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Spiaggia Prima cala tra i rifiuti, a stagione inoltrata mancano i contenitori Il Comune e l'Asm dovrebbero preoccuparsi della salute dei cittadini e pulire la spiaggia
20 giugno 2007

MOLFETTA - La spiaggia libera della prima cala, a stagione balneare inoltrata, è ancora priva di contenitori per i rifiuti e piena di sporcizia diffusa. Ce lo segnala un lettore, Sabino Inchingolo, che ha inviato una comunicazione anche alle sezione di Molfetta di Legambiente. “Pur essendo già inziata la stagione balneare – dice Inchingolo - ho mio malgrado riscontrato che la spiaggia libera della Prima Cala di Molfetta immediatamente a ridosso del Campo Sportivo "Paolo Poli" risulta ancora sprovvista degli appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti con la costatazione che i bagnanti del mattino devono obbligatoriamente convivere con la presenza dei rifiuti di coloro che in precedenza hanno consumato pasti e spuntini non avendo cura invece di depositare per terra i loro rifiuti in assenza dei contenitori, di trasportarli nei più vicini contenitori del centro abitato non lontano e nella fase del percorso del loro rientro a casa. Questa situazione è assolutamente incresciosa in considerazione che chi di dovere non si interessa ancora e ritiene che la stagione balneare sulle spiagge libere molfettesi ormai ridottissime per numero di abitanti residenti e nonostante il recente aumento della Tarsu del 10% e Irpef comunale aumentata ai pensionati e lavoratori. Inoltre sotto il profilo igienico sanitario questo deposito non controllato dei rifiuti provoca la presenza di insetti e batteri da cui i bagnanti a rischio devono tutelarsi”. Cosa aspettano il Comune e l'Asm a provvedere a rimuovere i rifiuti e ad installare i contenitori? Il caldo aiuta la pigrizia di chi deve provvedere e ne aumenta la responsabilità (meglio irresponsabilità). La tutela della salute deve essere al primo posto.
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Mi scuso con tutti coloro che hanno già scritto su questo argomento ma visto che sul numero di maggio è stato gentilmente pubblicato, dal comitato di redazione di Quindici, un mio intervento specifico sul tema, mi sembrava, in un primo tempo, oltremodo ridondante soggiungere ancora, considerando, inoltre, che lavorando a Genova, poteva ai più sembrare strumentale. Ora che alcuni cittadini residenti hanno già scritto, vorrei aggiungere solo poche cose. La settimana scorsa ho “osservato” quasi completamente l'intero percorso costiero cittadino che versa tutto nelle identiche condizioni lamentate per la spiaggia della 1 cala con l'aggravante che, a differenza di questa, non c'è nessuno che se ne prenda cura, neanche a titolo volontario. Ormai la stagione balneare è iniziata ma appare incontestabile che attrezzare le spiagge per la fruizione estiva non interessi a nessuno se non a Quindici che, responsabilmente, pubblica gli interventi di tutti coloro che cercano in questo modo di stimolare gli amministratori locali che, molto diversamente dal cittadino medio, si divagano e prendono la tintarella, forse, nei ben più comodi stabilimenti balneari. La mia personale consapevolezza esperienziale fondata sulla percezione, mi aiuta a differenziare una percezione interna da una esterna. La prima è rivolta alle rappresentazioni che l'individuo può avere e quindi è una fonte di evidenza certa, la seconda è l'osservazione dei fenomeni, la fonte di conoscenza delle scienze naturali. In questo momento voglio astenermi, dopo quanto scritto con abbondanza nel citato articolo, da un giudizio specifico. Sono persuaso, però, che con immediatezza a tutto si può e si deve rimediare sia da parte delle associazioni di volontariato e sia da parte degli organi e autorità competenti, coinvolte a vario titolo. La nostra Puglia ha quasi 900 km di costa lambiti dal mare e se posso permettermi consiglio un libro: "Sud est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia", Marco Brando, Edizioni Palomar. Cordiali saluti.



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