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Spiaggia Torre Gavetone, una risistemazione fallita: solo discarica di sassi spigolosi e taglienti
15 settembre 2010

Numerosissimi cittadini hanno sottoscritto una lettera di protesta inviata alla Provincia, al Comune e alla Capitaneria per il risultato dei lavori di risistemazione della spiaggia libera di Torre Gavetone. Invece di avere un risultato positivo, se ne è avuto uno negativo, con interventi sbagliati che hanno peggiorato la situazione. Ecco la denuncia e le foto inviate a “Quindici”: «Negli ultimi anni i cittadini molfettesi hanno visto trasformare il loro litorale in spiagge private destinate sempre più a una élite di cittadini. Da anni si aspettava la bonifica e il ripristino delle ormai pochissime spiagge libere. Un intervento era stato attuato alla Prima Cala, oggi fornita di alcuni servizi, e si attendeva una sistemazione della spiaggia di Torre Gavetone. Qui, considerata l’assenza di interventi delle autorità competenti, alcuni cittadini erano intervenuti con piccole opere, per facilitare l’accesso al mare. Interventi minimi che, se non soddisfacevano l’estetica, non stravolgevano l’ambiente. Chi conosce questo posto sa che vi cresceva vegetazione spontanea: agli e asparagi selvatici, margherite, papaveri, malva, menta, rosmarino, fichidindia che rendevano ameno e nello stesso tempo selvaggio il luogo. Ora tutto ciò non c’è più! Un progetto provinciale ha ridotto gli spazi della spiaggia, che è diventata una discarica di sassi spigolosi e taglienti, a tatto vantaggio di una pista ciclabile inutile, visto che manca ogm collegamento con la città, essendone sprovvista la strada statale Molfetta-Giovinazzo. Tale opera, inoltre, oltre ad aver reso inaccessibile la spiaggia ad anziani, bambini e portatori di handicap, non permette, in caso di incidenti, ai soccorritori di trasportare un infortunato in barella, come avvenuto nei giorni scorsi, quando il 118 ha dovuto trasportare a braccia un giovane bagnante con una frattura alla spalla. Si parla tanto di difesa e valorizzazione dell’ambiente e sono state proprio le autorità a stravolgerlo! Che fare di fronte a tanto scempio? Il danno è grande, ma ormai è fatto. Forse, però, si possono limitare i disagi con interventi mirati a: 4) rendere più fruibile la spiaggia ai bagnanti; 5) creare accessi agibili ai soccorsi e alle categorie deboli, in virtù della Legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche; 6) creare zone d’ombra (per altro già previste dal progetto). Chiediamo, pertanto, che gli organi competenti controllino i lavori, tutelando l’ambiente e i diritti di tutti i cittadini, soprattutto degli appartenenti a categorie protette, garantendo loro la fruibilità delle poche spiagge rimaste libere, tra cui Torre Gavetone». Sottoscritto da Andromaca Palumbo e Porzia Colella con 5 fogli pieni di firme.

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