Scelte dal Ministero le zone franche: non c'è Molfetta
Scajola ignora la nostra città: quanto è realmente forte la "spinta" verso gli interessi di Molfetta nella Capitale?
MOLFETTA - Non c'è Molfetta tra le ventidue ''zone franche urbane'' all'interno di citta' grandi, medie e piccole selezionate dal Ministero dello Sviluppo economico, in 11 regioni, che avranno diritto a incentivi e agevolazioni fiscali e previdenziali, per una cifra pari a 50 milioni l'anno, per nuove attivita' economiche.
Il ministro Claudio Scajola (nella foto) ha scelto, per la Puglia, i Comuni di Lecce, Taranto ed Andria: ''con l'avvio delle zone franche urbane - ha dichiarato il Ministro - diamo una significativa risposta al disagio socio-economico delle aree a maggior tasso di disoccupazione. Gli incentivi e le agevolazioni previsti per le zone franche, gia' sperimentate con successo in Francia e autorizzate dall'Unione europea, sosterranno la creazione di nuova imprenditorialita' e fanno parte dei nuovi strumenti normativi per rilanciare l'intervento nel Mezzogiorno e nelle altre aree deboli del Paese. Stiamo gia' lavorando per estendere questa misura anche oltre il 2009''.
Significativo che, evidentemente, in quel di Roma non si ritenga che vi siano “aree deboli” nella provincia di Bari, dato che nessuno dei tre comuni pugliesi selezionati vi appartiene, così come si ritenga che, probabilmente, a Molfetta disoccupazione non ve ne sia. Altrettanto significativo che i buoni uffici a Roma del sindaco Antonio Azzollini, che definì “una risorsa importante per Molfetta” avere un referente al Senato, durante l'apertura della campagna elettorale, e che nella stessa sede garantì che “i contributi finanziari a Molfetta continueranno ad arrivare”, stavolta non abbiano funzionato.
Autore: Vincenzo Azzollini