Spirito religioso in via d'estinzione: le processioni a Molfetta diventano un concerto rock
Il comportamento di alcuni giovani che approfittano dell'uscita notturna dei Misteri per fare baccano
MOLFETTA - Una bottiglia di birra rotola sull'asfalto, nell'aria c'è l'odore del fumo, battute e risate insolenti e forti flash spezzano continuamente il silenzio e il buio della notte.
Questa scena, che potrebbe far tornare alla mente un rave o un concerto rock, tristemente interessa anche le processioni notturne dei cinque misteri, una tradizione che nel passato era da tutti vissuta con grande trepidazione cristiana e con raccoglimento religioso.
A violare questa sacralità sono proprio le nuove generazioni che, dichiaratamente non interessate alla componente religiosa, comunque sfruttano questa occasione come scusa per passare una notte fuori casa, per divertirsi e fare le 7 di mattina, a volte senza neanche presentarsi all'uscita delle statue o ai sepolcri nelle chiese.
Addirittura si è sentito parlare di un gruppo di ragazzi che, a dispetto del precetto religioso, hanno organizzato un barbecue di carne uno dei giorni della settimana santa.
In questa situazione abbiamo individuato vari modelli di comportamento tra i nostri coetanei: si passa dall'assoluto menefreghista, a chi trova interessanti queste processioni almeno come tradizioni, fino a chi le trova addirittura inutili, considerandole pure usanze vuote di effettivo significato in senso religioso; facendo eccezione per quei pochi che, forse influenzati a volte dai genitori, credono davvero nel valore cristiano di questi riti.
Chiaramente almeno chi partecipa alle processioni come confratello, a meno che non forzato, deve essere necessariamente spinto da un cristiano spirito di sacrificio dato che sicuramente si tratta di un'attività molto impegnativa.
Insomma lo spirito religioso sembra comunque “in via d'estinzione”, tant'è che anche uno degli intervistati sostiene che sia nato uno stereotipo secondo cui “il religioso è out”, ma a volte viene a mancare finanche l'interesse per la tradizione.
Verrebbe quindi quasi da suggerire al classico menefreghista sopracitato di trovare un'altra occasione di divertimento, rispettando così chi vive questo momento con fede o con interesse.
Tuttavia sarebbe comunque da fomentare nei giovani l'interesse almeno per la tradizione perché la sua assenza potrebbe comportare in futuro, in una Molfetta diventata forse ormai troppo grande, la scomparsa di queste consuetudini che i nostri antenati hanno avuto la cura di tramandarci.
Se questo accadrà, anche la nostra città si avvierà verso la globalizzazione e la massificazione perdendo così le sue particolarità e la sua identità culturale.
Ornella Messina
Giulia Maggio