Sinistra Italiana Molfetta: Il sindaco Minervini nega ancora la crisi di maggioranza e va avanti? Preoccupante
La commedia del Pd che per non mollare le poltrone dice di essere ancora nel centrosinistra
MOLFETTA – Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini è sotto attacco delle opposizioni per le sue mancate dimissioni dopo lo scandalo di “Affittopoli” su presunti appalti truccati che lo vede indagato con altre 22 persone fra cui amministratori (l’assessore Mariano Caputo che si è dimesso), consiglieri comunali (Sara Castriotta dimessasi anch’ella), dirigenti e impiegati del Comune.
Dopo le dichiarazioni di Rifondazione comunista che lo invita almeno a sospendersi, ora è la volta di Sinistra Italiana di Molfetta che critica il sindaco e la commedia del Pd, che pur di non mollare le poltrone, continua a chiamare questa maggioranza di centrosinistra (dopo aver tradito anche Emiliano): «Si è concluso da poche ore un consiglio comunale che ci lascia ancora sconcertati e che non fa che aumentare la nostra preoccupazione verso le sorti della città – dice in un comunicato il Circolo di Molfetta di Sinistra Italiana -.
Il sindaco si è presentato alla massima assise cittadina senza dare troppe spiegazioni a nessuno, senza annunciare come proseguirà la gestione della delega ai Lavori Pubblici, da cui passa una buona parte della spesa pubblica - sia corrente che in conto capitale - della nostra città, senza fare alcun passo indietro.
Un sindaco che ha continuato a parlare di opere da completare, cantieri, lavori. Uno su tutti: il completamento del Nuovo Porto Commerciale a partire dai dragaggi, su cui il sindaco si è soffermato, come se l’indagine a carico di politici, dirigenti e funzionari che insiste anche sulla questione Porto semplicemente non esistesse.
Un sindaco che in anticipo sulle scadenze di calendario ha chiesto l’approvazione di documenti strategici come l’aggiornamento al Dup e il bilancio consolidato, come se nessuna crisi feroce attanagliasse la sua maggioranza politica, che si propone ancora alla guida della città, in nome dell’emergenza sanitaria, che rischia di essere strumentalizzata politicamente, nonostante la massima serietà del momento.
A tal proposito, ha colpito l’assenza dall’aula del consigliere delegato Pasquale Mancini, da cui ci saremmo aspettati una prima relazione alla città dello stato della situazione sanitaria cittadina, visto anche il penoso stop del nostro pronto soccorso.
Intanto dall’opposizione di destra, battute penose contro l’amministrazione Natalicchio - ossessione a cui siamo ormai tristemente abituati, nonostante il passare degli anni - e lezioni di moralità che francamente rispediamo al mittente.
Qualcuno ci chiede perché non abbiamo chiesto le dimissioni del sindaco in aula. Rispondiamo che abbiamo disertato volutamente la discussione dei provvedimenti e con la dichiarazione di voto contrario della nostra consigliera Silvia Rana abbiamo voluto ribadire con chiarezza che non riteniamo possibile anche solo discutere in aula provvedimenti strategici proposti da questa amministrazione.
Un’amministrazione al capolinea, che non riconoscevamo prima dell’inchiesta come all’altezza della guida della città e che non riconosciamo oggi più che mai legittimata a proseguire il mandato, a causa peraltro dell’inevitabile blocco amministrativo legato alle pesanti ipotesi di reato che riguardano dirigenti, funzionari, oltre che politici e imprenditori.
Su questo punto ci riserviamo nelle prossime ore di interpellare Sua Eccellenza il Prefetto.
Inutile rimarcare il triste ruolo in commedia del Pd, partito per colpa del quale in molto continuano indegnamente a chiamare questa maggioranza “di centrosinistra”, espressione che rigettiamo, avendo creduto in ben diverse e più autentiche esperienze di centrosinistra negli anni passati. Molfetta non merita niente di tutto questo. Per questo il sindaco e la giunta farebbero bene a farsi da parte. Il prosieguo come se nulla fosse dell’attività amministrativa è una strada improponibile, che rischia di trasformare la farsa in tragedia».