MOLFETTA - «Il cibo della mensa scolastica non garantisce la giusta qualità ai nostri figli»: questo il coro quasi unanime dei genitori che si è levato nella sala Finocchiaro durante l’intervento della dott.ssa Eugenia Caraffa, dietista e coordinatrice operativa servizi territorio Markas Service, per il seminario sull’alimentazione organizzato dalla Markas Service, l’azienda che gestisce il servizio della mensa scolastica di Molfetta. Che la mensa scolastica, anzi la qualità dei cibi e il servizio offerto fossero una patata molto bollente, non è certo una novità.
L’incontro, che doveva soffermarsi sull’alimentazione dei bambini, sugli errori e sulle regole da seguire, è divenuto una vera e propria arena, un talk-show inaspettato, ma premeditato, in cui i genitori, imbufaliti e fortemente scontenti, hanno riversato le loro rimostranze, espressione di un malcontento esasperato dalla sordità degli enti preposti al servizio. Insomma, un boomerang per gli organizzatori.
«Era questa l’unica sede e occasione in cui far emergere con prepotenza i problemi della mensa scolastica, perché le nostre lamentele non hanno mai avuto un riscontro pratico»: il menù del pranzo non è mai cambiato, e «ci continuano a riempire di belle parole che restano solo aleatorie».
Eppure il Comune ha istituito una Commissione mensa: «che non ha apportato nessuna variazione – secondo una rappresentate dei professori, intervenuta nel dibattito pubblico – ad esempio, la cottura resta inidonea e i cibi arrivano freddi e collosi, continuano le sviste dei cibi per i bambini allergici».
Non solo le insegnanti di un determinato istituto si ritrovano il pranzo di bambini di altri plessi affetti da allergie, ma, come è accaduto ieri mattina, devono affrontare delle situazioni incresciose e a volte pericolose: «è stato servito del tonno ad un bambino allergico al pesce e la madre è dovuta intervenire con il medicinale cortisonico per evitare che la situazione degenerasse».
Forse qualcosa non funziona? Troppi interlocutori? O poco impegno sociale? «Ci propinano solo accomodamenti».
Meravigliato l’assessore ai servizi sociali Luigi Roselli (nella foto) […]. «È interesse dell’amministrazione garantire la qualità del servizio»: un membro della Commissione mensa ha ricordato che per una ispezione nelle cucine è necessaria una prenotazione l’attesa di 20 giorni. «Siete stati male informati», ha ribattuto Roselli: ma i genitori restano tutt’ora perplessi.
Inoltre, il menù primaverile sarà introdotto il 6 aprile e sarà presentato questa mattina al Comune, dopo i reclami dei genitori: un menù più semplice con mozzarella, pasta al sugo, legumi, pasta e piselli, prosciutto cotto, succo di frutta e bastoncini di pesce. Per qualcuno in sala «uno sfottò», dal momento che la dott.ssa Caraffa ha ricordato che né lei né la ASL approveranno un pranzo di questo tipo. Eppure, in questo mondo, l’azienda Markas ha ribadito la volontà accondiscendere alle richieste dei genitori.
Il dott. Andrea Sbarbati, professore ordinario di anatomia umana della facoltà di medicina e chirurgia dell’università degli studi di Verona, ha invito al dialogo sia con gli organi preposti, sia tra genitori e figli («ma noi questo lo facciamo già» hanno replicato le mamme presenti): tutti dicono, però, di aver trovato «un muro, una totale assenza di dialogo con l’azienda». Non una dieta settentrionale o nordica, ma «una dieta che sia consona alla nostra dieta mediterranea, variegata, che possa rispecchiare le nostre sane abitudini alimentari»: una dieta che ci invidiano in tutto il mondo.
Quindici ha raccolto alcune lamentale dei genitori, che riportiamo qui di seguito: pasta scotta, senza ingredienti, collosa e a blocchi, sporca, brodosa; pesce non spinato, assenza di sapori, dunque, di qualità organolettiche nel cibo; secondi piatti grassi, pieni di burro, salcicce grasse; l’azienda non garantisce una dieta variegata; nessuno crede alle rimostranze; nessun tipo di dialogo; sviste nella preparazione delle pietanze per i bambini allergici; pochi legumi e poca frutta.
Permane, al di là delle parole delle parti in contrasto, che molti bambini non mangiano e nel pomeriggio hanno fame, non certo per un loro capriccio.
Nei prossimi giorni sentiremo i dirigenti della Markas per comprendere come mai non si riesca a stabilire un’intesa armonica con i genitori dei bambini e quali soluzioni si possono trovare a questa situazione.
© Riproduzione riservata