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Scatti in bianco e nero sulla Pasqua d'altri tempi
15 aprile 2011

Si propongono tre fotografi e in bianco e nero di epoca, recuperate in archivi privati. Esse rendono visivamente la Settimana Santa molfettese di altri tempi. La foto 1 (proprietà di Vittorio Valente), realizzata probabilmente dal fotografo professionista Domenico Marcotrigiani nei primi anni ’40 del Novecento, servì per la stampa in serie di una cartolina venduta nelle edicole molfettesi. La cartolina, stampata per conto delle edizioni N. Ventura fu inviata il 3 aprile 1947 a Pegazzano in provincia de La Spezia: in essa è raffi gurato il “sepolcro” allestito nella chiesa del Purgatorio a cura dell’Arciconfraternita della morte. Da notare le antiche statue di San Pietro, di S. Maria di Salomè e di S. Maria Maddalena, la prima di fattura ottocentesca, le altre rispettivamente portate in processione dal 1929 e dal 1930. Sul retro si legge, Ricordandomi della loro prodigalità nel trattare l’amicizia sincera, mi riservo dalla mia terra natia ad inviare loro i miei più graditi e cordiali saluti. Con rispetto e devozione. Buona Pasqua. La foto 2 (proprietà Anna Binetti), ci restituisce la processione del Venerdì Santo del 1948; da notare sulla muro della chiesa, appena leggibile, la scritta “W De Gasperi” (si era infatti in clima elettorale) e sulla facciata del palazzo prospiciente Piazza Municipio il manifesto pubblicitario del fi lm “Golgotha”… La foto 3 (proprietà dr. Michele Porcelli), scattata nel 1946, ci mostra la Sacra Immagine de “La Pietà” nella parte fi nale della processione del Sabato Santo, quando essa è portata a spalle dai sacerdoti. A mo’ di breve commento poetico delle foto recuperate, mi piace riportare un passo da un’opera non molto conosciuta di Francesco Mezzina, Il mistero del Golgota scritta nel 1953. La lettura dell’opera mi ha profondamente commosso; eccone un esempio illuminante che, nella forza evocatrice delle sensazioni suscitate, ben delinea l’atmosfera della Settimana Santa: Restarono per la veglia notturna Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il piccolo. Dice il Vangelo che ”rimasero sedute dirimpetto al sepolcro”. L‘anima loro si congiunse ai raggi degli astri; e così stettero fi no all’innocenza del mattino. E da allora noi con loro amiamo la malinconia del Venerdì Santo.

Autore: Giovanni Antonio del Vescovo
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