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Sopprimere le preferenze è contro la Costituzione. No al Parlamento di nominati
24 ottobre 2017

Non può questo Parlamento, gravato e depotenziato da una sentenza della suprema Corte, sopprimere le preferenze. Non ne avrebbe l’autorevolezza. L’Italia è una Repubblica democratica e dunque il potere ed il governo, appartengono al popolo. C’è di più. I Costituenti hanno voluto, al secondo comma, sempre dell’art. uno, dare tutta la sovranità detenuta dal Re al popolo che, così diventa sovrano, con potere supremo!

La sovranità, il popolo la esercita anche attraverso le elezioni con la scelta dei parlamentari, dando loro la delega a rappresentarli. Il diritto di voto, è il diritto politico per eccellenza, perché legato al principio di democrazia, di sovranità, di libertà e di uguaglianza. Tutti hanno un solo voto! Il voto, diventa anche la massima espressione di partecipazione al governo del Paese. In democrazia un governo non può esistere, né esercitare, senza il consenso del popolo.

Il voto senza le preferenze non elegge e non sceglie. Solo attraverso le preferenze il popolo sceglie e delega. Le liste non possono essere “confezionate” dai partiti, perché non hanno questo potere; i partiti sono solo un mezzo di partecipazione del popolo alla vita politica. Oggi i partiti non esistono più, se si esclude il “partito” di Renzi.

La legge Calderoli (porcellum) N° 270 del 2005, è stata dichiarata incostituzionale dalla suprema Corte, con sentenza N° 1/2014. La Corte ha affermato che l’elezione dei parlamentari, dipendente solo dai partiti, modifica il rapporto tra eletti ed elettori, bocciando altresì il premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze. La sentenza della Suprema Corte ha fortemente depotenziato il parlamento, anche se non lo ha delegittimato, in virtù della continuità dello Stato. Questo depotenziamento, pare non sia stato avvertito dal parlamento che, imperterrito ha continuato a sfornare leggi identiche al porcellum se non peggiori, tentando anche di modificare nostra la colta ed ineguagliabile Costituzione.

Anche oggi, stanno cercando di fare approvare una nuova legge elettorale, senza le preferenze e con le liste bloccate. Ancora una volta rischiamo di avere parlamentari non eletti, che rispondono solo al loro “capo,” e capaci solo, di obbedienza cieca ed assoluta. Vorrei ricordare, a chi di dovere che, i Costituenti furono eletti con una legge proporzionale e attraverso le preferenze. È evidente che, il popolo seppe scegliere, mandando alla Assemblea tutti uomini di grandissima levatura morale e culturale, come i: Calamandrei, Leone, Moro, Dossetti, L. Basso, Mortati, Saragat, Aldo Bozzi, La Pira, così come il resto dei 556 costituenti.

Dai costituenti, il nostro Paese ha tratto ben sette Presidenti della Repubblica e non pochi presidenti del Consiglio. Non credo possiamo sperare tanto dai parlamenti “nominati”. Questo parlamento, dovrebbe solo trovare la dignità di modificare l’art. 69 Costituzione, rinunciando a tutti i privilegi scandalosi che si è attribuito, lasciando al popolo sovrano, i loro inalienabili diritti.   

Vitangelo Solimini Coordinatore di “Cittadinanzattiva"

 

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