disfattisti e retorici, prorpio come l'attuale politica molfettese. Ma la cosa bella è che il sig. Nappi, cerca anche di difendersi attaccando tutti e tutti, e la cosa ancor più bella è che tutti i consiglieri comunali (maggioranza e opposizione) DORMONO, o meglio si scannano su futili questione, come l'ingresso di Amato in AN, o altre dicerie a mio avviso inutili. Quello che mi chiedo è possibile che il consigliere Piergiovanni si è accorto solo ora di quello che accade all'interno della ASM??? e fino ad ora dov'era? gli altri dell'opposizione dove sono? cosa fanno? la maggioranza, apparte AN che abbandona la BRATTOLI e cazzate varie, CHE CAVOLO FA??? e sopratutto il nostro caro SINDACO DOVE CAVOLO è? E COSA FA???? questi sono tutti gli interrogativi che noi cittadini attenti ci poniamo, e che qualcuno provi a dare una risposta esauriente e veritiera, che la solita retorica ha ormai ROTTO LE SCATOLE. Inoltre, faccio notare che con l'apertura dell'ipercoop, prevista per il primo marzo, la quale è ormai vicina, che porterà molta gente in città, e l'impressione della sig.ra Muti, verrà recepita anche da loro, insomma che immagine diamo anche a queste multinazionali che investono qui al sud, e poi ci lamentiamo quando ci etichettano come GENTE DEL SUD. Il sindaco apparte sto cavolo di PORTO PORTO PORTO, che poi i lavori nn iniziano mai e al riguardo nessuno sa niente di niente, nn si accorge di questa città allo SBARAGLIO??? Ci si lamentava dell'ex sindaco Tommaso Minervini, ma qui siamo ancora più in basso. Se nn siete ingrado nemmeno di risolvere un solo problema a sto punto DIMETTETEVI E ANDATE A CASAAAAAAA siamo STUFFFFFIIIIIII. ps. Le prossime volte che andiamo a votare aprite gli okki e nn fatevi COMPRARE, che a molfetta nisciun è fess....



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