Solidarietà delle forze politiche di maggioranza al Presidente del Consiglio comunale di Molfetta, Nicola Piergiovanni
MOLFETTA - Le forze politiche di maggioranza respingono con la massima fermezza il violento attacco mosso dall’opposizione nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale, Nicola Piergiovanni (foto). Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, Centro Democratico, Signora Molfetta e Linea Diritta hanno diffuso un comunicato con quale sostengono che «appare davvero pretestuoso e privo di fondamento, infatti, il tentativo posto in essere in particolare dal candidato sindaco di centrodestra sconfitto alle scorse consultazioni amministrative, Ninnì Camporeale, di screditare, con motivazioni risibili, l’operato del Presidente Piergiovanni che, contrariamente a quanto sostenuto da Camporeale, ha dato prova in questi mesi di saper esercitare la propria funzione con il più rigoroso equilibrio, improntando ogni suo comportamento alla massima correttezza istituzionale, e sempre nel rispetto delle prerogative di tutti i consiglieri comunali, soprattutto di opposizione, tollerando sovente anche le molteplici intemperanze e “incontinenze verbali” di taluni esponenti della minoranza.
Il Presidente Piergiovanni in questo primo anno di consiliatura si è distinto per la sua non comune capacità di gestire i lavori della massima assise cittadina con rigore e competenza al fine di determinare sempre (anche nei momenti di maggiore tensione) le condizioni migliori per consentire lo sviluppo di un proficuo confronto democratico tra maggioranza e opposizione. Per questo la polemica avviata dal consigliere Camporeale con parole gravissime, al limite dell’insulto personale, è del tutto inaccettabile e fuori luogo, oltre che assolutamente immotivata nel merito.
La richiesta di convocazione del Consiglio Comunale sulla variante relativa al Comparto 18, infatti, è stata protocollata dai consiglieri di opposizione in pieno agosto, e il Presidente Piergiovanni ha correttamente inserito il punto all’ordine del giorno della prima riunione utile della massima assise cittadina (quella convocata per il prossimo 4 settembre), dal momento che sarebbe stato di fatto impossibile svolgere un Consiglio Comunale in pieno agosto, con il rischio assai concreto della mancanza del numero legale per le inevitabili numerosissime assenze tra i consiglieri di maggioranza e di minoranza.
E siccome il centrosinistra è ansioso di discutere e di confrontarsi con i suoi oppositori, in Aula e dinnanzi alla città, sui disastri enormi lasciati in eredità dalle sciagurate amministrazioni di centrodestra, consideriamo molto saggia la scelta del Presidente Piergiovanni di inserire il punto all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile.
Non si comprende affatto, inoltre, quale rapporto ci sia tra la discussione che si andrà a sviluppare in Aula e il ricorso al TAR promosso, sulla complessa vicenda che riguarda il Comparto 18, da imprenditori privati interessati direttamente alla questione e che sarà discusso il prossimo 3 settembre. Non vorremmo che il centrodestra intendesse con questa iniziativa forzare o condizionare il convincimento dei giudici chiamati ad esaminare la vicenda. Si tratterebbe (questo sì!) di un gravissimo tentativo di invadere il campo di autonomia della magistratura, confondendo due piani che sono e devono rimanere assolutamente distinti.
Infine, nel ribadire la più convinta e completa fiducia a Nicola Piergiovanni cui va la solidarietà piena di tutte le forze politiche di maggioranza per il proditorio attacco subito, non possiamo non biasimare il “pulpito” dal quale proviene la “predica” nei riguardi del Presidente del Consiglio Comunale. Tutti infatti ricordano come abbia esercitato la sua funzione il predecessore di Piergiovanni, e cioè quel Ninnì Camporeale che oggi si erge a censore. Tutti ricordano la vera e propria partigianeria con la quale Camporeale gestiva i lavori del Consiglio Comunale quando sindaco era Antonio Azzollini (ai tempi in cui tra i due c’era un grande idillio, e non la siderale lontananza di questi mesi, dopo la cocente delusione elettorale), con interrogazioni e interpellanze dei consiglieri di opposizione rimaste inevase addirittura per anni, con Consigli comunali richiesti dalla minoranza e convocati con gravissimi e immotivati ritardi, per non parlare dell’incapacità di difendere il decoro e la dignità dell’intera massima assise consiliare allorquando con urla belluine l’ex sindaco offendeva i consiglieri di opposizione. In quelle circostanze si ricordano solo timidi e ossequiosi suoni di campanello di Camporeale, col solito deferente sussiego…
E che dire del black-out informativo imposto da Camporeale con il divieto di riprendere le sedute del Consiglio Comunale, per assecondare un diktat dell’ex sindaco?
Dov’era allora lo strenuo difensore delle prerogative dei consiglieri che oggi, addirittura, si appella al Prefetto?
Piuttosto che attaccare con inusitata violenza il Presidente Piergiovanni, Ninnì Camporeale avrebbe fatto molto meglio a riconoscere allora la propria inadeguatezza a svolgere la stessa funzione.
Su quanto fosse adeguato a fare addirittura il Sindaco di Molfetta, poi, il giudizio inappellabile lo hanno dato i cittadini».