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Siamo una umanità in movimento, vulcani in eruzione PIANETA GIOVANI
15 ottobre 1999

"Cari lettori, abbiamo pensato di "iteragire" con voi mediante questa pagina che da questo numero si trasformerà in una vera e propria rubrica. Ogni settimana apriremo un dibattito e ciascuno di voi potrà dire la sua scrivendoci sia lettere cartacee che e-mail. Gli interventi che, dopo una attenta lettura, saranno ritenuti migliori, verranno pubblicati sui numeri seguenti del nostro mensile. Vi ringraziamo in anticipo per quella che, ci auguriamo, sarà la vostra preziosa collaborazione. Pur intitolandosi la pagina "Pianeta giovani" non vuol dire che non possano scriverci anche gli adulti. Stiamo cercando un dialogo con voi, ecco tutto. Stiamo cercando di capire qualcosa in più su questo mondo e su questa società ascoltando il parere del maggior numero di gente possibile. Abbiamo deciso di cominciare con un tema che magari potrebbe sembrare trito e ritrito ma forse non è così: La cultura & i giovani. Il dado è tratto ora tocca a voi!" "I giovani hanno i capelli lunghi e le basette come cespugli, nelle magliette la verità, i giovani girano per le città! I giovani son dentro i sondaggi, catalogato in percentuali, i giovani stanno bene, i giovani stanno male." E tu dove sei? Tra i belli? I brutti? Tra gli annoiati? Tra i tranquilli? Tra i disperati? Tra gli studiosi? Tra gli svogliati? Tra i ricchi? Tra i poveri? Scegli la categoria che preferisci fin da ora perché è più facile che qualcuno prima o poi ti chieda in quale scriverti, più improbabile che ti domandino chi sei veramente! Perché i grandi son sempre pronti a selezionarci, a bloccarci entro schemi fissati e stantii, con metodi di valutazione rigidi e matematici; poiché siamo una generazione vuota, una generazione da riempire. Con formule, nozioni, dati e date, pensieri e opinioni di altri. Solo allora saremo davvero qualcuno. Saremo pronti a rispondere ad ogni domanda, sciorinando la nostra cultura globale e completa, saremo libri stampati, banche dati, automi tutti uguali ed impersonali è vero, ma è il prezzo da pagare per essere abili a ripetere quanto abbiamo appreso, anzi meglio, quanto abbiamo immagazzinato. Allora si che dimostreremo di "AVERE CULTURA". "Perché importa ciò che hai, e il resta più non conta, sei quello che hai e poi che cosa importa se non hai il tempo per pensare" Al supermercato della cultura, tra le offertissime, se guardi bene, puoi trovare pensieri, sogni, desideri altrui a prezzi stracciati. E se sei bravo davvero, magari rimedi anche una morale di seconda mano. "Ma i moralisti han chiuso i bar…è facile tornare con tante e stanche pecore bianche, scusate ma non mi lego a questa schiera morrò pecora nera". Perché noi non siamo vuoti e privi di ideali come ci descrivono, non sprechiamo il nostro tempo davanti alla TV o ad ascoltare musica "chequestanonèmusicaèsolorumore"… Siamo umanità in movimento, vulcani in eruzione, fuochi d'artificio colorati. I nostri cuori vogliono battere a tempo di musica e sogni. Il nostro pensiero vuole volare e non riposarsi mai. I nostri piedi vogliono correre veloci. Forse ancora di più la nostra mente. Di sabato sera, spesso, troppo le nostre macchine. Ma è che siamo carichi, e con un pieno andiamo lontano… Eppure nessuno se ne accorge. Continuano a descriverci come superficiali. Ragazzi fortunati, che hanno tutto, che hanno avuto la strada spianata da coloro che 30 anni fa, in un autunno come questo, hanno saputo accendere il fuoco della rivoluzione, mentre noi al massimo sappiamo accendere una TV. Ragazzi che non sanno o non vogliono comunicare. Magari perché non hanno niente da dire. Ragazzi massificati e tutti uguali che non credono mai in ciò che fanno e vanno avanti per inerzia. Ed è davanti a queste cose che poi ci blocchiamo. Amareggiati, rallentiamo la nostra corsa. E ci circondiamo di un cubo di vetro in cui parole ed urla si spengono. Per guardarci intorno, attoniti e spauriti, incapaci di esprimere tutto ciò che abbiamo dentro, forse per paura di essere ancora una volta fraintesi. E stiamo zitti, senza parlare, senza pensare, mentre tutti gli altri si agitano e gridano, mentre tutti sfrecciano sulla via diritta del successo, della fama, dell'auto-affermazione e dell'auto-compiacimento. Ma è un Eldorado che non ci riguarda. Vogliamo correre in altra direzione. Ognuno nella propria. Alla ricerca di una meta personale. Intima. Originale. Il traguardo sarà lontano, difficile da raggiungere. La via impervia e tortuosa. Il percorso lungo. Ma non abbiamo fretta. Sappiamo cogliere il gusto di ogni esperienza. Certo c'è chi a questo mare in burrasca preferisce la bonaccia. Ma noi restiamo. Non abbandoniamo il naufragio con gli occhi saldi alla nostra stella polare e riprendiamo a correre come treni, ad avvisare altri naufraghi che abbiamo trovato un tesoro. Ormai siamo ricchi: abbiamo in noi memorie di viaggi e concerti, ricordi e speranze, sogni, sapori, odori, tracce di luoghi e di incontri che ci hanno cambiato. Sappiamo chi siamo e dove vogliamo andare. Perché proprio come un albero trasforma l'energia del sole e la pioggia in energia vitale, in ossigeno, così noi ragazzi assorbiamo attraverso la conoscenza e l'esperienza l'energia che poi trasformiamo in ciò che siamo. "Bisogna disabituarsi e smettere di concepire la cultura come sapere enciclopedico, in cui l'uomo non è visto se non sotto forma di recipiente da riempire e stivare di dati empirici, come nelle colonne di un dizionario… Questa forma di cultura è veramente dannosa…Serve solo a creare della gente che crede di essere superiore al resto dell'umanità. Questa non è cultura, è pedanteria… La CULTURA è cosa ben diversa: “è organizzazione del proprio io, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri" (A. Gramsci). Antonella Gigante Gisella Defilippis "Potete farci recapitare le vostre lettere scrivendo a QUINDICI, Via A. Volta, 50, 70056 Molfetta oppure mandando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: quindici@iqsnet.it
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