Si allaga il canile, 300 bestie rischiano di affogare
Malgrado le assicurazioni, l'amministrazione comunale ha abbandonato la struttura
Nello scorso numero di “Quindici” ci siamo occupati dello stato di degrado e abbandono nel quale riversa il nostro canile municipale, con la promessa dell'assessore all'ambiente, Luigi Panunzio, che la questione si sarebbe presto risolta, con delle soluzioni adeguate per la sistemazione degli oltre 300 cani che vivono in condizioni davvero pietose. Le due settimane in cui si prevedeva la fine dei lavori di riassestamento della struttura sono passate, e così anche un mese, anzi due mesi dalla lettera di denuncia della “Lega per la difesa del cane”, che aveva sollecitato il problema, tutt'altro che sorpassabile di cani vergognosamente abbandonati a loro stessi.
Oggi siamo di fronte a nuovi sviluppi, non assolutamente positivi; nelle previsioni più pessimistiche si potrebbe pensare che lo stato di degenza continua, ma la situazione non è solo al punto di prima, anzi è addirittura peggiorata.
A causa della pioggia insistente dei giorni scorsi si è verificato un gravissimo incidente: alcuni recinti dell'area a stabulazione libera del canile si sono completamente allagati, e le povere bestie sono rimaste “a mollo” per oltre 24 ore. Inutile dire a quali penose sofferenze si sono sottoposti i cani che non hanno potuto ripararsi, accucciarsi, riposarsi, e nonostante i responsabili della “Multiservizi” fossero presenti sul posto, solo i volontari dell'associazione della “Lega” hanno lanciato l'allarme, accortisi nella mattinata del disastro. Sono così intervenuti i vigili del fuoco che con i volontari hanno trasportato i cani ad uno ad uno in un piccolo recinto adiacente e sistemati lì temporaneamente.
“In passato si sono verificati altri allagamenti non però così catastrofici da trasformare il canile in una vera e propria piscina”- ci dice la dott.ssa Mariangela La Volpe, presidente della Lega – “eppure anche in quelle passate occasioni ho sempre sollecitato la Multiservizi e gli amministratori comunali a porre rimedio alle precarie condizioni del suolo di suddetta area che presenta una pendenza inadeguata”.
I vigili del fuoco difatti hanno consigliato di portare avanti i lavori per trivellare il terreno e fare in modo che l'acqua scorra più velocemente per evitare di allagare i recinti. Al momento però non si è fatto nulla tranne che rudimentali fori di drenaggio sul muro perimetrale, e questo non può essere considerato un intervento risolutivo.
Quando questo avverrà? La situazione si sta facendo insostenibile per tutti, cani, volontari, Lega, che da troppo tempo aspetta che qualcosa effettivamente migliori, ed è da troppo tempo sola nei suoi intenti di difesa e salvaguardia dei migliori amici dell' uomo. Ma finora non si vede nulla di concreto. Il terreno che doveva essere una valida alternativa per la sistemazione dei cani, nel frattempo che i lavori terminassero nelle due settimane, rimane solo un perimetro tracciato senza recinzione; le campagne di sterilizzazione per risolvere il randagismo restano ancora un'utopia anche se “a riguardo bisogna ricordare che fino a qualche tempo fa”- ci rammenta la dott.ssa La Volpe - “della cosa si sono sempre occupati i volontari e i medici dell'Asl di Barletta. Poi stanchi di questo continuo disinteresse da parte del Comune, hanno cessato di occuparsene”.
Sospesa rimane anche la questione della gestione della struttura, per il momento nelle mani della “Multiservizi” che assolve con fin troppo rigore i suoi compiti principali di “alimentare e pulire” ma senza troppi slanci di amore nei confronti degli animali.
Ci chiediamo non sarebbe più giusto affidare la gestione a chi ha veramente a cuore la salute e la vita dei cani? Se per il momento questo non è proprio possibile, ci auguriamo che abbia almeno fine questa situazione di abbandono e che si torni a parlare del canile come un'oasi. “Siamo ancora ottimisti, ma se le nostre preghiere non dovessero essere, per l'ennesima volta, ascoltate, saremmo costretti a rivolgerci alla magistratura con denunce per maltrattamenti agli animali”, conclude la dott.ssa La Volpe. A mali estremi, estremi rimedi.
Laura Amoruso