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Scritte xenofobe nei pressi dello Sportello informativo degli stranieri Obiettivo la comunità albanese
16 maggio 2006

MOLFETTA - La nostra si fregia del titolo di “Città della pace”. A volte sembra sia solo un puro segno linguistico congelato sui cartelli all'ingresso del centro abitato, per nulla rispondente alla realtà. Non uomini o donne di pace solo quelli che hanno imbrattato con scritte xenofobe i muri nuovi di zecca del palazzo comunale da poco tempo entrato in funzione in Via Catacombe, alle spalle di Piazza delle Erbe. Lì sono state tracciate scritte ingiuriose nei confronti degli albanesi, molto presenti nel quartiere, invitandoli ad andare via. Un atto vigliacco, reso ancor più spregevole dal fatto che non sia stato scelto a caso né l'edificio né lo specifico muro. Dalla foto si può infatti notare che la vernice nera ha colpito accanto ad una targa su cui c'e scritto “Centro di accoglienza internazionale”. Sulla porta di ingresso è affisso un foglio che avvisa come lì sia allocato l'Informamondo, cioè lo “Sportello informativo per gli stranieri”. Insomma, i razzisti hanno volutamente cercato di colpire i timidi tentativi di supporto a chi viene nella nostra città alla ricerca di un lavoro e di una nuova vita, bloccare i passi che sono stati fatti finora a favore dell'integrazione. Una palese manifestazione di intolleranza, cui Molfetta “Città della pace” dovrebbe essere in grado di rispondere degnamente, a cominciare dalla rapida rimozione delle scritte ingiuriose.
Autore: Lella Salvemini
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