Successo sportivo delle ragazze della Media Poli di Molfetta
MOLFETTA - Fossero stati protagonisti di un episodio di bullismo, magari ripreso col videofonino e rilanciato su Youtube, avrebbero guadagnato ampio risalto mediatico e non solo nella cronaca locale.
Le “imprese” sportive dei ragazzi della Scuola secondaria di I grado “Giuseppe Saverio Poli”, diretta dal preside prof. Saverio Binetti, invece, sono passate sotto silenzio, complice la reticenza di un'opinione pubblica tanto restia nel rilevare gli aspetti migliori della scuola quanto attenta nel sottolinearne quelli deleteri o pruriginosi. Stesso discorso per i docenti: se non sono ”fannulloni” non fanno notizia. Eppure le gare a cui hanno partecipato le alunne delle varie classi nell'ambito del progetto Sport e scuola, parte integrante del Piano dell'offerta formativa, costituivano un'occasione ghiotta per parlare di una scuola che funziona e riesce a perseguire quelli che nel burocratese ministeriale sono gli “obiettivi” ma che secondo il buon senso costituiscono la ragion d'essere stessa dell'istruzione. Ci riferiamo a quei valori – parola abusata e spesso utilizzata più per dividere che per unire – che scavalcando gli steccati di ideologie, religioni e latitudini geografiche - costituiscono il terreno su cui cresce una società civile. I valori dello sport, d'altronde, sono un po' quelli della vita: competizione leale, voglia di migliorarsi e superare i propri limiti con onestà, impegno e costanza per centrare un risultato. Meglio se il tutto avviene con gioia e col sorriso sulle labbra, meglio ancora se alla logica dell'individuo è preferita quella del gruppo, dove il più bravo aiuta e sopperisce alle mancanze del meno forte. Si chiama solidarietà.
Tutto questo, forse, sarà d'attualità – per essere poi immediatamente archiviato – durante il mese in cui il mondo si trasferirà a Pechino per i Giochi olimpici. Eppure se esiste un palcoscenico per rintracciare gli ideali “decoubertiani” dello sport, le competizioni analoghe a quelle a cui hanno partecipato gli alunni della “Giuseppe Saverio Poli” appaiono più appropriate delle Olimpiadi stesse: zero sponsor di mezzo, neanche il lontano sentore della parola “doping”, nessun governo pronto a strumentalizzare un evento per fini politici.
Per la cronaca. La squadra di pallavolo femminile (Valeria Zaza, Ilaria Porcelli, Francesca Giancaspro, Gabriella Muti, Paola Ragno, Martina Cesiro, Angela Patruno, Daniela Paliotti, Melania Patimo, Giulia Mancini, Daniela De Cesare, Alessia De Gennaro) seguita dalla professoressa Elisabetta Petruzzella, dopo essersi classificata prima nei vari gironi, ha vinto la finale provinciale che si è svolta presso il Palasport di Andria. Guadagnato così l'accesso alla finale regionale, si è aggiudicata il secondo posto nella gara del 6 maggio scorso a Lecce.
Ancora, Ornella de Florio, Alessandra Filicaia, Luciani Asia e Simona Talesco, guidate dalla professoressa Caterina Mitoli, hanno vinto la finale provinciale di ginnastica artistica e sono salite sul secondo gradino del podio nella finale regionale di Martina Franca. Per quanto riguarda la danza sportiva, infine, le ragazze della classe 1996 hanno vinto la finale regionale mentre quelle della categoria 1994-'95 si sono classificate seconde.
Detto questo. Cosa importa essere arrivati primi, terzi o ultimi se si sono passate ore spensierate con i propri compagni di classe? Cosa vale di più, aver vinto o meno un trofeo che si andrà a impolverare in qualche bacheca o aver giocato in competizione con coetanei di altre scuole? La speranza è che manifestazioni del genere possano ripetersi in futuro. E pazienza se i fari dei mass media non illumineranno le gare di sport e divertimento. A questo ci penserà il ricordo che le ragazze, che vi hanno preso parte, conserveranno di quelle giornate.