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Student* molfettesi in lotta contro lo spreco di denaro e risorse: no ai test invalsi
09 maggio 2012

MOLFETTA - «Noi, Collettivo "Student* Molfettesi in Lotta", COBAS Scuola, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici siamo uniti contro le prove INVALSI – dice un comunicato -.
Negli scorsi giorni abbiamo promosso una campagna informativa su questi test che si svolgeranno nei giorni mercoledì 9, giovedì 10 e venerdì 11 maggio nelle scuole elementari e medie.
Gli alunni e le alunne di seconda e quinta elementare e prima media si troveranno davanti dei "quiz" a risposta multipla di italiano e matematica con tempi stabiliti e durante i quali sarà vietato il recarsi in bagno, quasi fosse un concorso pubblico.
Riteniamo pusillanime la cattiva informazione fatta dagli istituti scolastici a riguardo: hanno spacciato questi test per obbligatori quando in realtà non lo sono, hanno detto che sono anonimi mentre a ciascun alunno è assegnato un codice di riconoscimento.
Sono inoltre dannosi emotivamente per bambini e bambine (a dirlo sono numerosi psicopedagogisti mondiali), causano imbarazzo con quesiti sulle condizioni sociali private delle famiglie che ingabbiano l'esistente in una casistica chiusa di categorie, costringendo il bambino ad una risposta spesso non veritiera.
A ciò si aggiunge il fatto che queste prove risultano il grimaldello con cui si mira a completare la definitiva distruzione del sistema formativo pubblico italiano: dal punto di vista dell'insegnamento i test costringono gli insegnanti a preferire la quantità di nozioni impartite alla qualita dell'apprendimento da parte degli studenti e delle studentesse ed al fine di preparare i propri alunni si è obbligati a prevedere esercitazioni "ad hoc" che  nulla lasciano alla libera creatività o al senso crirtico. Questi test non sono quindi per nulla adatti alla valutazione del "buon insegnante", il quale invece dovrebbe cercare di coinvolgere il più possibile la classe e farla appassionare alle proprie materie di studio.
Dal punto di vista economico tali test serviranno esclusivamente a valutare studenti e scuole al fine di destinare fondi differenti a seconda dei risultati conseguiti nella singola scuola, creando così istituti scolastici di Serie A e Serie B, tirando così la volata alla privatizzazione degli stessi.
Ai tagli dei fondi destinati all'istruzione pubblica perpetrati negli ultimi trent'anni da tutti i governi, noi rispondiamo riproponendo la ricetta che aveva portato il sistema formativo italiano, specie la formazione di base, ad essere il migliore d'Europa: programmi snelli e interattivi, uso delle tecnologie avanzate, didattica libera e coinvolgente, la totale abolizione dei tagli pregressi».
 

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