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Schianto mortale nella notte alle porte di Molfetta: morti quattro giovani molfettesi e un albanese Un'invasione di carreggiata della Mercedes su cui viaggiavano le due coppie molfettesi sarebbe stata la causa dell'incidente sulla ss16 tra Molfetta e Bisceglie. Autopsia sul corpo del guidatore
24 agosto 2008

MOLFETTA - Un tragico incidente stradale ha stroncato cinque giovani vite nella notte sulla ss16 nel tratto tra Bisceglie e Molfetta. Si tratta di quattro ragazzi molfettesi, due coppie di fidanzati, e un ragazzo albanese. I molfettesi viaggiavano a bordo di una Mercedes 3000 con alla guida Lazzaro Rizzi, di ventisei anni, con lui Annalisa De Ceglia (22), Sergio De Gennaro (23) ed Elisabetta Cagnetta (21). Il ragazzo albanese morto, che viaggiava con un suo connazionale a bordo della Volvo, si chiamava Dritam Hoxhla. A guidare la Volvo il ventenne Ramaj Elvis, attualmente ricoverato all'ospedale 'Bonomo' di Andria, ha riportato un ematoma epatico e contusioni polmonari. I medici gli hanno asportato la milza e lo devono sottoporre a un intervento ortopedico agli arti inferiori. L'incidente è avvenuto alle 3:30 e secondo una prima ricostruzione i molfettesi a bordo della Mercedes, al rientro da una festa di compleanno in un locale della zona, hanno invaso la carreggiata lungo la quale in direzione opposta viaggiava la Volvo con i due albanesi che si recavano al lavoro. Su quanto accaduto il pm del tribunale di Trani, Michele Ruggero, ha aperto un'inchiesta e ha disposto l'autopsia sul corpo dell'autista della Mercedes che avrebbe causato lo scontro. Il sindaco Antonio Azzollini e l'amministrazione comunale di Molfetta hanno espresso "profondo dolore per la tragica morte dei cinque giovani coinvolti nell'incidente stradale avvenuto la notte scorsa alle porte della città. Sebbene di fronte a fatti così drammatici le parole non bastino a lenire il dolore, l'Amministrazione comunale esprime il sentito cordoglio da parte dell'intera comunità molfettese e la vicinanza alle famiglie delle vittime di questa ennesima e agghiacciante carneficina. È sentito forte, in questo momento, il desiderio di rivolgere a tutti i giovani un appello alla vita e un severo monito affinché questa catena di morti assurde possa una volta per tutte cessare". Antonio Coladonato, presidente Associazione no Profit "Vivi la Strada" ha inviato a “Quindici” un messaggio di cordoglio diretto al sindaco di Molfetta: «E' a Lei Dr. Azzolini Sindaco della città di Molfetta che vogliamo affidate il nostro messaggio di cordoglio per le vittime della strada del 24 Agosto 2008. Vogliamo Signor Sindaco che il nostro grido di dolore ancora una volta superi l'orizzonte è a Lei che affidiamo questo pensiero che lo possa portare a tutti i genitori di questi giovani molfettesi che sono anch'essi caduti nel baratro della disperazione e del dolore nel vedere mancare i loro figli. Noi dell'Associazione no profit "Vivi la Strada" di Putignano, Preghiamo e piangiamo per queste giovani vittime come quelle dello scorso 10 Agosto nel leccese. Alle mamme ai papà elle sorelle fratelli perenti e amici di queste cinque vittime possa arrivare un abbraccio affettuoso e fraterno da chi ogni giorno "combatte" contro le stragi stradali. Sicuri del Suo impegno Dr. Azzolini crediamo che si possa costruire un avvenire per questi giovani divulgando la cultura della educazione stradale e abbattendo l'arroganza e la prepotenza di chi non vuole rispettare le regole e il codice della strada». Antonio Coladonato Presidente Associazione no Profit "Vivi la Strada"
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@peppino paradiso: concordo pienamente sul fatto che la colpa sia di noi ragazzi. Quanti idioti, neopatentati e non, viaggiano per strada convinti di giocare alla Playstation...tanti, tantissimi. E la colpa, per rispondere a Tommaso Gaudio, non è da imputarsi ai signori amministratori di qualsiasi colore. La colpa è solo e soltanto nostra. Su altri lidi ho letto gente che commentava sdegnata dando la colpa all'amministrazione comunale per la mancata illuminazione del tratto stradale in questione. Un commento raccapricciante, un commento proveniente dalla testa-tastiera di qualcuno/a che non ha capito proprio niente della situazione e la sfrutta come pretesto per aizzare una polemica sterile e puerile assolutamente non consona alla situazione. Altri problemi, a mio avviso, legati a questo incidente: lasciamo stare che il conducente molfettese aveva l'auto penso da un po' di tempo e quindi non era sicuramente neopatentato. Ma rendiamoci conto quanti sono i 18-19enni tra il venerdì e la domenica alla guida dei macchinoni di papà. Queste persone, sempre senza generalizzare ovviamente, voi credete siano perfettamente in grado di controllare tali mezzi, magari a trazione posteriore (come lo era la Classe E in questione)?? Ho visto con i miei occhi gente alla quale dovrebbe essere inibita anche la guida di una semplice bicicletta. E invece se ne va in giro con l'Audi A3; capitolo cinture di sicurezza: in altri paesi è obbligatorio e se ti beccano ti multano e decurtano punti. Qui se la indossi, gli amici ti ridono dietro...; capitolo patenti: un neopatentato è in grado di guidare su una strada statale o in autostrada senza causare pericoli nè a se stesso nè tantomeno agli altri? Non credo. Gli esami di scuola guida italiani sono assolutamente alla carlona perchè l'allievo "deve passare l'esame" (a tutti i costi). Un atteggiamento che, tuttavia, è pienamente in linea con la nostra cultura. E state certi che nessun governo, nè di destra nè di sinistra, sarà mai in grado di far cambiare questa cultura da Repubblica delle Banane a noi italiani.

Ecco un'altra tragedia! Cinque vite di giovani spezzate, che certamente non avevano alcuna voglia di fare quella fine. Non oso immaginare lo stato d'anime dei parenti al di qua ed al dila dell'Adriatico. Di chi la colpa? del giovane italiano?, della fatalità? Poco importa. Quello che sconvolge è il fatto che questi eventi (non uso un termine più crudo perchè sembra sia inutile perfino enfatizzare), a parte l'emozione del momento, non servano minimamente a ricordare che può succedere a chiunque, sopratutto se se ne creano le circostanze favorevoli (alccol, droga, incoscienza momentanea, disprezzo della propria vita e ahimé anche di quella altrui). Ma che cosa ci succede! Siamo tutti in uno stato di pre alienazione? Le Autorità, naturalmente per non offendere di più gli animi dei sopravvissuti, già sufficientemente straziati, continuano a indire lutti cittadini, esprimere cordoglio ecc. ecc.! Leggiamo quasi tutti i giorni di investimenti sulle e fuori dalle strisce pedonali (vige l'abitudine che se mi fermo per far passare un pedone, chi mi segue, mi sorpassa infastidito del fatto che io mi sia fermato, rischiando di travolgere il passante), scoprendo che l'investitore è ubriaco o peggio, gente che va contro mano in autostrada e non, provocando vittime innocenti: ma che cosa passa per la testa a costoro? stragi del sabato sera, largamente annunciate, larghissimamente strombazzate con richiesta di maggiori controlli, ma da parte di chi, perbacco!!! Amministratori, di maggioranza ed opposizione, di tutti i colori politici, per favore smettetela di scaricarvi responsabilità per questi e per fatti molto più effimeri e mettete mano al problema: ci sta succedendo qualcosa di terribile che non riusciamo a diagnosticare. Sembra che ciò che non fa più la malattia, l'epidemia, la guerra, i disordini (domati da tempo dall'Umanità) lo stia facendo l'Uomo stesso con questo "cupio dissolvi" che aggredisce la gioventù e non. Per favore, smettiamola di sacrificare vittime sull'altare del divertimento e della futilità: facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi.






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