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Senza controllo l'indifferenza diventa ambulante La vendita al dettaglio di frutta e verdura rimane priva di regolari permessi. Bancarelle ad ogni angolo, l'amministrazione ignora e i rischi per l'igiene?
15 ottobre 2008

L'abitudine a soffermarci sulle tante problematiche della nostra città, ci ha portato ancora una volta a passeggiare nelle nostre strade e a rilevare una costante presenza di venditori ambulanti che quotidianamente occupano zone strategiche della città, il più delle volte centrali, nella più totale illegalità. Si tratta comunemente di posteggi adibiti alla vendita di generi alimentari, per lo più di frutta e verdura, che ormai siamo abituati a vedere negli stessi posti da mesi al punto che, la loro presenza, è diventata scontata per la maggior parte dei cittadini che, usufruendo di un “servizio” più conveniente e facilmente raggiungibile, penalizzano i rivenditori autorizzati. Ciò che ai nostri occhi è emerso come l'ennesima disattenzione da parte di chi dovrebbe controllare questi tipi di attività, ha avuto riscontro, già dal mese di agosto, in un manifesto della ditta Gestor – Gestione Servizi Pubblici del comune di Molfetta – apparso sulle plance del centro che, a seguito di un previsto censimento delle pubblicità e delle occupazioni di spazi ed aree pubbliche, invitava tutti i cittadini a fornire collaborazione al personale preposto dalla ditta al fine dell'applicazione dell'Imposta Comunale sulla Pubblicità e della Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche. La corretta rilevazione dei dati e la giusta imposizione dei tributi dovuti avrebbe dovuto permettere di avviare il processo di regolarizzazione delle attività succitate. Nonostante questo blando tentativo di controllo, per tutto il periodo in cui abbiamo deciso di monitorare la situazione, abbiamo assistito al perpetrarsi dell'indifferenza alla legalità sia da parte dei rivenditori, sia da parte di chi, inconsapevolmente complice, sfruttava la comodità di poter fare la spesa senza doversi recare presso i mercati comunali. Anche la festa patronale è stata occasione per ulteriori abusi: secondo il piano comunale infatti, le bancarelle avrebbero dovuto occupare la zona antistante il seminario vescovile, corso Dante e tutta la zona portuale, nonché gli spazi preposti alla “secca dei pali”. Quest'anno invece, anche se la prassi è invalsa da parecchi anni ormai, ne abbiamo visto un cospicuo numero anche su Corso Umberto, in particolare, nella zona immediatamente adiacente alla Villa comunale. È importante che i cittadini siano i primi a pretendere il rispetto delle leggi e, allo stesso tempo, siano i primi ad applicarle senza diventare complici di un sistema di evasione e abuso degli spazi pubblici. Queste attività infatti, oltre a sottrarre denaro alle casse comunali, non pagando i tributi dovuti, danneggiano chi invece svolge il proprio lavoro osservando tutte le norme preposte e che, alla difficoltà di un momento economico non favorevole, aggiunge la beffa di vedersi sottrarre clientela e lavoro da chi ignora impunemente i propri obblighi. Tutto questo con la connivenza dell'amministrazione comunale che, pur avendo predisposto una rete di controlli, non agisce in maniera risolutiva contro gli evasori.
Autore: Roberta Petronelli
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