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Si apre con Dante a Molfetta l'anno accademico dell'Università popolare
17 ottobre 2014

MOLFETTA - Un ospite d'eccezione per l'inaugurazione del nuovo anno accademico 2014/2015 dell'Università Popolare Molfettese: il prof. Francesco Tateo (nella foto con il giudice Maralfa),  italianista e già preside della facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Bari.

Ha presieduto la conferenza, realizzata in collaborazione  con il Centro Culturale Auditorium di San Domenico, la prof.ssa Ottavia Sgherza ricordando il prof. Tateo come suo ex professore universitario ed introducendo il tema della prolusione: "Gli amici di Dante nella Commedia". E' di seguito intervenuto il giudice Antonio Maralfa, vice presidente dell’UPM, che ha illustrato il curriculum del prof. Tateo per il quale l'aggettivo italianista risulta riduttivo.

La sua scelta di avviare l'anno accademico sotto il nome di Dante viene dalla voglia di ritrovare un forte punto di riferimento nei valori quale è l'amicizia in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando.

L'amicizia è uno dei tanti percorsi tematici che ci permette di leggere la Commedia attraverso i tre regni dell'aldilà, nonché  quello prescelto dal prof. Tateo per la conferenza.

E' in questo sentimento che Dante ritrova la consolazione per la morte di Beatrice; in particolare nelle personalità di tre suoi amici che il prof. Tateo ha individuato per noi.

Il primo di questi è Guido Cavalcanti incontrato nell'Inferno tra gli eretici, con cui Dante vuole riconciliarsi in seguito a disguidi politici. Ne viene fuori un'idea platonica e assoluta dell'amicizia.

Il secondo amico che Dante incontra, questa volta nel Purgatorio, è l'amico di famiglia Forese Donati. Nonostante si sia pentito in punto di morte, Dante lo riabilita posizionandolo nel Purgatorio. Tra di loro c'è uno scambio di versi commossi, testimoni di una vera amicizia radicata.

Il terzo ed ultimo amico di Dante a cui il prof. Tateo ci introduce è il principe Carlo Martello. Il dialogo verte sulle virtù che un principe dovrebbe possedere; si fa quindi riferimento alla liberalità in contrapposizione all'avarizia e alla provvidenza che fa sì che gli uomini abbiano attitudini varie alle diverse virtù.

Si conclude, quindi, la conferenza, tra il plauso dei presenti, con il tema della provvidenza, che è il fine stesso della Commedia, passando per il filo rosso dell'amicizia.

© Riproduzione riservata

Autore: Gabriella Pappagallo
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