Si parla del porto alla Festa di Sel. Il sindaco Paola Natalicchio: abbiamo il dovere di essere preoccupati
MOLFETTA – E’ stata la vicenda giudiziaria del nuovo porto, e non poteva essere diversamente, a tenere banco ieri sera alla Festa di Sel a Molfetta (nella foto, da sinistra: Silvio Salvemini, segretario di Sel, Paola Natalicchio, l’assessore Angela Amato e il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni).
Importante l’intervento del sindaco Paola Natalicchio che ha subito parlato chiaramente come è suo costume: «Lo dico con serenità, riflettendo ad alta voce con voi: la campagna "io lo voglio", legata al Nuovo Porto Commerciale di Molfetta, è francamente distante dalle verità che stanno emergendo in queste ore.
Perché ci sono le ipotesi accusatorie, quelle su cui si svolgerà il processo. E su quelle non commentiamo.
Ma poi ci sono i dati oggettivi e dolorosi e inquietanti. 1) Il cantiere è sotto sequestro; 2) Il mutuo è sotto sequestro; 3) Ci sono elementi quali intercettazioni e dichiarazioni che circostanzierebbero la presenza di una "cassa di colmata" di rifiuti speciali sul cantiere, con presenza di ordigni all'interno (che sicurezza avrebbe chi lavorerebbe da ora in poi su questo cantiere?).
L'intero porto è stato costruito, dall'inizio alla fine, con metodi e con sostanze (materiali di costruzione) che sono pesantemente sotto accusa. Abbiamo il dovere di essere prudenti. La città deve prendere consapevolezza dei drammatici elementi che sono emersi. Non scherziamo.
Il Nuovo Porto Commerciale non si costruisce con il photoshop, come ci hanno fatto credere per anni. Non scherziamo, ripeto. Non sottovalutiamo quello che sta succedendo.
Mostriamo maturità e serietà. Abbiamo il dovere di essere preoccupati. Ne va davvero del tanto evocato "futuro dei nostri figli"».
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