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Sequestrato l'impianto di depurazione di Bisceglie
26 settembre 2013

BISCEGLIE - Nella mattina odierna, in esecuzione di decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani, dottor Francesco Zecchillo, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dottor Antonio Savasta, personale militare del Nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Bari ha sottoposto a sequestro preventivo l’impianto di depurazione della città di Bisceglie, sito in località “Lama di Macina”,  e la relativa condotta di scarico a mare ubicata in località “San Francesco”. 

Il provvedimento autorizza la facoltà d’uso dell’impianto, affidato in custodia giudiziaria al dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, esclusivamente ai fini dell’immediata attuazione delle opere di adeguamento ed all’immediato abbattimento dei valori chimici delle acque di scarico, riscontrati non conformi ai limiti non superabili previsti dal decreto legislativo 152 del 2006.  

L’attività investigativa è stata svolta, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani (dott. Antonio Savasta), da militari specializzati del Nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Bari i quali, nel corso di numerosi sopralluoghi, hanno constatato lo sversamento di reflui non depurati che imbrattavano le acque marine antistanti formando delle bolle melmose e maleodoranti. Risultano indagati due legali rappresentanti dell’Acquedotto pugliese S.p.A. (soggetto gestore dell’impianto), nonché l’amministratore unico della Pura depurazione S.r.l. (società deputata alla conduzione del depuratore).

I reati contestati attengono a gravi violazioni ambientali, quali la dispersione non autorizzata in atmosfera di emissioni maleodoranti, il  getto  pericoloso di cose, il deturpamento di bellezze naturali ed il superamento dei valori tabellari nello scarico in acque superficiali.

Nel corso delle indagini, che hanno preso le mosse anche dalle segnalazioni pervenute dai cittadini abitanti nella zona del depuratore i quali avevano, con crescente insofferenza, denunciato la presenza di insopportabili miasmi, sono stati prelevati campioni delle acque di scarico nelle quali, a seguito delle analisi eseguite dall’Istituto zooprofilattico  di Putignano, è stata riscontrata la presenza di geni propri del batterio Escherichia Coli – VTEC del sierogruppo 26, ritenuto responsabile della “sindrome emolitico uremica”.

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