Recupero Password
Social card… asociale
15 settembre 2010

Il Governo in carica, fra le altre cose ha istituito tempo fa la social card, destinata a dare un aiuto concreto a quelle realtà familiari che, per le più diverse ragioni, hanno problemi di sopravvivenza solo con la disponibilità dei propri mezzi. L’istituzione della card fu salutata da alcuni come una buona cosa: un aiuto a tirare avanti; da altri come un’elemosina che avrebbe ancor più divaricato la forbice fra gli abbienti e coloro che, pur vivendo la loro situazione con dignità, anche con i 40 euro al mese sarebbero rimasti sostanzialmente nella situazione precedente; altri ancora paventavano le solite “truff e all’italiana” : il rilascio del benefi cio a persone che non ne avrebbero bisogno o peggio che non ne hanno i titoli per ottenerlo (ad ovvio scapito di coloro per i quali anche una somma del genere, dà un certo sollievo economico). Mi capita spesso, alla cassa del market presso il quale faccio le mie provviste, di vedere persone che utilizzano questo tipo di pagamento per i propri acquisti; molto spesso queste Persone, anziane, sono accompagnate da familiari più giovani (fi gli e/o nipoti) e gli acquisti che fanno sono palesemente incongruenti per le esigenze di un Anziano, quindi presumibilmente si tratta anche di provviste per chi li accompagna. Non è importante, in questo contesto, capire se l’acquisto fatto e pagato con la card per conto di chi accompagna il Titolare venga poi “bilanciato” da un rimborso di egual valore dall’accompagnatore in favore del Titolare. E’ importante ed emblematico quello che ho avuto modo di vedere qualche giorno fa, agli inizi di luglio! Prima del mio turno, alla cassa c’era una Persona anziana, accompagnata da una più giovane con un bambino; avevano un carrello della spesa stracolmo di prodotti acquistati, di una grande varietà merceologica, assolutamente inappropriata forse alle esigenze di quella Signora. L’importo dell’acquisto superava i 130 euro! Il giovane accompagnatore invitava l’Anziana a “pagare” e così quest’ultima traeva dalla custodia una social card e la porgeva alla Cassiera. Il Signore giovane diceva testualmente: … vedi se basta il saldo sulla card, altrimenti la diff erenza la verso in contanti!. La cassiera rispondeva che, per ovvie ragioni di privacy non aveva la possibilità di fare una verifi ca del genere, per cui eff ettuava l’inserimento della carta nel P.O.S. e risultava che il saldo disponibile era abbondantemente suffi ciente a coprire l’acquisto. Mentre assistevo, in attesa, a queste operazioni, osservando meglio la Signora, mi rendevo conto di conoscerla, nel senso che sapevo chi fosse: era la Vedova (forse) di un noto Imprenditore edile che, a Molfetta, negli anni del boom ed anche dopo, fi no agli anni ottanta del secolo scorso, acquistavano terreni, costruivano e vendevano immobili! La Persona la ricordavo, ovviamente molto più giovane, passeggiare al braccio del consorte, abbigliata sempre molto signorilmente, con sontuose pellicce pregiate in inverno: era una Persona, a dir poco benestante! Ho fatto qualche rifl essione: Negli anni d’oro dell’edilizia molfettese, era prassi che l’Imprenditore, nel prezzo di vendita dell’immobile, includesse anche il costo uno o più appartamenti che riservava per sé, oltre a porre una prelazione su alcune aree del fabbricato (non so adesso, ma sembra che l’andazzo sia ancora in vigore). Quindi, nel tempo, formava per sé e per i suoi familiari, un patrimonio immobiliare (e perché no, anche forse mobiliare) di tutto rispetto. Se ciò è vero, e sapendo che il Consorte della Signora in questione ha costruito decine e decine di immobili ed altro, tecnicamente – ed è una mia supposizione – la Signora ed i suoi familiari (fi gli e parenti vari) dovrebbero possedere un certo numero di case ed altre proprietà ( a meno di rovesci fi nanziari o altre avversità che potrebbero aver azzerato o fortemente limitato il patrimonio). Allora, fatte queste premesse, ripeto assolutamente speculazioni personali non supportate da alcuna prova provata, presumo che la Signora possedesse la card (ha fi rmato Lei il voucher dell’avvenuto pagamento) che probabilmente non le era dovuta a causa della sua presunta posizione patrimoniale. Sono certo che le procedure per l’assegnazione del benefi cio sono estremamente “fi scali”, prevedendo che il richiedente debba dimostrare incontrovertibilmente che la propria situazione socio/reddituale giustifi chi la richiesta ed il successivo ottenimento del benefi cio medesimo. Se allora questa Persona, per vicissitudini umane, non ha perduto tutto quello che il Consorte imprenditore deve averle lasciato in eredità (ammesso che non sia più in vita), e quindi si è ritrovata nella condizione di indigenza che le ha fatto meritare il benefi cio, mi sono chiesto, come ha potuto ottenere quello che magari altre Figure, chissà forse più idonee, hanno stentato ad ottenere? Ho aperto il sito del MEF per cercare lumi sulla procedura di ottenimento del benefi cio ma forse per mia incapacità, non sono riuscito ad ottenere le informazioni che mi avrebbero permesso di approfondire la ricerca dei requisiti richiesti. Come ho già detto in altre occasioni, non desidero essere percepito come il “Torquemada inquisitore”, ma un fatto è certo: tutti ci …arrangiamo come possiamo, per fare i propri interessi, disinteressandoci di quelli altrui (forse questa “tara” è parte integrante delDNA italico, in generale e meridionale in particolare): cosa che spiega alla perfezione tutto l’illecito che, giorno dopo giorno, abbiamo modo di scoprire dalle cronache. Illecito che non è solo portato avanti dai “ladri di galline” ovvero dai “quattro pensionati sfi gati” come li ha defi niti recentemente il Premier, riferendosi a gente che sta attentando all’integrità dello Stato, ma anche da alte personalità vicine alle Istituzioni e forse anche da qualcuno di noi che approfi tta delle maglie larghe della rete dei controlli, per trarne benefi cio immeritato. Per inciso, uno dei quattro “…sfi - gati” – tale F. Carboni, “famoso” negli anni ottanta del secolo scorso, per le sue collusioni e presenze in scandali mai del tutto chiariti ( S i n d o n a , IOR, Banco Ambrosiano, P2, omicidio Ambrosoli, “suicidio” R. Calvi) – durante uno degli interrogatori ai quali è stato sottoposto, essendo stato indagato ed arrestato per diversi, gravi reati, dichiarava di essere “nullatenente!!!” (un uomo che muove e dispone, per le sue operazioni, somme di centinaia di migliaia di Euro; per lo svolgimento delle sue attività piuttosto “opache”, è costretto a muoversi in lungo ed in largo per la penisola e non solo: come fa, non possedendo nulla, a vivere nel modo in cui vive?), e magari possiede anche una “SOCIAL CARD”! Quindi, tornando a noi, sempre nella speranza di aver preso il classico “granchio” e/o ho sbagliato (non credo) nell’identifi care la Persona interessata con quella da me conosciuta, si pone il quesito, non tanto accademico: se tutto questo che ho presunto fosse vero, come può una Persona che apparentemente non dovrebbe averne bisogno, ottenere un benefi cio del genere, magari a scapito – visto il numero limitato di card messe a disposizione – di qualcuno che effettivamente ne avrebbe più bisogno. Da questo discende la domanda, anch’essa non molto retorica: come sono articolati ed attuati i fi ltri, i controlli che in questi casi DEVONO essere più che rigorosi? Chi concede o nega il benefi cio, è in possesso dei mezzi per incrociare i dati e verifi care che magari le dichiarazioni fatte non rispondono totalmente alla verità. Uno dei pilastri sui quali “poggia” la recente Legge fi nanziaria è quello dell’accertamento, persecuzione e punizione dei delitti fi scali. Ebbene, sarà possibile allora, se ve ne sono, scoprire, almeno in parte, gli illeciti che riusciamo a perpetrare nonostante tutto, complice anche un sistema che non accerta effettivamente se tutto viene fatto alla luce del sole.

Autore: Tommaso Gaudio
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet