SPECIALE ELEZIONI POLITICHE - Lettera di “Liberi e uguali” ai giovani al primo voto
SPECIALE ELEZIONI POLITICHE - Lettera di “Liberi e uguali” ai giovani al primo voto
«Carissime amiche e carissimi amici, il prossimo 4 marzo saremo chiamati a votare per le elezioni politiche che eleggeranno i membri del nuovo Parlamento. Secondo diversi sondaggi, circa la metà dei giovani non andrà a votare. Negli ultimi decenni, la condotta della classe politica italiana, troppo frequentemente accostata a corruzione, immobilismo e trasformismo, lontana dai bisogni e dalle esigenze dei giovani, ha aumentato sempre più il gap tra interessi dei giovani e l’impegno alla cittadinanza attiva – scrivono i Giovani del Movimento politico “Liberi e uguali”.
Tuttavia, molte importanti personalità hanno fatto appello a noi giovani ad esercitare il nostro diritto e dovere di voto. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ha ricordato come solo un secolo fa i nostri coetanei partivano per la Prima Guerra Mondiale, mentre oggi noi godiamo della pace e della democrazia.
Articolo 48 della Costituzione
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”.
Il nostro voto conta?
Il tuo voto è strumento per essere protagonista. Non è vero che tutti i partiti, i candidati e le proposte, sono uguali. Ognuno di noi può informarsi, conoscere le proposte dei vari schieramenti e contribuire con il voto a scrivere un pezzo del presente e del futuro del nostro Paese.
Perché i giovani dovrebbero interessarsi della politica?
Crediamo che occorra ricostruire un ponte con la sana Politica e moltiplicare i luoghi e le occasioni di incontro. Le nuove generazioni hanno bisogno della politica e la politica ha bisogno della loro freschezza, del loro entusiasmo, ma soprattutto del loro spirito critico.
Le nuove generazioni hanno il dovere sacrosanto di credere nel cambiamento, lottare per i loro principi, valori e diritti. È giunta l’ora di mettersi in gioco attraverso la partecipazione alle decisioni della cosa pubblica. La partecipazione è, infatti, il diritto che ci consente di non essere decisi dagli altri, ma di deciderci attraverso il confronto delle idee ed il voto.
“Vorrei essere libero come un uomo Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia
Che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà La libertà
non è star sopra un albero non è neanche avere un’opinione la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione”. (Giorgio Gaber, La Libertà).
Come sosteneva Antonio Gramsci, l’indifferenza e l’assenteismo sono parassitismo e vigliaccheria. Nella vita abbiamo tutti il dovere di prendere una posizione, “essere partigiano” cioè essere colui che parteggia, che si schiera da una determinata parte.
Abbattiamo l’anonimato e se la maggior parte degli uomini non ha paura di avere un’opinione sbagliata, bensì di averne una da soli, allora facciamo in modo di essere i primi a non nasconderci, a metterci la faccia, a dimostrare che secoli di sacrifici per il diritto di voto siano valsi a qualcosa di davvero prezioso, che va protetto.
Solo così potremo cambiare veramente il nostro Paese: esprimendo le nostre idee attraverso un voto, una scelta.
"Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano a fianco dei lavoratori e degli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia".
Enrico Berlinguer
Buon voto libero e responsabile ragazze e ragazzi!»